Nel mezzo del cammin della mia vita
Mi faccio gli auguri, perché me li merito, cazzo!
luglio 24, 2008
luglio 24, 2008
luglio 23, 2008
luglio 23, 2008
luglio 21, 2008
luglio 21, 2008
E mi chiesi se un ricordo è qualcosa che hai o che hai perduto.
La Città
Hai detto: "Per altre terre andrò, per altro mare.
Altra città, più amabile di questa, dove
ogni mio sforzo è votato al fallimento,
dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia?
Dei lunghi anni, se mi guardo attorno,
della mia vita consumata qui, non vedo
che nere macerie e solitudine e rovina".
Non troverai altro luogo non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro. Andrai vagando
per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere.
Imbiancherai in queste stesse case. Sempre
farai capo a questa città. Altrove, non sperare,
non c'è nave non c'è strada per te.
Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto
tu l'hai sciupata su tutta la terra.
(Costantinos Kavafis)
La Città
Hai detto: "Per altre terre andrò, per altro mare.
Altra città, più amabile di questa, dove
ogni mio sforzo è votato al fallimento,
dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia?
Dei lunghi anni, se mi guardo attorno,
della mia vita consumata qui, non vedo
che nere macerie e solitudine e rovina".
Non troverai altro luogo non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro. Andrai vagando
per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere.
Imbiancherai in queste stesse case. Sempre
farai capo a questa città. Altrove, non sperare,
non c'è nave non c'è strada per te.
Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto
tu l'hai sciupata su tutta la terra.
(Costantinos Kavafis)
luglio 18, 2008
luglio 18, 2008
luglio 14, 2008
luglio 14, 2008
luglio 08, 2008
luglio 08, 2008
Senza parole, tranne che "Brava Sabby!"
Mi viene da dire "Minchia!", ma non so se dopo questo ha lo stesso valore!
Mi viene da dire "Minchia!", ma non so se dopo questo ha lo stesso valore!
L'illusione
...anche le stelle bruciate lassù viaggiano per l'eternità a illuderci negli occhi che per sempre c'è una luce su chi non sa più cantare.
...anche le stelle bruciate lassù viaggiano per l'eternità a illuderci negli occhi che per sempre c'è una luce su chi non sa più cantare.
luglio 06, 2008
luglio 06, 2008
luglio 05, 2008
luglio 05, 2008
Psicobarzelletta
Si sta svolgendo una grande festa nuziale nel salone di una villa settecentesca. Dopo un raffinato banchetto si aprono le danze, un'orchestra suona musica romantica e coinvolgente.
Un ragazzo molto timido, seduto in disparte, nota una bellissima ragazza seduta dall'altro lato della sala. Dopo numerosi tentennamenti decide che è giunto il momento di tentare il tutto per tutto e di invitarla a ballare con lui. Approfittando dell'intervallo tra un brano e l'altro, attraversa la sala cercando di non farsi notare, avvicina la ragazza, si schiarisce la voce e sussurra:
- Scusami se ti disturbo, è da molto tempo che ti osservo e mi piaci molto: ti andrebbe di concedermi il prossimo ballo?
Contro ogni ragionevole aspettativa, la ragazza va su tutte le furie e incomincia a sbraitare:
- Cooooosa?!? Ma come ti permetti?!? Non ci siamo mai visti prima, non ti presenti neppure e mi chiedi subito se voglio venire a letto con te???
Immediatamente tutta l'attenzione della sala si sposta sul ragazzo che arrossisce fino a diventare incandescente: non osa neppure chiedere spiegazioni ma, pieno di vergogna, ritorna al suo posto cercando di mimetizzarsi con gli arredi circostanti.
Dopo un paio di minuti, è la ragazza che attraversa la sala e va dal ragazzo, lo avvicina e gli mormora in un orecchio:
- Scusami per la reazione che ho avuto prima: sai, io sono una studentessa in psicologia, sto per laurearmi con una tesi sulla timidezza e l'imbarazzo, e ho pensato di sfruttare l'occasione che mi è stata offerta da questa festa per fare un po' di ricerca sul campo. Mi spiace che ne abbia fatto le spese proprio tu!
E il ragazzo, urlando nel silenzio generale:
- Ma che sei matta?!? Cento euro per un pompino???
Si sta svolgendo una grande festa nuziale nel salone di una villa settecentesca. Dopo un raffinato banchetto si aprono le danze, un'orchestra suona musica romantica e coinvolgente.
Un ragazzo molto timido, seduto in disparte, nota una bellissima ragazza seduta dall'altro lato della sala. Dopo numerosi tentennamenti decide che è giunto il momento di tentare il tutto per tutto e di invitarla a ballare con lui. Approfittando dell'intervallo tra un brano e l'altro, attraversa la sala cercando di non farsi notare, avvicina la ragazza, si schiarisce la voce e sussurra:
- Scusami se ti disturbo, è da molto tempo che ti osservo e mi piaci molto: ti andrebbe di concedermi il prossimo ballo?
Contro ogni ragionevole aspettativa, la ragazza va su tutte le furie e incomincia a sbraitare:
- Cooooosa?!? Ma come ti permetti?!? Non ci siamo mai visti prima, non ti presenti neppure e mi chiedi subito se voglio venire a letto con te???
Immediatamente tutta l'attenzione della sala si sposta sul ragazzo che arrossisce fino a diventare incandescente: non osa neppure chiedere spiegazioni ma, pieno di vergogna, ritorna al suo posto cercando di mimetizzarsi con gli arredi circostanti.
Dopo un paio di minuti, è la ragazza che attraversa la sala e va dal ragazzo, lo avvicina e gli mormora in un orecchio:
- Scusami per la reazione che ho avuto prima: sai, io sono una studentessa in psicologia, sto per laurearmi con una tesi sulla timidezza e l'imbarazzo, e ho pensato di sfruttare l'occasione che mi è stata offerta da questa festa per fare un po' di ricerca sul campo. Mi spiace che ne abbia fatto le spese proprio tu!
E il ragazzo, urlando nel silenzio generale:
- Ma che sei matta?!? Cento euro per un pompino???