dicembre 16, 2012 dicembre 16, 2012

Fuffa varia ed eventuale

Sono diventato fortunato possessore di:
- n.1 bandiera del Brasile. Erano anni che ne cercavo una, e l'ho trovata per strada nel paese dove lavoro. La usavano per coprirci un bidone. Vado dal supposto proprietario e chiedo: "E' sua la bandiera del Brasile?" "Cu esta?" "Dico, quello straccio che copre il bidone, posso prenderlo?" "Sììì, certamente!".
E poi l'ho lavata, disinfettata ed ora è stesa ad asciugare. E' parzialmente scolorita e ha qualche buco e un rammendo, ma mi piace AMMOSTRO!
- n.1 Canon 1100d e n.1 18/55IS e n.1 borsa originale. Un'offertona all'iper di qui.

E poi ho fatto il presepe, l'alberello, un pan di spagna da ricoprire con la ganache dei brigadeiros... insomma, tutto tranne che stirare! -_-
dicembre 12, 2012 dicembre 12, 2012

12/12/12

Per uno come me, abituato a vedere il mondo in numeri, svegliarsi e vivere il 12/12/12 è stato entusiasmante. Almeno fino a mezz'ora dopo la sveglia. Poi è successo di tutto.
Ho acceso la lavastoviglie e poi, mentre mi lavavo, il convettore (è il terzo giorno senza bombola!). E' saltato il contatore generale. Che è fuori, sulla strada. E ho un cancello elettrico! Chiuso.
Mi sono asciugato e vestito al buio, ho chiamato in ufficio per dire che forse sarei arrivato in ritardo, sono uscito e ho cercato di sbloccarlo con la chiavetta apposita, ma niente... la mattina ho le mani di ricotta. Così ho aperto l'auto e ho preso il telecomando la chiave del cancelletto dei vicini al piano di sotto, sono andato in strada, ho attivato il contatore, ho aperto il cancello e così sono uscito per andare al lavoro.
Sono arrivato alle 7.31, limitando i danni.
Metto tutto in gita, mi preparo col palmare e vado in bagno. Nel "gabbiotto" hanno la felice idea di chiudere i mazzetti, ossia di considerare concluse tutte le sincronizzazioni col palmare. Risultato: annullo tutto il lavoro e lo rifaccio A MANO.
Riesco ad uscire solo alle 11.05, e siccome non ho l'invio speciale (quello delle raccomandate avvisate il giorno prima; la cosa mi insospettisce ma non riesco a fare mente locale), vado in posta all'ultimo orario. Mi attende un omone fuori dalla porta con un avviso in mano. Scopro con orrore che il mio speciale di oggi è stato mandato IN UNA CITTA' DIVERSA!

Madondelcarmelo! Eccheccosa! Meno male che ora vado a nanna...
novembre 30, 2012 novembre 30, 2012

Nel dubbio

‎"Non so se il mondo finirà davvero quest'anno, ma - nel dubbio - vorrei che tu mi concedessi l'onore di scoparti almeno una volta prima della fine."
(ah, la mia nipotina... cresce bene, lei! ^_^ )
novembre 29, 2012 novembre 29, 2012

L'Italia che ho visto

Ennesima puntata della saga: "Ma che cazzo ce ne freca a noi dei posti che hai visto tu!"

Calabria
Montepaone, Soverato, Satriano, Davoli, San Sostene, Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, Isca sullo Ionio, Guardavalle, Reggio Calabria, Villa San Giovanni e, stasera, Stalettì.

Sicilia
Messina.
novembre 06, 2012 novembre 06, 2012

Esercizio di immaginazione

Vi metterò alla prova, miei cari venticinque lettori (seh, venticinque... ahahahah), quindi seguitemi nel viaggio che vi propongo.

Prendete una cinquantina di libri di tutte le dimensioni, dai tascabili ai cataloghi, dai dizionari ai bignamini, e ammucchiateli alla rinfusa in una scatola sufficientemente capiente. Fatto?
Avete ottenuto un bel malloppo colorato di cultura, al quale dovete sparare un colpo di pistola che riesca ad infilare tutti i libri. TUTTI. Dite che non è possibile? Beh, state immaginando, quindi TUTTO è possibile. Fatto?
Ora prendete i libri e metteteli in ordine casuale come se doveste metterli in una libreria, coi dorsi allineati. Quindi li distanziate tra loro a piacere. Fatto?
Infine collegate con una striscia di carta tutti i fori che attraversano i libri da parte a parte, in modo da ottenere un unico percorso. Fatto?

Bene. Ora fatevi formichine ed avrete la descrizione perfetta, precisa e puntuale del tratto Cosenza - Altilia dell'autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria.
ottobre 21, 2012 ottobre 21, 2012

Beethoven, il Genio!

La Leggenda.

Beethoven era un misantropo: era sempre chiuso in camera e si faceva portare da mangiare attraverso una gattaiola, un'apertura nella porta. Suonava sul suo pianoforte alla luce di una candela, perché le finestre erano aperte solo al mattino, quando il sole entrava per dirgli che era un altro giorno. Un altro giorno per suonare.
Si faceva portare anche le donne in casa; da esse contrasse la sifilide che lo fece poi diventare sordo. Per questo suonava il suo pianoforte tenendo una bacchetta in bocca, per sentirne le vibrazioni.
Compose la Nona Sinfonia a cinquantadue anni, in povertà, gravemente malato e piagato dagli stenti. 

Nonostante questo, la Nona è probabilmente la più grande e complessa composizione musicale mai scritta. Uno sfrenato e solenne Inno alla gioia, scritto da un uomo sordo, povero e malato.
Chi mai avrebbe potuto farlo, se non un Genio?

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La Verità.

Probabilmente è scritta qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Ludwig_van_Beethoven

La cosa vera è che sia nel Fidelio che nel IV movimento della IX sinfonia, le voci vengono usate da Beethoven come strumenti, incurante delle difficoltà dei cantanti. Ho avuto modo di studiare per una produzione proprio il Corale della Nona... tutte le voci si estendono per due ottave, toccando la terza! Un'ampiezza non riscontrata altrove, nella mia piccola esperienza di corista.

Forse aveva perso il senso della misura a causa della sordità? O avrebbe comunque costretto a fare salti mortali anche da udente?
Chi mai avrebbe potuto farlo, se non un Genio?
ottobre 20, 2012 ottobre 20, 2012

Fatica?

Tra le strade erte e scoscese, piene di scalini e gradoni di antiche chianche, ho visto Sisifo felice. (semicit.)
ottobre 12, 2012 ottobre 12, 2012

Oggi?

Oggi la solitudine mi pesa.

Pinzellacchere

La pioggia che cade sui monti arriva al mare con le fiumare solo il giorno dopo.

Ci sono un sacco di MILF che metà bastano.

Pare non esistano ragazzi grassi. E io avrò perso altri 4-5kg in due settimane. Sbrigatevi donne, che fra poco mi comprerete a prezzo pieno!

Se almeno la metà delle cassette postali, delle vie e dei citofoni avesse un nome, il mio lavoro andrebbe molto più velocemente. E mettete i numeri civici, cazzo!

Pagare il bollo auto qui è un disonore.

Non ho ancora beccato un giorno di pioggia: Giove Pluvio mi sta graziando.