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Music makes the people come together, music makes the bourgeoisie and the rebels.
settembre 18, 2010
settembre 18, 2010
settembre 14, 2010
settembre 14, 2010
Può capitare
Può capitare che, per una serie di coincidenze, sia necessario cambiare programmi e rinunciare a qualcosa per prenderne altre.
Ho dovuto rinunciare alla pizzica salentina per prendere le danze greche. Per carità, io sono quello che si è invaghito per mesi del pop greco-cipriota, diversi anni fa... quindi è stato un piccolo balzo indietro nel tempo.
E allora via, al workshop di rembetiko!
Può capitare che, fra tre insegnanti, uno di loro sia magnetico e carismatico al punto da non riuscire per un momento a staccargli gli occhi di dosso.
E, nonostante tutto l'impegno, lo sforzo e il sudore, il chasapico non sono riuscito ad impararlo manco per il cazzo. Il chasaposerbico sì, ed è BELLISSIMO!
Può capitare che, alla fine di una dura prova, si renda necessario, quasi un punto d'onore, dimostrare che si può vincere la paura e lanciarsi.
In piazza per il concerto, tutti a ballare! Gente di ogni tipo che si univa a noi! Una Πανηγύρια in piena regola. Festa grande, insomma!
Può capitare che, a causa di un sovraffollamento della piazza, il maestro decida di spostarsi e fare una "ronda" in un punto più defilato.
Un'emozione INCREDIBILE. Stavo per piangere. Non mi era mai successo prima!
Potrà capitare che io riesca a ritrovare il mio maestro, fra qualche giorno o fra anni. Non so se riuscirò mai ad esprimergli adeguatamente la mia gratitudine per la GRANDE cosa che ha compiuto in me.
Nel frattempo, come un messaggio in bottiglia, gli lascio questo enorme, sentito, viscerale, "Panico",
Può capitare che, per una serie di coincidenze, sia necessario cambiare programmi e rinunciare a qualcosa per prenderne altre.
Ho dovuto rinunciare alla pizzica salentina per prendere le danze greche. Per carità, io sono quello che si è invaghito per mesi del pop greco-cipriota, diversi anni fa... quindi è stato un piccolo balzo indietro nel tempo.
E allora via, al workshop di rembetiko!
Può capitare che, fra tre insegnanti, uno di loro sia magnetico e carismatico al punto da non riuscire per un momento a staccargli gli occhi di dosso.
E, nonostante tutto l'impegno, lo sforzo e il sudore, il chasapico non sono riuscito ad impararlo manco per il cazzo. Il chasaposerbico sì, ed è BELLISSIMO!
Può capitare che, alla fine di una dura prova, si renda necessario, quasi un punto d'onore, dimostrare che si può vincere la paura e lanciarsi.
In piazza per il concerto, tutti a ballare! Gente di ogni tipo che si univa a noi! Una Πανηγύρια in piena regola. Festa grande, insomma!
Può capitare che, a causa di un sovraffollamento della piazza, il maestro decida di spostarsi e fare una "ronda" in un punto più defilato.
Chasaposerbico. Lento. Musica dolce.
Maestro che guida il serpentone. Io per ultimo.
Passi misurati. Postura imperiosa.
Sento gli altri, sento il gruppo.
Il serpentone enorme ci circonda.
La musica cresce di volume e diventa incalzante.
Il maestro...
...lento.
Noi...
...lenti.
Sento il maestro.
La vertigine del cerchio esterno non ci tocca.
Magia.
Noi. Siamo. Lenti. Tutti.
Un'emozione INCREDIBILE. Stavo per piangere. Non mi era mai successo prima!
Potrà capitare che io riesca a ritrovare il mio maestro, fra qualche giorno o fra anni. Non so se riuscirò mai ad esprimergli adeguatamente la mia gratitudine per la GRANDE cosa che ha compiuto in me.
Nel frattempo, come un messaggio in bottiglia, gli lascio questo enorme, sentito, viscerale, "Panico",
EFHARISTO, DIMITRIO!
settembre 12, 2010
settembre 12, 2010
Cos'è la bellezza?
La bellezza non è una qualità, né degli oggetti, né delle persone. Non è una virtù né un merito. Niente e nessuno la “possiede”.
La bellezza è una speciale relazione, che hanno gli esseri umani con qualcosa di altro da sé (oggetti, natura, altri esseri viventi), la quale provoca una sensazione di felicità, benessere, libertà, piacere che però non è legata a nessuno scopo o valore, né della persona che la prova né dell’oggetto definito “bello” – altrimenti non è bellezza – e che spinge chi la prova a ricercare un consenso universale per questo suo sentimento.
E’ qualcosa di assolutamente libero da vincoli di finalità o valori d’uso; qualcosa di simile, come diceva Stendhal, a “una promessa di felicità” e di superiore alla somma dei suoi elementi, come voleva Benjamin: “la bellezza è l’oggetto nell’involucro”. Più o meno, con tutte le difficoltà di definire linguisticamente un sentimento, la penso così.
(Lorenzo Gasparrini)
La bellezza è una promessa di felicità.
Fantastico!
