aprile 24, 2012
aprile 24, 2012
Rename
Allora, ricapitoliamo a favore dei miei 4 lettori: io sono fondamentalmente una brutta persona, ladro/corrotto/corruttore - già condannato magari anche in secondo grado ma protetto da una serie di reti che mi consentono di dormire su molli giacigli e sotto tepide coltri - faccio di tutto per dimostrare agli altri che non so scegliere i miei amici, invece di essere operoso e generoso utilizzo beni pubblici per i miei porci comodi, ho sistemato amici e famigli attribuendo loro cariche alle quali non avrebbero potuto ambire nemmeno dopo tre vite.
Fra qualche tempo cambierò il mio nome. Non mi chiamerò più Regulus ma Giacomo. Così sarò automaticamente il migliore, il più buono, onesto e degno di stima, il virtuoso e il santo, la Lampada per i vostri passi e il Cavaliere di Gran Moka da 12.
aprile 07, 2012
aprile 07, 2012
La notte
"E quando arriva la notte e resto solo con me, la testa parte e va in giro in cerca dei suoi perché..."
Ecco, quando arriva la notte mi lascio prendere dallo sconforto. A cosa è servita questa giornata? Mi sento piccolo, fragile e inutile. Ma soprattutto solo.
Il gran fracasso che c'è fuori, una volta spento, lascia che i pensieri si impadroniscano di tutto. Ci sono persone che mi tormentano, alcune mi attirano come ragnatele ma altre le respingo con forza. Ci sono situazioni intricate e questioni da risolvere. Tutte però si danno appuntamento al buio, nella mia stanza, per governare il mio umore.
Giù, il mio umore è giù, a terra. Ancora più giù, scavando fosse profonde.
E quando vedo certi particolari o certi atteggiamenti, brucio dentro. Spesso è rabbia pura, altre volte mi sento un cane che abbaia mentre è legato ad un palo da una catena pesante.
Speranze? Ho smesso di sperare.
Azione? Sono bloccato fino a metà giugno.
Lotta? AHAHAHAHAHA, e contro chi? Contro me stesso? Lassa perde!
Ecco, quando arriva la notte mi lascio prendere dallo sconforto. A cosa è servita questa giornata? Mi sento piccolo, fragile e inutile. Ma soprattutto solo.
Il gran fracasso che c'è fuori, una volta spento, lascia che i pensieri si impadroniscano di tutto. Ci sono persone che mi tormentano, alcune mi attirano come ragnatele ma altre le respingo con forza. Ci sono situazioni intricate e questioni da risolvere. Tutte però si danno appuntamento al buio, nella mia stanza, per governare il mio umore.
Giù, il mio umore è giù, a terra. Ancora più giù, scavando fosse profonde.
E quando vedo certi particolari o certi atteggiamenti, brucio dentro. Spesso è rabbia pura, altre volte mi sento un cane che abbaia mentre è legato ad un palo da una catena pesante.
Speranze? Ho smesso di sperare.
Azione? Sono bloccato fino a metà giugno.
Lotta? AHAHAHAHAHA, e contro chi? Contro me stesso? Lassa perde!
Un’altra volta viene sera,Spero solo di non farmi troppo male. Anzi, credo che di notte ricomincerò a dormire.
un’altra volta il tempo ha corso più di me.
Il cuore si domanda nel silenzio:
"Che resta d’ogni giorno? Che resta della vita?"
aprile 02, 2012
aprile 02, 2012
Il piccolo moscerino
Un piccolo moscerino vola tra le fresie, baciato dal sole tiepido di primavera. Volteggia tra i garofani screziati e si culla nel vento. Il riflesso di un vetro lo attira, è una finestra; si incuriosisce, si avvicina, si inserisce nel minuscolo spazio tra le imposte che stanno per chiudersi e... toh, è dentro una stanza!
Una stanza spaziosa e luminosa ma rumorosa e piena di pulviscolo; i raggi del sole ora sono ancora più caldi, quindi il piccolo moscerino si avvicina al vetro nel tentativo di godere di quel tepore. Ma sul vetro non può poggiarsi perché vibra troppo e non ne ha ancora capito il motivo. C'è un umano che va accuratamente evitato, non sia mai dovesse accorgersi di lui... sarebbe la fine.
Ma il gioco potrebbe essere divertente se il piccolo moscerino passasse proprio sotto il naso dell'umano. (Quegli esseri enormi sembrano gentili, visto che hanno perfino dedicato una canzone all'antenato moscerino che si posò sul naso di Peppone!)
