Attenti a cosa succederà nella Fase 2!
Così come il contenimento dell'epidemia è stato, in modo sciagurato, INTERAMENTE affidato al singolo cittadino, allo stesso modo verrà delegato al singolo lavoratore.
E stavolta non ci saranno sindacati, sanitari o Forze dell'Ordine a controllare e sanzionare, visto che sarà sempre colpa del dipendente.
Sta' a vedere 'mpò, Ci'!
Lo diceva pure Freud che la fase due era quella anale!
aprile 13, 2020
aprile 13, 2020
aprile 12, 2020
aprile 12, 2020
Ad imperitura memoria
12 Aprile 2020, è Pasqua.
Il prezzo della benzina è di 1,35€/l.
Scuola chiusa e lezioni online. Esami annullati. Resta la maturità con la sola prova orale online. I ragazzi di terza media devono presentare una tesina.
Le misure di distanza interpersonale sono obbligatorie e funzionano.
Nastro adesivo su pavimenti nei negozi di alimentari e in altre strutture per mantenere la distanza tra i clienti di almeno un metro. Le cassiere hanno le visiere sui volti e in farmacia hanno installato i parafiato.
Numero limitato di persone all'interno dei negozi, ci sono le file alle porte. Sempre distanti.
Sono aperti solo i negozi di prima necessità.
McDonalds è chiuso in tutto il mondo.
Parchi, sentieri, intere città ferme.
Intere stagioni sportive cancellate. Europei di calcio e Olimpiadi rinviati al 2021.
Concerti, tour, festival, eventi di intrattenimento, tutti annullati.
Matrimoni, battesimi, comunioni, cresime annullati.
Non vengono celebrati nemmeno i funerali: al nord le bare con i caduti vengono trasportate con camion militari fuori provincia per essere cremate.
Nessuna messa, nemmeno a Pasqua. Nessuna processione nella Settimana Santa. Non era mai successo che la Madonna non uscisse la notte del Giovedì Santo!
Nessuna riunione di 50 persone o più, poi 20 o più, ora 2 o più.
Nessun contatto diretto se non con familiari conviventi.
La Villa comunale è aperta solo per ragazzi autistici accompagnati.
Mancano le mascherine e i cittadini che sanno cucire le fanno per tutti.
Distillerie, marchi di moda e altre aziende stanno cambiando le loro linee di produzione per aiutare a produrre visiere, mascherine, camici, disinfettanti in gel.
Il governo chiude i confini. Solo traffico merci o rimpatri di connazionali.
Le sanzioni pecuniarie sono inflitte per le violazioni delle regole.
Conferenze stampa quotidiane dalla Protezione Civile con aggiornamenti quotidiani su nuovi casi, guarigione e decessi. Alle 18 ogni giorno.
Si può uscire per far la spesa, un solo membro del nucleo familiare e dotato di mascherina e guanti.
I dipendenti di attività primarie ancora in servizio hanno paura di andare al lavoro.
Il personale medico ha paura di tornare a casa dalle loro famiglie.
Si tratta della pandemia globale Covid-19 proclamata nel febbraio 2020.
Siamo in lockdown dall’8 marzo.
Oggi è il 36esimo giorno di quarantena.
(Trovata su FB e riadattata)
Il prezzo della benzina è di 1,35€/l.
Scuola chiusa e lezioni online. Esami annullati. Resta la maturità con la sola prova orale online. I ragazzi di terza media devono presentare una tesina.
Le misure di distanza interpersonale sono obbligatorie e funzionano.
Nastro adesivo su pavimenti nei negozi di alimentari e in altre strutture per mantenere la distanza tra i clienti di almeno un metro. Le cassiere hanno le visiere sui volti e in farmacia hanno installato i parafiato.
Numero limitato di persone all'interno dei negozi, ci sono le file alle porte. Sempre distanti.
Sono aperti solo i negozi di prima necessità.