La bellezza non è una qualità, né degli oggetti, né delle persone. Non è una virtù né un merito. Niente e nessuno la “possiede”.
La bellezza è una speciale relazione, che hanno gli esseri umani con qualcosa di altro da sé (oggetti, natura, altri esseri viventi), la quale provoca una sensazione di felicità, benessere, libertà, piacere che però non è legata a nessuno scopo o valore, né della persona che la prova né dell’oggetto definito “bello” – altrimenti non è bellezza – e che spinge chi la prova a ricercare un consenso universale per questo suo sentimento.
E’ qualcosa di assolutamente libero da vincoli di finalità o valori d’uso; qualcosa di simile, come diceva Stendhal, a “una promessa di felicità” e di superiore alla somma dei suoi elementi, come voleva Benjamin: “la bellezza è l’oggetto nell’involucro”. Più o meno, con tutte le difficoltà di definire linguisticamente un sentimento, la penso così.
(Lorenzo Gasparrini)
La bellezza è una promessa di felicità.
Fantastico!
settembre 10, 2010
settembre 10, 2010
Sono felice perché sei felice
Hai raggiunto tutti i tuoi traguardi, con tenacia e con le tue grandi capacità. E come al solito sei capace di reggere l'insostenibile pesantezza del mio essere per ore, con il solito sguardo comprensivo di chi conosce ogni angolo del mio pensare.
Grazie, Bionda.
Hai raggiunto tutti i tuoi traguardi, con tenacia e con le tue grandi capacità. E come al solito sei capace di reggere l'insostenibile pesantezza del mio essere per ore, con il solito sguardo comprensivo di chi conosce ogni angolo del mio pensare.
Grazie, Bionda.
settembre 06, 2010
settembre 06, 2010
E una storia va a puttane, sapessi andarci io...
Ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere), ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca... E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! (C. Chaplin)
Ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere), ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca... E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! (C. Chaplin)
6 settembre 2010
La lezione più importante della mia vita
Per quanto mi sforzi, per quanto dure siano le mie decisioni e rigorosi i miei comportamenti, non riuscirò MAI a cambiare una virgola della mia vita.
Tanto vale che me la godo.
P.S.: Siete una manica di puttane troie arroganti bagasce succhiacazzi meschine sfogaciole bocchinare frustrate ninfomani latrine cerebrolese sfondate! E anche zoccole.
La lezione più importante della mia vita
Per quanto mi sforzi, per quanto dure siano le mie decisioni e rigorosi i miei comportamenti, non riuscirò MAI a cambiare una virgola della mia vita.
Tanto vale che me la godo.
P.S.: Siete una manica di puttane troie arroganti bagasce succhiacazzi meschine sfogaciole bocchinare frustrate ninfomani latrine cerebrolese sfondate! E anche zoccole.
settembre 05, 2010
settembre 05, 2010
Il Maestro vi spiazza tutti!
Ascolta il rullante all'inizio della sinfonia de La gazza ladra di Gioacchino Rossini.
Nella partitura originale non esiste: Rossini scrisse questo brano la notte prima della Prima perché aveva paura che gliela copiassero. Tra l'altro, è un brano insolitamente lungo per essere un'ouverture.
I suoi detrattori, numerosi per l'epoca, gli prepararono un'imboscata: comprarono i biglietti per il teatro e si sedettero tutti insieme per interrompere l'ouverture alla prima nota.
Egli venne a conoscenza di questa cosa e, appunto, decise qualche minuto prima di entrare che l'inizio non sarebbe stata una "nota" ma una serie di colpi. Ecco il motivo degli inediti tre rulli iniziali, con la sinfonia che inizia all'improvviso a metà del terzo.
La combriccola rimase talmente stupita da questa cosa che mancò la plateale contestazione e la Prima ebbe uno strabiliante successo.
D'altronde, Rossini è sempre Rossini!
Ascolta il rullante all'inizio della sinfonia de La gazza ladra di Gioacchino Rossini.
Nella partitura originale non esiste: Rossini scrisse questo brano la notte prima della Prima perché aveva paura che gliela copiassero. Tra l'altro, è un brano insolitamente lungo per essere un'ouverture.
I suoi detrattori, numerosi per l'epoca, gli prepararono un'imboscata: comprarono i biglietti per il teatro e si sedettero tutti insieme per interrompere l'ouverture alla prima nota.
Egli venne a conoscenza di questa cosa e, appunto, decise qualche minuto prima di entrare che l'inizio non sarebbe stata una "nota" ma una serie di colpi. Ecco il motivo degli inediti tre rulli iniziali, con la sinfonia che inizia all'improvviso a metà del terzo.
La combriccola rimase talmente stupita da questa cosa che mancò la plateale contestazione e la Prima ebbe uno strabiliante successo.
D'altronde, Rossini è sempre Rossini!
settembre 03, 2010
settembre 03, 2010
Mission impossible
"Mai correre dietro alle persone che stanno bene anche senza di te.
Occorre aprire gli occhi e disilludersi a volte anche se fa male."
"Mai correre dietro alle persone che stanno bene anche senza di te.
Occorre aprire gli occhi e disilludersi a volte anche se fa male."
settembre 02, 2010
settembre 02, 2010