E allora... il piccolo moscerino si prepara per il raid, sfrega le zampette, individua la rotta ottimale e si alza in volo verso il naso dell'umano...
Tutto questo per dire che ho scartavetrato gli infissi in legno del salone e, mentre riverniciavo le parti più danneggiate, un moscerino ha sorvolato il barattolo del flatting che avevo in mano. A metà strada è svenuto istantaneamente ed è caduto all'interno! :D
Una stanza spaziosa e luminosa ma rumorosa e piena di pulviscolo; i raggi del sole ora sono ancora più caldi, quindi il piccolo moscerino si avvicina al vetro nel tentativo di godere di quel tepore. Ma sul vetro non può poggiarsi perché vibra troppo e non ne ha ancora capito il motivo. C'è un umano che va accuratamente evitato, non sia mai dovesse accorgersi di lui... sarebbe la fine.
Ma il gioco potrebbe essere divertente se il piccolo moscerino passasse proprio sotto il naso dell'umano. (Quegli esseri enormi sembrano gentili, visto che hanno perfino dedicato una canzone all'antenato moscerino che si posò sul naso di Peppone!)
E allora... il piccolo moscerino si prepara per il raid, sfrega le zampette, individua la rotta ottimale e si alza in volo verso il naso dell'umano...
Tutto questo per dire che ho scartavetrato gli infissi in legno del salone e, mentre riverniciavo le parti più danneggiate, un moscerino ha sorvolato il barattolo del flatting che avevo in mano. A metà strada è svenuto istantaneamente ed è caduto all'interno! :D
marzo 31, 2012
marzo 31, 2012
Azoto
L'azoto è l'elemento più comune nell'atmosfera, eppure la sua mancanza momentanea ha provocato danni inestimabili in una struttura laziale che conservava embrioni e ovociti congelati.
Immagino le coppie e i singoli a cui appartenevano e mi sembra di sentire i loro singhiozzi, perché hanno perso probabilmente l'unica possibilità di (ri)diventare genitori.
Con tutto il rispetto per quel dolore, ho trovato necessario trascrivere qui questa dichiarazione che si commenta da sola per la sua inutilità:
Movimento per la vita: "Ciò su cui vorrei richiamare l'attenzione - ha spiegato il consigliere regionale del Lazio, Olimpia Tarzia, tra i fondatori del Movimento per la vita - è che si tratta di 94 vite umane: non si affronti questa questione con superficialità. Una cosa sono gli ovociti, che sono cellule ma se siamo davanti a embrioni, allora sono vite umane. Insomma, 94 bambini che non nasceranno".
Nessuna menzione ai "proprietari" e al loro dolore. Nessun accenno al fatto che questa situazione deriva comunque dalla loro cieca e folle intransigenza che è diventata legge italiana. Solo una precisazione che infierisce e, nella sostanza, mina ancora il diritto: non vorranno mica accusare i responsabili della ditta di omicidio?
Immagino le coppie e i singoli a cui appartenevano e mi sembra di sentire i loro singhiozzi, perché hanno perso probabilmente l'unica possibilità di (ri)diventare genitori.
Con tutto il rispetto per quel dolore, ho trovato necessario trascrivere qui questa dichiarazione che si commenta da sola per la sua inutilità:
Movimento per la vita: "Ciò su cui vorrei richiamare l'attenzione - ha spiegato il consigliere regionale del Lazio, Olimpia Tarzia, tra i fondatori del Movimento per la vita - è che si tratta di 94 vite umane: non si affronti questa questione con superficialità. Una cosa sono gli ovociti, che sono cellule ma se siamo davanti a embrioni, allora sono vite umane. Insomma, 94 bambini che non nasceranno".
Nessuna menzione ai "proprietari" e al loro dolore. Nessun accenno al fatto che questa situazione deriva comunque dalla loro cieca e folle intransigenza che è diventata legge italiana. Solo una precisazione che infierisce e, nella sostanza, mina ancora il diritto: non vorranno mica accusare i responsabili della ditta di omicidio?
marzo 27, 2012
marzo 27, 2012
De gaibus
Un commento a quest'articolo che racconta di due madri e quattro figli mi ha colpito parecchio.
Tutte le volte che dite che i gay sono malati, viziosi o pervertiti.
Tutte le volte che dite che non abbiamo il diritto a sposarci, ad amare, a crescere i nostri figli.
Tutte le volte che avete sentenziato che prima vengono cose più importanti, mai fatte.
Tutte le volte che scomodate la natura, il “come sempre è stato”, la Costituzione (senza neanche averla letta, magari).
Tutte le volte che di fronte alla realtà vi opponete con la Bibbia, il Levitico e Sodoma e Gomorra.