McDonalds è chiuso in tutto il mondo.
Parchi, sentieri, intere città ferme.
Intere stagioni sportive cancellate. Europei di calcio e Olimpiadi rinviati al 2021.
Concerti, tour, festival, eventi di intrattenimento, tutti annullati.
Matrimoni, battesimi, comunioni, cresime annullati.
Non vengono celebrati nemmeno i funerali: al nord le bare con i caduti vengono trasportate con camion militari fuori provincia per essere cremate.
Nessuna messa, nemmeno a Pasqua. Nessuna processione nella Settimana Santa. Non era mai successo che la Madonna non uscisse la notte del Giovedì Santo!
Nessuna riunione di 50 persone o più, poi 20 o più, ora 2 o più.
Nessun contatto diretto se non con familiari conviventi.
La Villa comunale è aperta solo per ragazzi autistici accompagnati.
Mancano le mascherine e i cittadini che sanno cucire le fanno per tutti.
Distillerie, marchi di moda e altre aziende stanno cambiando le loro linee di produzione per aiutare a produrre visiere, mascherine, camici, disinfettanti in gel.
Il governo chiude i confini. Solo traffico merci o rimpatri di connazionali.
Le sanzioni pecuniarie sono inflitte per le violazioni delle regole.
Conferenze stampa quotidiane dalla Protezione Civile con aggiornamenti quotidiani su nuovi casi, guarigione e decessi. Alle 18 ogni giorno.
Si può uscire per far la spesa, un solo membro del nucleo familiare e dotato di mascherina e guanti.
I dipendenti di attività primarie ancora in servizio hanno paura di andare al lavoro.
Il personale medico ha paura di tornare a casa dalle loro famiglie.
Si tratta della pandemia globale Covid-19 proclamata nel febbraio 2020.
Siamo in lockdown dall’8 marzo.
Oggi è il 36esimo giorno di quarantena.
(Trovata su FB e riadattata)
aprile 04, 2020
aprile 04, 2020
Chopin, così moderno
Uno dei suoi brani più conosciuti è il Preludio Op.28 N.20 in do minore. Uno dei più semplici da suonare, ma tra i più difficili da interpretare poiché all'esecutore è richiesto un completo ed assoluto controllo del pianoforte.
E' lungo solo 12 battute ma è sicuramente catalogabile tra i brani più emozionanti e più tristi della musica classica.
Eccolo qui in tutto il suo splendore:
Ma perché è così famoso o per lo meno ci suscita una sensazione di "déjà-vu"? Perché in molti l'hanno utilizzato così com'è o reinterpretandolo.
Celentano l'ha trasformato completamente, lasciandosi ispirare per "Ti penso e cambia il mondo" nel 2011:
I brasiliani Angra, un gruppo heavy metal ispirato ai Dream Theater (almeno ai tempi di Andrè Matos), ne hanno fatto nel 2001 una ballata in inglese, Visions Prelude:
Infine Barry Manilow, autore della più conosciuta "Mandy", nei suoi live apriva e chiudeva la sua "Could it be magic" con quelle meravigliose dodici battute:
Buon ascolto!
marzo 31, 2020
marzo 31, 2020
Il tempo individuale
Il tempo è relativo. C'è il tempo storico, collettivo, che si misura col calendario e con l'orologio e poi c'è quello individuale. Ciascuno di noi ha una sua idea di tempo, e non mi riferisco semplicemente a quando ti trovi dal lato sbagliato della porta del bagno.
Parlo proprio dell'idea di tempo e dell'utilizzo stesso del tempo che ciascuno fa. Parlo della velocità di intuizione delle cose, che riduce di molto i disagi, ma aumenta i problemi; parlo del fatto che c'è chi a 30 anni si sente maturo ed "arrivato" e chi a 60 non vuole invecchiare; parlo di questo periodo strano in cui siamo imprigionati in casa e non sappiamo più che giorno della settimana è.
