ottobre 26, 2003 ottobre 26, 2003

Nel portone accanto al mio vive una famiglia un po' particolare: il padre è un carabiniere in pensione (mmm, cominciate a capire, vero?), la madre una dittatrice complessata e le due figlie (30 e 35 anni circa) hanno entrambe un lieve ritardo mentale.
In quella casa avvengono delle cose strane:
- il primo gatto (siamese) si chiamava Codino, ebbe la prontezza di scappare da quell'inferno mentre erano in vacanza; il secondo gatto (siamese) lo chiamarono Codino, ne ignoro la fine; dopo arrivò una gatta (siamese)... indovinate come la chiamarono? Ma Codina, logico! Ora hanno una gatta europea grigia striata, chiamata Fiorella... mah!
- tutti i gatti vengono portati al guinzaglio fuori casa come fossero dei cani; ovviamente anche in casa, essi non camminano... strisciano acquattati per il terrore! Stamattina la 30enne tornava dallo "stradone" (vespasiano per animali domestici) con la gatta in un cestino di vimini!
- le due pulzelle non usano il reggiseno, e se ciò poteva andar bene quando erano adolescenti, ora devono raccattarsele dalle parti in cui Britney Spears osa portare la cintola.
- mia madre, attenta osservatrice, ha notato che non ci sono mai più di due panni stesi: evidentemente stendono tutto nel bagno di servizio... oppure ciascuno lava e stende ciò che sporca, senza mai usare la lavatrice! Oddio!
- il padre ha un pesantissimo accento della sua terra d'origine, la madre ha una voce stridula assolutamente in contrasto con il suo fisico corpulento, la figlia grande è piuttosto timida e, pur parlando un italiano approssimativo, non te ne accorgi... tanto non si esprime; il vero sconvolgimento è quando si pronuncia la "piccola": una serie interminabile di avverbi, preposizioni, congiunzioni... Trapattoni fa parte dell'Accademia della Crusca, al paragone!
- vestono in modo a dir poco orrendo; il colmo lo raggiunse la 30enne una famigerata Domenica delle Palme, credo fosse il '96 o '97: giacca di renna, maglia rossa di lamè, gonna nera, ballerine e borsetta di lamè dorato, collana di perline rosse sfaccettate, rossetto rosso Ferrari... e due melette perfettamente circolari di fard rosa shocking sulle guance tipo Heidi! A completare il quadro, non ridete vi prego, una spilla fucsia, quelle rotonde di metallo, con uno smile, appuntata sul bavero. Per questo motivo, qui da noi vengono chiamate comunemente "le polacche".



Siamo nel 2003?



Aquarius da "Hair"- Galt Mac Dermot

Tornato. Facile preda del dolor di pancia, tutta la tensione di oggi si è scaricata lì.



Mi ha chiamato l'uomo dalle mille sorprese, voleva fare un giretto tranquillo a mezzanotte e venti... ma ero in coda per entrare in pizzeria. Mi sarebbe piaciuto tantissimo incontrarlo, non lo vedo da metà settembre! Vuol dire che mi toccherà aspettare il 3 e il 4 novembre, quando andrò a pranzo a casa sua.



L'ansia di ieri sembra scomparsa, però... e ciò è cosa buona e giusta!



Aspettare e non venire da "La serva padrona" - G. B. Pergolesi

I canti alla Messa sono venuti decentemente e la mia voce ha superato l'esame "tre ore di fila a cantare urlare schiamazzare su tutte le tonalità". Domani alle 11.30 si bissa, meno male che si dorme un'ora in più!



Ho chiamato il cestista, che non si sa mai  ... gli ho detto che l'ho sognato (non è la prima volta, quindi ha riso e basta) e mi ha rassicurato sul sereno andamento della sua vita.



Niente carne alla brace, R. ha cercato di prenotare ma era tutto occupato, allora mi sa che faremo martedì o venerdì... E quindi seratina tranquilla senza eccessi... Dio la benedica.



Walk around heaven all day

ottobre 25, 2003 ottobre 25, 2003

Io vado, ora. Alle 19 comincia la celebrazione... e alle 17.30 devo star lì. Non finirà prima delle 21.00, più auguri e saluti...



Meno male che la serata è all'insegna del relax: carne alla brace in un'osteria (sempre che il tizio abbia prenotato!!!) di un paese vicino, coi miei amici.



A domani, credo...



Sadeness - Enigma

Tutto in una notte...



