Nel posto in cui vivo, sul mare, ci sono numerosi locali che organizzano serate con animazione ad ingresso gratuito.
Il più grande di questi, puntualmente ogni weekend si affolla di gente. Un'ammucchiata di casi umani da far impallidire il registro presenze di un CIM!
Ieri sera, complice il fatto che avevo uno scazzo da paura per cui sapevo che mi sarebbe andato bene perfino un libro di Moccia, mi sono addentrato in solitaria all'esplorazione di questo microcosmo da National Geographic.
La prima cosa che ho notato è che, stranamente, la proporzione donne-uomini è lievemente a favore di questi ultimi, cosa che dalle mie parti è assolutamente inconsueta, tant'è vero che fino ad un certo orario è consentito l'ingresso solo alle coppie o a comitive nelle quali le donne siano in sovrannumero.
Gli uomini "in più" generalmente si fermano a bordo pista col cocktail in mano ad osservare, bene che gli vada, come diventeranno da grandi. Essì, perché di giovanissimi ce n'erano ben pochi: la discoteca si riduce ad una specie di balera per ultratrentacinquenni in fregola che smaniano dalla voglia di farsi notare senza bisogno di andare nella trasmissione filogeriatrica di Maria de Filippi.
Una quarantenne vestita come una bambola spagnola, con tanto di rafflesia in testa (spero non così puzzolente), si dimenava sculettando a ritmo di remix degli anni '80.
Altre due donne, una addobbata "da acchiappo" con camicetta rossa e pantalone bianco e l'altra tipica bruttina stagionata, improvvisavano passi coordinati su brani qualunque. Casualmente andavano a tempo. Casualmente.
Poi c'era il classico "robottino": l'ultrasessantenne che conosce TUTTI i passi di TUTTI i balli di gruppo, si piazza in un angolo della pista e li mette insieme senza un ordine preciso, se non quello del dio che glielo ordina (Dioniso, I suppose); a causa del suo tarantolare, in pista attorno a sé c'era il vuoto. Gli apprezzamenti venivano esclusivamente da chi entrava, l'osservava divertito... poi si spaventava (sempre a causa del pensiero "Ma io diventerò così da grande?") ed usciva in preda ad un attacco acuto di LES.
E infine l'esibizionista. Ce n'è sempre uno, ovunque, ma questo era spettacolare. Uomo, caucasico, sui 45 anni, calvo, normolineo, cavallo alto e spalle basse, maglioncino legato in vita e t-shirt dentro i pantaloni, sicuramente con un passato di danzatore o ballerino, per lo meno a livello semi-agonistico, ha infilato una serie di piroette, passi base di qualunque ballo conosciuto orientale e occidentale, boreale ed australe, roba libera stile Michael Jackson (da bianco e da nero), gimkane tra i presenti e funambolici equilibrismi sul ritmo! Ovviamente anche (e soprattutto) intorno a lui c'era il vuoto: metri interi di area vitale libera mentre dall'altra parte della pista la gente si accalcava come ad un concerto di Emma Marrone.
E' durato tutto il tempo di una birra ed una sigaretta, poi sono scappato. Pensando che io sono GIA' grande.
(Della stessa serie, vedi
Allo zoo (1) )