Proprio perché il tempo passa in modo diverso per ciascuno, tutti avanzeremo in modo differente verso il futuro. Come atomi sparsi che non formano più molecole, ci affidiamo quotidianamente a persone diverse per trascorrere il tempo. Ad esempio, se prima trascorrevamo il tempo coi nostri colleghi di lavoro e magari uscivamo con loro, ora ciascuno sta "frequentando" altre persone, cercando compagnia di altra gente. Il tempo sarà condiviso con altre persone e alla fine i colleghi si ritroveranno estranei.
Un po' come quando qualcuno parte per un lungo viaggio e si aspetta che, al suo ritorno, tutto sia rimasto uguale. Lui ha vissuto il suo tempo individuale, mentre tutti i suoi colleghi (tra di loro), la sua comitiva (al suo interno), i suoi parenti (nei loro rapporti stretti), hanno vissuto rispettivamente il proprio tempo collettivo.
Il guaio, il vero guaio, sarà che TUTTI avremo il nostro tempo individuale da confrontare con quello degli altri. E saranno dolori! Forti, pungenti, devastanti!
Parlo proprio dell'idea di tempo e dell'utilizzo stesso del tempo che ciascuno fa. Parlo della velocità di intuizione delle cose, che riduce di molto i disagi, ma aumenta i problemi; parlo del fatto che c'è chi a 30 anni si sente maturo ed "arrivato" e chi a 60 non vuole invecchiare; parlo di questo periodo strano in cui siamo imprigionati in casa e non sappiamo più che giorno della settimana è.
Proprio perché il tempo passa in modo diverso per ciascuno, tutti avanzeremo in modo differente verso il futuro. Come atomi sparsi che non formano più molecole, ci affidiamo quotidianamente a persone diverse per trascorrere il tempo. Ad esempio, se prima trascorrevamo il tempo coi nostri colleghi di lavoro e magari uscivamo con loro, ora ciascuno sta "frequentando" altre persone, cercando compagnia di altra gente. Il tempo sarà condiviso con altre persone e alla fine i colleghi si ritroveranno estranei.
Un po' come quando qualcuno parte per un lungo viaggio e si aspetta che, al suo ritorno, tutto sia rimasto uguale. Lui ha vissuto il suo tempo individuale, mentre tutti i suoi colleghi (tra di loro), la sua comitiva (al suo interno), i suoi parenti (nei loro rapporti stretti), hanno vissuto rispettivamente il proprio tempo collettivo.
Il guaio, il vero guaio, sarà che TUTTI avremo il nostro tempo individuale da confrontare con quello degli altri. E saranno dolori! Forti, pungenti, devastanti!
marzo 21, 2020
marzo 21, 2020
Cinismo
Ieri, lodando il post che ho scritto, qualcuno diceva che riesco a mettermi nei panni degli altri.
Bene. Ora bilancio con una buona dose di cinismo.
Siamo al 21 marzo, passerà la primavera e probabilmente tutta l'estate prima di poter vedere la luce in fondo al tunnel.
Molte aziende falliranno, molte partite IVA non riapriranno l'attività, coperte di debiti e in cronica mancanza di liquidità. Sì, la cosa più grave è che alla fine mancheranno i soldi. Ci saranno pochi dipendenti ad aver conservato il posto con lo stipendio intatto.
Allora vorrò vederli, i venditori di emozioni, a proporre il cocktail a 8€ e lo spritz a 5€. Chi potrà permettersi qui una pizza a 9€? Una spina a 6€?
Vorrò vedere gli spacciatori di monolocali spillare 500€ per "stanza in semiperiferia, termoautonomo, vicinanze metro, 4° piano senza ascensore".
Vorrò proprio vedere come potranno chiedere 1500€ al mese per un appartamentino (in cui stipare anche 8 persone) in un paesotto marittimo in Calabria.
