A guardar bene quel che sta succedendo da settembre ad oggi, pare che l'apertura estiva di lidi, parchi, discoteche e confini fosse da una parte un contentino per gli under 30 e dall'altra l'assicurazione che i fornitori di servizi turistici ed enogastronomici non rompessero troppo il cazzo da ottobre in poi.
Tutto quel che sta arrivando sembra volto esclusivamente alla tutela della categoria degli over 40, o giù di lì. Sono quelli che lavorano, quindi non gli puoi dire "siccome chiudo la scuola devi startene a casa a prenderti cura dei tuoi figli". Sono quelli che consumano di più ed il loro reddito è importante per il gettito fiscale. Hanno auto, case, piccole attività da tassare, indubbiamente più redditizie di una grande azienda dal fatturato equivalente che magari delocalizza o tratta per un fisco più generoso.
Nessuna attenzione alle attività extrascolastiche, che rendono i ragazzi uomini invece che soldatini. Nessun riguardo al loro svago, dato che sono ormai additati universalmente come untori. Nessun investimento sulla sorveglianza e sulla sicurezza degli spazi urbani comuni dove ragazzi e bambini possano incontrarsi con un rischio più limitato. Per non parlare dell'impossibilità assoluta di fruire di musica dal vivo, teatro, spettacoli, mostre e fiere.
Niente di tutto questo. Ormai le attività possibili sono solo quelle orientate alla produzione e negli orari da adulti: sveglia alle 6, lavoro dalle 7.30 (più schiscetta o pranzo frugale) alle 16.30. Oppure, con il fuso orario del sud, sveglia alle 7, lavoro dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 20. E poi dritti a casa, ché ormai siete grandi, siete stanchi, dovete riposare sennò domani non sarete in grado di produrre! I ragazzi? ...sticazzi! Che guardino il Grande Fratello VIP!
Trovo angosciante un mondo che si accende e si spegne tutto insieme, come uno di quei modellini dei presepi dove ciascun automa fa sempre quello per cui è stato creato finché non si toglie la spina.