aprile 01, 2010 aprile 01, 2010
Nessun pesce d'aprile... è tutto vero!

Scena: una regione italiana; Roma.
Personaggi: un ministro della repubblica già governatore di regione sconfitto; un governatore di regione; un avversario del governatore; il presidente del consiglio; l'intera classe dirigente del partito del presidente del consiglio.

Poniamo che il ministro ce l'abbia a morte con il governatore di regione, poiché cinque anni fa lo scalzò alla guida della sua regione.
Poniamo che quindi detto ministro scelga motu proprio un avversario per il governatore, che punti su di lui come un cavallo di razza.
Poniamo che nessuno crede che questa mossa sia efficace, tanto che la candidatura di questo avversario rimane in bilico per giorni.
E immaginiamo infine che le cose si ricompongano e che quindi si vada al voto regolarmente.
Il governatore si riconferma tale, mentre l'avversario viene sconfitto.

Nel Paese ideale, il ministro della repubblica si dimetterebbe dopo aver ammesso il fallimento, andando a condurre un agriturismo nel più bel posto del Paese in questione, praticamente a casa sua.

Nel Paese reale, succede proprio così, e per un attimo ci siam tutti sentiti meglio, più liberi, leggeri, senza la Nemesi che soffia sul nostro cozzetto.

Poi arriva una Voce dall'alto. Il presidente del consiglio dice che la sconfitta in quella regione è colpa dell'intera classe dirigente del partito (forse dimenticando che è il SUO partito). Quindi, invece che farli dimettere tutti e mandarli a scavar sale e/o zolfo nelle italiche miniere, rifiuta le dimissioni del ministro e lo reintegra nel consiglio.

Sipario. Segue spettacolo di burattini.



No, non è un pesce d'aprile. Vi assicuro che è tutto vero.
marzo 30, 2010 marzo 30, 2010
Celti, anzi celtissimi

Alla luce dei risultati delle ultime elezioni regionali, vorrei esporre alcune riflessioni ai miei due lettori e mezzo.

La prima è che attendo con ansia che la Lega Nord finalmente possa essere libera di governare. Quindi mi auguro che metta sul serio un bel muro intorno alla Padania, una gigantesca barriera galleggiante di mine lungo la metà del Po. Non per evitare l'ingresso dei terroni e dei nègher nella loro Repubblica Ariana, ma per non far uscire loro.
Le Olimpiadi moderne siano finalmente sostituite da sport più consoni ai fisici temprati dal freddo e dalla nebbia, quali la corsa nei sacchi, il tiro alla fune, la moscacieca (lo smog aiuta tantissimo) e il tirassegno con le arance. Anche la pesca ne trarrebbe vantaggio: nel Lambro non serve il piombino perché il petrolio ha un peso specifico irrisorio, nel Po non devi usare nemmeno il galleggiante fluorescente perché i pesci lo sono già, e all'Idroscalo eviti di portarti le mosche da casa.
Che secessione sia, allora!

In second'ordine, la mia ansia aumenta e fremo con trepidazione in attesa del primo articolo di giornale, del primo cittadino campano o calabrese che si lamenterà della criminalità organizzata. Gemo già di piacere aspettando la richiesta di aiuto alle Istituzioni di questi territori martoriati dal dissesto idrogeologico. Sia chiaro, non auguro loro nulla di tragico. Ma quando accadrà qualcosa di spiacevole, non mi muoveranno a compassione, non ci riusciranno.

La terza considerazione riguarda la provincia dell'Aquila, consegnata nelle mani di un uomo del centrodestra. Come a Zama: dopo la distruzione, il sale sulle macerie.

L'ultima cosa, la più importante: una regione DA SEMPRE profondamente di destra come la Puglia, per la seconda volta elegge un governatore postcomunista. Non è affatto un caso, ed è segno che tutti possono cambiare le proprie sorti. Leggendo questo blog vi accorgerete che io, in quanto pugliese, non sono affatto più intelligente della media.

P.S.: Leggo con orrore che Gabriella Carlucci è stata eletta sindaco di Margherita di Savoia col 70% delle preferenze. Ecco da dove veniva il sale.
Avevo ragione, ma non ho potuto farlo

Nel 2001 era in progetto un bel viaggio: prendere casa al centro di Bologna con tre amici. Loro avrebbero studiato, io avrei lavorato; avevo la possibilità di entrare in un bel giro grazie ad un amico intelligente e generoso.
Confidai al mio riparo dalla tempesta che, in caso di trasferimento, avrei reciso ogni mio legame con la mia vita qui in Puglia: non mi sarei portato nemmeno la rubrica telefonica e avrei cambiato numero. Lui si risentì parecchio, mi insultò e mi diede dell'ingrato.

Il progetto andò a monte per cause varie ed eventuali, nonostante mia madre avesse cominciato perfino a confezionarmi dei barattoli di pomodorini per non sentire troppa nostalgia di casa. Continua a farmeli ogni anno, e ad ogni barattolo mi viene in mente il viaggio sfumato.

Avevo ragione, avevo tristemente ragione. Dovevo chiudere tutto allora. Adesso è troppo tardi.

Tutto è compiuto.
marzo 28, 2010 marzo 28, 2010
Piove



Alle 20.30 ho messo l'auto in garage, poi ho cenato. Infine stufa, poltrona, coperta, notebook e... la puntata di lunedì di "Tutti pazzi per amore 2", che m'ero perso.

Ah, Madama Pigrizia!



Ricordate che fra cinque minuti perderemo un'ora di sonno e che domani dovrete votare bene, su!
marzo 25, 2010 marzo 25, 2010
Dietrofront!

Spero di riuscire presto a cambiare il template. Questi colori così vivaci, ottimisti, luminosi ormai non mi appartengono più.
Non vi spaventate quindi se a breve l'arredamento della mia casetta virtuale cambierà in modo radicale.
marzo 20, 2010 marzo 20, 2010
Vale anche per i gatti?

In Paradiso si entra per favoritismo. Se si entrasse per merito, tu resteresti fuori e il tuo cane entrerebbe al posto tuo. (M. Twain)
marzo 14, 2010 marzo 14, 2010
Errori



Volevo nascere giOOsto, invece sono nato io.

Volevo nascere lOOi, invece sono nato io.



Scusate per il disguido, la colpa è di quella puttana della cicogna!







(nella foto, il becco della cicogna)

marzo 11, 2010 marzo 11, 2010
Sigh!



Una irrefrenabile, potente, vulcanica, dirompente voglia di piangere... di urlare... di straziarmi.

Veramente non ne posso più.

Come Volevasi Dimostrare



Così come ho ampiamente descritto nel post precedente, ecco la vittoria annunciata del dottor Marin.

La cosa più sconvolgente è stata la sua uscita: appena ha messo fuori il naso, gli hanno scippato il cappello-reliquia del nonno, e poi ha fatto l'appello al TG5 per riaverlo. Sono basito.



Certo, ha vinto Mauro. Però dopo aver silurato al volo Alberto Farfuglio, Giorgio ha incontrato suo fratello, Cristina ha parlato per la prima volta del suo fidanzato e l'ha incontrato lì,  Maicol ha ballato con Giulia (Ciao GIULIAAAAAAAAA!) e ha addirittura spento le luci della Casa con un cenno, rimanendo lì a piangere come un reietto.



Chi ha vinto il GF10?