Mi piacerà moltissimo guardare negli occhi chi oserà chiedere 20-30€ l'ora per ripetizioni di matematica alle superiori.
Chiuderemo per lutto. Poi chiuderemo per fame. Infine chiuderemo per vergogna.
Bene. Ora bilancio con una buona dose di cinismo.
Siamo al 21 marzo, passerà la primavera e probabilmente tutta l'estate prima di poter vedere la luce in fondo al tunnel.
Molte aziende falliranno, molte partite IVA non riapriranno l'attività, coperte di debiti e in cronica mancanza di liquidità. Sì, la cosa più grave è che alla fine mancheranno i soldi. Ci saranno pochi dipendenti ad aver conservato il posto con lo stipendio intatto.
Allora vorrò vederli, i venditori di emozioni, a proporre il cocktail a 8€ e lo spritz a 5€. Chi potrà permettersi qui una pizza a 9€? Una spina a 6€?
Vorrò vedere gli spacciatori di monolocali spillare 500€ per "stanza in semiperiferia, termoautonomo, vicinanze metro, 4° piano senza ascensore".
Vorrò proprio vedere come potranno chiedere 1500€ al mese per un appartamentino (in cui stipare anche 8 persone) in un paesotto marittimo in Calabria.
Mi piacerà moltissimo guardare negli occhi chi oserà chiedere 20-30€ l'ora per ripetizioni di matematica alle superiori.
Chiuderemo per lutto. Poi chiuderemo per fame. Infine chiuderemo per vergogna.
La prima cosa bella
La prima cosa bella di sabato 21 marzo 2020, primavera, è la persona con cui condividete questa stagione segregata.
Amatela, ringraziatela, poteva andarvi male, poteva toccarvi, chessò, Pablo Neruda. Il poeta era un grand’uomo, ma non facile come coinquilino forzato. Nel romanzo "Lungo petalo di mare" Isabel Allende lo immagina, per motivi di sicurezza, recluso in un piccolo appartamento con la seconda moglie, Delia. Lei aveva rinunciato a tutto, anche all’arte, per stargli vicino, ma lui dava di matto, girava come un animale in gabbia tra le quattro mura, con la barba lunga “declamando con lugubre intonazione versi antichi e altri incompleti”.
Nella realtà Neruda, vecchio e malato, si chiuse davvero nella meravigliosa casa sul mare a Isla Negra con la terza moglie Matilde. Non fu un compagno migliore. Oltre a dare di matto, declamare, bere a tutto spiano, fumare e imprecare, lei lo sorprese dalla finestra a letto con la propria nipote venuta in visita di gran cortesia. E tuttavia in quei domestici inferni scriveva versi che oggi potete donare alla persona che avete accanto, che state riscoprendo o ancor più valutando e con la quale sareste perfino disposti a restare così, fino alla fine dei giorni: “In questo territorio, dai tuoi piedi alla tua fronte, camminando, camminando, camminando, passerò la mia vita”.
(Gabriele Romagnoli su Repubblica.it)
Amatela, ringraziatela, poteva andarvi male, poteva toccarvi, chessò, Pablo Neruda. Il poeta era un grand’uomo, ma non facile come coinquilino forzato. Nel romanzo "Lungo petalo di mare" Isabel Allende lo immagina, per motivi di sicurezza, recluso in un piccolo appartamento con la seconda moglie, Delia. Lei aveva rinunciato a tutto, anche all’arte, per stargli vicino, ma lui dava di matto, girava come un animale in gabbia tra le quattro mura, con la barba lunga “declamando con lugubre intonazione versi antichi e altri incompleti”.