Tutte le volte che avete fatto finta di niente, di fronte a un insulto, o avete anche ridacchiato, per qualche battutina.
Tutte queste volte avete armato, senza saperlo, le loro mani. Quelle di chi poi, magari, un giorno, i gay li ammazza davvero.
E’ verissimo. Che poi… il “come sempre è stato” è solo da circa 2000 anni, mentre negli eoni prima si faceva molto diversamente. Allora qualche domandina in più me la faccio, eccome se me la faccio!
E, con molta umiltà, riesco pure a darmi alcune risposte.
Tutte le volte che dite che i gay sono malati, viziosi o pervertiti.
Tutte le volte che dite che non abbiamo il diritto a sposarci, ad amare, a crescere i nostri figli.
Tutte le volte che avete sentenziato che prima vengono cose più importanti, mai fatte.
Tutte le volte che scomodate la natura, il “come sempre è stato”, la Costituzione (senza neanche averla letta, magari).
Tutte le volte che di fronte alla realtà vi opponete con la Bibbia, il Levitico e Sodoma e Gomorra.
Tutte le volte che avete fatto finta di niente, di fronte a un insulto, o avete anche ridacchiato, per qualche battutina.
Tutte queste volte avete armato, senza saperlo, le loro mani. Quelle di chi poi, magari, un giorno, i gay li ammazza davvero.
E’ verissimo. Che poi… il “come sempre è stato” è solo da circa 2000 anni, mentre negli eoni prima si faceva molto diversamente. Allora qualche domandina in più me la faccio, eccome se me la faccio!
E, con molta umiltà, riesco pure a darmi alcune risposte.
marzo 19, 2012
marzo 19, 2012
Paradossi
"Siete senza ombra di dubbio la peggior classe che io abbia mai avuto! Questo vuol dire che potete solo migliorare!"
Mi ricorda molto: "Siete i migliori amici che io abbia mai avuto!". E infatti non potevano far altro che peggiorare.
Mi ricorda molto: "Siete i migliori amici che io abbia mai avuto!". E infatti non potevano far altro che peggiorare.
marzo 13, 2012
marzo 13, 2012
Roma, lato B
Finalmente arriva la recensione del libro di Claudio Delicato, di Ciclofrenia, un blog del quale sono assiduo lettore e commentatore.
Il marrano mi ha costretto con l'inganno a comprarlo, mesi fa, promettendomi che mi avrebbe presentato l'amica trans che si porta a letto ogni volta che la domenica delle palme capita il primo aprile. E invece quest'anno è sua, e per questo l'ammazzerò, prima o poi.
Insomma, per passare il tempo in bagno l'ho letto. Ora è tutto ondulato e ingiallito, a forza di tenerlo sul termosifone vicino alla finestra, ma sono soddisfatto.
Sono soddisfatto perché è un ottimo libro, scritto nello stesso stile del suo blog. Anzi, vi dico: provateci, a passare di lì. Se vi piace lo stile, DOVETE leggere anche "Roma, lato B", perché è come se vi portasse in giro per Roma, in un viaggio agrodolce nel degrado delle periferie e nei cervelli che, da normali, all'improvviso cominciano a squagliarsi.
Siccome sono arrivato alla fine del primo capitolo senza aver vomitato dal disgusto (visto che mi ero già gradualmente avvelenato al suo stile, come Mitridate), ho riso come un pazzo, da solo. Era la mia ultima risata. Poi non si ride più. Rimane l'angolino destro della bocca sempre alzato, un po' per sorridere, un po' perché il libro comincia a puzzare (e non perché era in bagno): emana gli odori della vita, dai fluidi organici alle discariche, dal ferruginoso sangue all'odore di pioggia.
La storia è un po' Irreversible, un po' Ritorno al futuro: spezzettata, ricomposta, decomposta e poi incollata al muro, per ricordarci (qualora lo dimenticassimo) che siamo nulla su questa Terra, ben poca roba in confronto allo scorrere della vita intorno a noi.
E questa recensione l'ho scritta un po' come se l'avesse scritta lui, scopiazzando il suo stile, perché a volte è anche il mio, quando non voglio prendermi sul serio. O quando voglio essere veramente io.
Cinque stelle, Mr. Tambourine. Le mie personalissime cinque stelle.