Esterno notte, dopo la pizza coi miei amici del coretto. Cantiamo in macchina, allegri e spensierati e ci fermiamo sul lungomare in un bar lounge. Sedie e tavolini in rattan, terrazzini ad anfiteatro, luci soffuse, kentie dappertutto, ombrelloni di rafia marrone... ma è tutto bagnato poiché ha appena smesso di piovere, alcune sedie però sono asciutte e i miei amici si siedono. Io, che sono XXL fatico a passare e faccio il giro più largo. Cerco di sedermi ad un tavolino dove si è piazzato l'organista con una ragazza ma lui mi dice: "No, guarda che puoi sederti dove vuoi, non è necessario che stiamo insieme qui!". Deluso ed infastidito dò due colpetti col manico dell'ombrello alla sedia di fronte a lui e salgo sul terrazzino superiore. Però vedo dietro di lui VD, un compagno di classe a ragioneria (non è della mia città, quindi è strano incontrarlo, N.d.r.), il quale si alza e viene ad abbracciarmi. Parliamo per qualche istante, ma poi arriva il cestista (vedi Amarcord, N.d.r.), che è grande amico di VD. Appena mi è vicino dice "Mi è bastato vederti, sono stato 50-60 minuti senza pensarci, ma...", e ci abbracciamo mentre piange a dirotto. Ci allontaniamo di qualche passo sul terrazzino, verso il muro, e comincia a raccontarmi: "E' stata colpa mia..." e io "No, non è stata colpa tua, smettila!". Si riferiva al fatto che una feroce litigata in famiglia, tra suo fratello maggiore, sua moglie e lui avesse fatto abortire quest'ultima della seconda bambina (tutta invenzione onirica, ovvio...). Lo guardo più attentamente, ha due particolari strani: i capelli di qualche centimetro, ricci (non sa nemmeno lui se sono ricci o lisci perché li ha sempre portati rasati, N.d.r.) e l'iride dell'occhio destro dal diametro sproporzionato, mi fa impressione ma non lo lascio trasparire, tanto che continuo a mantenere un contatto fisico con lui per rassicurarlo. Affacciato al muretto del terrazzino, non molto distante, c'è suo fratello minore, che sembra ascoltare tutto; e dall'altra parte ci sta VD che aspetta che finiamo. Mi abbraccia, quindi, e si allontana...



Callas went away - Enigma

ottobre 24, 2003 ottobre 24, 2003

Ancora prove, ancora stress, ancora la mia voce messa alla prova.
Ancora rompimento di scatole da parte del Comune su tasse già pagate.
Ancora compito del riparo dalla tempesta e di Scuro tirarmi fuori da questo magma e regalarmi qualche minuto di relax.
E domani ancora scazzi, sempre peggio, sempre peggio, in Conservatorio.



Ma è la mia vita, ed è normale che sia così.



Trouble - Coldplay

ottobre 23, 2003 ottobre 23, 2003

Tutto in una notte...



Sogni in ordine sparso, ricordo solo immagini, qualche volto ma nulla più, di tutto il casino che ho sognato stanotte:



Ho sognato la stradina per andare alla vecchia casa di campagna di mia nonna, buia, percorsa in macchina molto velocemente... praticamente da suicidio! Dovevamo (io e chi?) andare a prendere mia madre che stava malissimo, ma dov'era?
Ho sognato lo sgabuzzino di casa, trasformato in un bagno pubblico, nel quale ascoltavo mia zia che parlava sulla porta con mia madre.
Ho sognato banconote, una banca, la mia stanza (con le poche cose che avevo dopo il trasloco)...



Mai fatto tanti sogni, e soprattutto così confusi.



The dance of life - Meridiano Zero

ottobre 22, 2003 ottobre 22, 2003

/mode lunatico on



E SMETTETELA DI CHIAMARMI CHIARO!
(anche se sarò sempre più chiaro di qualcos'altro)



/mode lunatico off

E' la prima volta che consiglio un blog, quindi ve ne consiglio due, disinteressatamente.



Il primo è il blog di una (bawhuawhuhuawwahu) ragazza sens(bhuawhuawhuawawhuawhu)ibile: Marta.



L'altro è di un extracom(bawhuawhuhuawawhuaw)unitario: Oman Sucar.



Veramente da pisciarsi sotto dal ridere, e il bello è che non impediscono qualche sana riflessione! Provateci!



That day - Natalie Imbruglia