Nella realtà Neruda, vecchio e malato, si chiuse davvero nella meravigliosa casa sul mare a Isla Negra con la terza moglie Matilde. Non fu un compagno migliore. Oltre a dare di matto, declamare, bere a tutto spiano, fumare e imprecare, lei lo sorprese dalla finestra a letto con la propria nipote venuta in visita di gran cortesia. E tuttavia in quei domestici inferni scriveva versi che oggi potete donare alla persona che avete accanto, che state riscoprendo o ancor più valutando e con la quale sareste perfino disposti a restare così, fino alla fine dei giorni: “In questo territorio, dai tuoi piedi alla tua fronte, camminando, camminando, camminando, passerò la mia vita”.
(Gabriele Romagnoli su Repubblica.it)
marzo 20, 2020
marzo 20, 2020
Casi particolari
Il coronavirus è peggio dello tsunami di santo Stefano del 2004: succede una cosa a migliaia di chilometri di distanza e ti trovi la vita distrutta in casa tua.
Il Governo ha emanato una manovra per soddisfare i bisogni di molte categorie in difficoltà, ossia lavoratori con figli in obbligo scolastico, monoreddito con mutuo a carico, persone con disabilità, partite IVA; l'Unione Europea dal canto suo, dopo che la simpaticissima Christine Lagarde ha fatto crollare la Borsa di Milano con una dichiarazione folle, ha appena aperto i cordoni e così i singoli Stati potranno usare tutte le risorse necessarie.
A me però sono venute in mente delle categorie singolari di persone alle quali nessuno potrà dare un aiuto specifico.
I ladri di appartamento: col fatto che siamo tutti chiusi in casa, è diventato difficile svaligiare le case. A meno che non si tratti di ville al mare oppure, da figlidellammerda, gli spogliatoi dell'Ospedale di Palermo.
Le donne vittime di violenza domestica: sono chiuse in casa con i loro carcerieri, senza possibilità di scampo.
Le cassiere del supermercato: chi avrebbe mai pensato che un lavoro alla fine noioso e ripetitivo sarebbe diventato eroico e di "prima linea"?
Le prostitute: senza clienti in giro è decisamente complicato tirar su quattrini col mestiere più antico del mondo. La gran parte di loro è letteralmente schiava di papponi e maman, ai quali bisognava consegnare la quota della prestazione. Saranno abbandonate al loro destino? Ricattate? Spinte a far sesso comunque, nonostante il rischio di contrarre il CoViD-19 e di trasmetterlo ad altri?
I senzatetto: come si può garantire la sicurezza sanitaria di un dormitorio in tempo di pandemia?
I lavoratori in nero: alcuni hanno tutele quali reddito di cittadinanza o indennità di disoccupazione, ma gli altri come faranno? Di che tipo di ammortizzatore sociale possono mai usufruire?
I divorziati con addebito dell'assegno di mantenimento: non so se c'è tutela nei loro confronti e come possano fare a pagare gli assegni quando hanno perso il lavoro o hanno l'attività chiusa.
I ragazzi disabili con insegnante di sostegno: in alcuni casi è l'unica figura in grado di sostenere i bisogni educativi e relazionali del ragazzo. Con le scuole chiuse, non c'è didattica a distanza che regga!
Gli anziani nelle case di cura: le residenze sono chiuse, sprangate, bloccate. Se vi entrasse il virus, sarebbe una strage. Visite centellinate, con parenti lontani, mascherati e ingolfati. Niente abbracci, niente baci, niente nipotini.
I parenti degli ospedalieri nei reparti CoVid-19. Tanta e santa pazienza. Tanto amore e dedizione.
Il Governo ha emanato una manovra per soddisfare i bisogni di molte categorie in difficoltà, ossia lavoratori con figli in obbligo scolastico, monoreddito con mutuo a carico, persone con disabilità, partite IVA; l'Unione Europea dal canto suo, dopo che la simpaticissima Christine Lagarde ha fatto crollare la Borsa di Milano con una dichiarazione folle, ha appena aperto i cordoni e così i singoli Stati potranno usare tutte le risorse necessarie.
A me però sono venute in mente delle categorie singolari di persone alle quali nessuno potrà dare un aiuto specifico.