Bugia: il libro l'ho letto in campagna, sotto un ulivo, in due ore.
marzo 06, 2012
marzo 06, 2012
Nel dubbio, ti amo
E comunque io mi innamoro almeno venti volte al giorno, fisso. Pedino le mie “vittime” con lo sguardo, invidio il terreno sul quale camminano e amo le loro ombre sul muro. Mi piace osservare il modo in cui i loro abiti si muovono al vento e lasciare che la stessa aria abbracci magari anche me; ammiro le loro forme attraverso i vestiti e immagino odori e consistenze.
febbraio 28, 2012
febbraio 28, 2012
L'euro e la crisi
"Da quando c'è l'euro non si capisce più niente"
"Per colpa dell'euro non si arriva più a fine mese"
"Un euro vale mille lire e il mio stipendio ora vale la metà"
"Per colpa della crisi la mia azienda mi ha licenziato"
"Devo chiudere il negozio: a causa della crisi non viene più nessuno a comprare"
"Dobbiamo sposarci ma pur avendo qualche risparmio nessuna banca è disposta a farci un mutuo perché non abbiamo lavori stabili"
Sono frasi che tutti noi abbiamo ascoltato almeno una volta, con sommo disappunto.
Ma ieri, a causa di un moto di disgusto provocato dalle dichiarazioni sulla sanità pubblica di una deputata, ho avuto l'illuminazione. Finalmente ho capito perché l'euro e la crisi sono sulla bocca di tutti.
L'ingresso dell'euro è avvenuto sotto i migliori auspici per noi: sebbene con la diffidenza rispetto ai centesimi ai quali avremmo dovuto abituarci, l'euro era visto come una moneta forte e stabile che avrebbe dato garanzie sul futuro dell'economia nazionale. Non avremmo avuto più problemi nel cambio con le altre valute, le esportazioni sarebbero diventate più consistenti (visto che nel primo cambio col dollaro, esso valeva meno di un euro) e comprare petrolio con una moneta forte poteva diventare conveniente.
Poi sono avvenuti tanti problemi a livello internazionale per cui il valore del dollaro è crollato, il barile di petrolio è arrivato a costare quasi 150$ e in casa nostra i prezzi sono raddoppiati a causa delle speculazioni nel cambio con la lira.
L'euro, perciò, è diventato il Nemico.
Solo per chi compra, però. Chi ha venduto, ha guadagnato fior di quattrini inventandosi cambi sempre più favorevoli. Ci ha guadagnato anche lo Stato, che ha goduto dell'aumento del gettito fiscale ed ha potuto aumentare a dismisura il prezzo dei bolli e delle sigarette.
Nessuno ha controllato, nessuno ha denunciato queste speculazioni. Non un finanziere, non un ispettore, e nemmeno un parlamentare o un ministro. Le associazioni di consumatori hanno parlato nel deserto. Nessuno ha fatto notare che non ci si può arricchire ai danni di chi compra. Eppure eravamo tutti pronti con l'euroconvertitore donato dal generosissimo governo Berlusconi! Niente, non è servito. Perché dividere per 1936,27 quando si può dividere per 1000, che è più semplice?
Però il nemico è l'euro, non i commercianti disonesti. Non lo Stato indolente e profittatore. Non i controllori fintamente sbadati o addirittura accondiscendenti.
Ed è facile prendersela con delle monetine di metallo variopinte e coniate sul verso con capolavori del genio italico o con dei fogliettini di carta coi quali barattare lo smartphone di ultima generazione!
La deputata succitata era intenta a giustificare la carenza di posti letto in un grande ospedale ponendo la questione della crisi globale. Cioè - diceva - siccome c'è la crisi, non possiamo spendere, quindi il paziente è costretto a condizioni disagiate.
Nessuno ha alzato il ditino, in trasmissione, ed ha parlato dei mega appalti per la costruzione di ospedali in posti improponibili e poi incompiuti. Nessuno ha nominato assessori, dirigenti, deputati, ministri, medici, consiglieri che, in ambito sanitario, hanno sperperato risorse, incamerato tangenti, malversato quattrini e corrotto professionisti. Nessuno ha detto che quei quattrini sono i nostri, sono le nostre tasse, che dovrebbero ritornare a noi sotto forma di servizi così come recita quello spot ingenuo e poetico che ci scartavetra i coglioni ad ogni ora sulla Rai. E infine, nessuno ha pronunciato la parola "BASTA!", quando la tipa ha cominciato a snocciolare i tagli del Governo alle Regioni.
Perché è cosa buona e giusta che la crisi sia individuata come il Nemico. La crisi non ha un volto. Non può essere portata in tribunale perché ha rubato soldi pubblici. A lei non puoi rinfacciare il fatto che le hai dato il voto in cambio di un lavoro per tuo figlio. E se ci sono meno soldi per la sanità o per la scuola o per la previdenza, bastano un paio di parolacce al cielo e domani il sole sorgerà ancora. Dovrebbe, ecco.