I ladri di appartamento: col fatto che siamo tutti chiusi in casa, è diventato difficile svaligiare le case. A meno che non si tratti di ville al mare oppure, da figlidellammerda, gli spogliatoi dell'Ospedale di Palermo.
Le donne vittime di violenza domestica: sono chiuse in casa con i loro carcerieri, senza possibilità di scampo.
Le cassiere del supermercato: chi avrebbe mai pensato che un lavoro alla fine noioso e ripetitivo sarebbe diventato eroico e di "prima linea"?
Le prostitute: senza clienti in giro è decisamente complicato tirar su quattrini col mestiere più antico del mondo. La gran parte di loro è letteralmente schiava di papponi e maman, ai quali bisognava consegnare la quota della prestazione. Saranno abbandonate al loro destino? Ricattate? Spinte a far sesso comunque, nonostante il rischio di contrarre il CoViD-19 e di trasmetterlo ad altri?
I senzatetto: come si può garantire la sicurezza sanitaria di un dormitorio in tempo di pandemia?
I lavoratori in nero: alcuni hanno tutele quali reddito di cittadinanza o indennità di disoccupazione, ma gli altri come faranno? Di che tipo di ammortizzatore sociale possono mai usufruire?
I divorziati con addebito dell'assegno di mantenimento: non so se c'è tutela nei loro confronti e come possano fare a pagare gli assegni quando hanno perso il lavoro o hanno l'attività chiusa.
I ragazzi disabili con insegnante di sostegno: in alcuni casi è l'unica figura in grado di sostenere i bisogni educativi e relazionali del ragazzo. Con le scuole chiuse, non c'è didattica a distanza che regga!
Gli anziani nelle case di cura: le residenze sono chiuse, sprangate, bloccate. Se vi entrasse il virus, sarebbe una strage. Visite centellinate, con parenti lontani, mascherati e ingolfati. Niente abbracci, niente baci, niente nipotini.
I parenti degli ospedalieri nei reparti CoVid-19. Tanta e santa pazienza. Tanto amore e dedizione.
marzo 08, 2020
marzo 08, 2020
Tirando le somme
Non c'è da stupirsi se, nonostante le istruzioni, gli appelli, le raccomandazioni, gli obblighi e le sanzioni relative, la stragrande maggioranza delle persone faccia quello che gli pare. Siamo diventati un popolo ignorante, arrogante ed indisciplinato, colpevolmente lontano dai fasti del passato, inebetiti dalla ricerca della celebrità e dell'immagine.
Vent'anni di talent e di reality hanno ucciso due generazioni: quella nata prima del 2000, perché hanno capito che per diventare famosi bastava saper fare qualcosa, e quelli nati dopo il 2000, perché hanno capito che bastava anche non saper fare un cazzo.
Vent'anni di talent e di reality hanno ucciso due generazioni: quella nata prima del 2000, perché hanno capito che per diventare famosi bastava saper fare qualcosa, e quelli nati dopo il 2000, perché hanno capito che bastava anche non saper fare un cazzo.
Barbarie
Con la diffusione, da parte dell'ufficio stampa della Regione Lombardia, della minaccia di chiusura dell'intera regione tramite decreto legge, ieri sera è stato commesso il più grande errore della Storia italiana dopo la dichiarazione di guerra del 1940.
Io mi vergogno di voi!
E mi vergogno di chi è scappato di notte per venire qui al sud per mangiare l'ultima pasta al forno di sua nonna. Essì, perché quella, grazie al virus portato da VOI, sarà la sua ultima pasta al forno. UNTORI DEL CAZZO!
Io mi vergogno di voi!
E mi vergogno di chi è scappato di notte per venire qui al sud per mangiare l'ultima pasta al forno di sua nonna. Essì, perché quella, grazie al virus portato da VOI, sarà la sua ultima pasta al forno. UNTORI DEL CAZZO!