I nemici perciò siano l'euro e la crisi. Perché altrimenti qualcuno potrebbe farsi molto male.
"Per colpa dell'euro non si arriva più a fine mese"
"Un euro vale mille lire e il mio stipendio ora vale la metà"
"Per colpa della crisi la mia azienda mi ha licenziato"
"Devo chiudere il negozio: a causa della crisi non viene più nessuno a comprare"
"Dobbiamo sposarci ma pur avendo qualche risparmio nessuna banca è disposta a farci un mutuo perché non abbiamo lavori stabili"
Sono frasi che tutti noi abbiamo ascoltato almeno una volta, con sommo disappunto.
Ma ieri, a causa di un moto di disgusto provocato dalle dichiarazioni sulla sanità pubblica di una deputata, ho avuto l'illuminazione. Finalmente ho capito perché l'euro e la crisi sono sulla bocca di tutti.
L'ingresso dell'euro è avvenuto sotto i migliori auspici per noi: sebbene con la diffidenza rispetto ai centesimi ai quali avremmo dovuto abituarci, l'euro era visto come una moneta forte e stabile che avrebbe dato garanzie sul futuro dell'economia nazionale. Non avremmo avuto più problemi nel cambio con le altre valute, le esportazioni sarebbero diventate più consistenti (visto che nel primo cambio col dollaro, esso valeva meno di un euro) e comprare petrolio con una moneta forte poteva diventare conveniente.
Poi sono avvenuti tanti problemi a livello internazionale per cui il valore del dollaro è crollato, il barile di petrolio è arrivato a costare quasi 150$ e in casa nostra i prezzi sono raddoppiati a causa delle speculazioni nel cambio con la lira.
L'euro, perciò, è diventato il Nemico.
Solo per chi compra, però. Chi ha venduto, ha guadagnato fior di quattrini inventandosi cambi sempre più favorevoli. Ci ha guadagnato anche lo Stato, che ha goduto dell'aumento del gettito fiscale ed ha potuto aumentare a dismisura il prezzo dei bolli e delle sigarette.
Nessuno ha controllato, nessuno ha denunciato queste speculazioni. Non un finanziere, non un ispettore, e nemmeno un parlamentare o un ministro. Le associazioni di consumatori hanno parlato nel deserto. Nessuno ha fatto notare che non ci si può arricchire ai danni di chi compra. Eppure eravamo tutti pronti con l'euroconvertitore donato dal generosissimo governo Berlusconi! Niente, non è servito. Perché dividere per 1936,27 quando si può dividere per 1000, che è più semplice?
Però il nemico è l'euro, non i commercianti disonesti. Non lo Stato indolente e profittatore. Non i controllori fintamente sbadati o addirittura accondiscendenti.
Ed è facile prendersela con delle monetine di metallo variopinte e coniate sul verso con capolavori del genio italico o con dei fogliettini di carta coi quali barattare lo smartphone di ultima generazione!
La deputata succitata era intenta a giustificare la carenza di posti letto in un grande ospedale ponendo la questione della crisi globale. Cioè - diceva - siccome c'è la crisi, non possiamo spendere, quindi il paziente è costretto a condizioni disagiate.
Nessuno ha alzato il ditino, in trasmissione, ed ha parlato dei mega appalti per la costruzione di ospedali in posti improponibili e poi incompiuti. Nessuno ha nominato assessori, dirigenti, deputati, ministri, medici, consiglieri che, in ambito sanitario, hanno sperperato risorse, incamerato tangenti, malversato quattrini e corrotto professionisti. Nessuno ha detto che quei quattrini sono i nostri, sono le nostre tasse, che dovrebbero ritornare a noi sotto forma di servizi così come recita quello spot ingenuo e poetico che ci scartavetra i coglioni ad ogni ora sulla Rai. E infine, nessuno ha pronunciato la parola "BASTA!", quando la tipa ha cominciato a snocciolare i tagli del Governo alle Regioni.
Perché è cosa buona e giusta che la crisi sia individuata come il Nemico. La crisi non ha un volto. Non può essere portata in tribunale perché ha rubato soldi pubblici. A lei non puoi rinfacciare il fatto che le hai dato il voto in cambio di un lavoro per tuo figlio. E se ci sono meno soldi per la sanità o per la scuola o per la previdenza, bastano un paio di parolacce al cielo e domani il sole sorgerà ancora. Dovrebbe, ecco.
I nemici perciò siano l'euro e la crisi. Perché altrimenti qualcuno potrebbe farsi molto male.