Trivial Regulit
Mi attanaglia la tensione/ansia/rabbia, causandomi innumerevoli guai fisici, ma non so come liberarmene.
Se andassi in palestra, farei tutto con troppa foga e finirei col farmi male.
Non trovo piacere nel cantare, sebbene la mia voce sia tornata lentamente agli splendori di un tempo.
Ascolto la musica distrattamente, senza goderne.
Gli amici non mi ascoltano, non possono, non vogliono... ma chissà se io ho realmente voglia di raccontare.
Il lavoro sta per finire, purtroppo, ma credo che comunque non riuscirò a coprire le ore di tirocinio per quando finirà la scuola.
Noterella criptata e quindi assolutamente perdibile: fra otto giorni arriverà il mio Principe Azzurro e io non sono affatto preparato!
maggio 12, 2008
maggio 12, 2008
maggio 06, 2008
maggio 06, 2008
Lettera ad un amico che non ho [ancora / mai] avuto
Vorrei raccontarti del mio viaggio a Madrid, di quant'è bella la mia gatta, di quanto mi piace il mio lavoro.
Vorrei asciugare le tue lacrime, stringere le tue mani, ascoltare con te la musica che ti piace. E non importa se a me non piace, perché quasi sicuramente non mi piacerà.
Vorrei raccontarti dell'ultima scoperta sul mulo o su Iutùbb, farti ridere con le barzellette sconce, e poi annusare lo stesso piatto di pastasciutta, scoprire una nuova birra, parlare di donne, di tette e di culi.
Vorrei presentarti le persone a me più care, e vorrei che tu facessi lo stesso con me.
Vorrei farti ascoltare il mio canto, non per ricevere complimenti, ma perché canterei per te.
Vorrei guardare la stessa luna, lo stesso orizzonte, fare lo stesso viaggio.
Vorrei dirti che io sono qui per te.
Vorrei raccontarti del mio viaggio a Madrid, di quant'è bella la mia gatta, di quanto mi piace il mio lavoro.
Vorrei asciugare le tue lacrime, stringere le tue mani, ascoltare con te la musica che ti piace. E non importa se a me non piace, perché quasi sicuramente non mi piacerà.
Vorrei raccontarti dell'ultima scoperta sul mulo o su Iutùbb, farti ridere con le barzellette sconce, e poi annusare lo stesso piatto di pastasciutta, scoprire una nuova birra, parlare di donne, di tette e di culi.
Vorrei presentarti le persone a me più care, e vorrei che tu facessi lo stesso con me.
Vorrei farti ascoltare il mio canto, non per ricevere complimenti, ma perché canterei per te.
Vorrei guardare la stessa luna, lo stesso orizzonte, fare lo stesso viaggio.
Vorrei dirti che io sono qui per te.
maggio 04, 2008
maggio 04, 2008
Mapporcatroia!
Come gli adesivi che si staccano
Lascio che le cose ora succedano
Quante circostanze si riattivano
Fuori dai circuiti della volontà.
Come il vento gioca con la plastica
Vedo trasportata la mia dignità.
Oggi tradisco la stabilità
Senza attenuanti e nessuna pietà.
Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere.
E che non posso sentirmi libero
Dalla tua corda, dal tuo patibolo.
E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò.
Come gli adesivi che si staccano
Come le cerniere che si incastrano
Come interruttori che non scattano
O caricatori che si inceppano
Io tradisco le ultime mie volontà.
Tutte le promesse ora si infrangono.
Penso ai tuoi crimini senza pietà
Contro la mia ingenua umanità.
Scelgo di dissolvermi dentro di te
Mentre tu saccheggi le mie lacrime.
E sarò cieco, forse libero
Solo nell’alba di un patibolo.
Dentro una storia senza più titolo
Scegliendo un ruolo senza credito
Strappando il fiore più carnivoro
Io cerco il fuoco e mi brucerò.
E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò
Come gli adesivi che si staccano
Lascio che le cose ora succedano
Quante circostanze si riattivano
Fuori dai circuiti della volontà.
Come il vento gioca con la plastica
Vedo trasportata la mia dignità.
Oggi tradisco la stabilità
Senza attenuanti e nessuna pietà.
Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere.
E che non posso sentirmi libero
Dalla tua corda, dal tuo patibolo.
E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò.
Come gli adesivi che si staccano
Come le cerniere che si incastrano
Come interruttori che non scattano
O caricatori che si inceppano
Io tradisco le ultime mie volontà.
Tutte le promesse ora si infrangono.
Penso ai tuoi crimini senza pietà
Contro la mia ingenua umanità.
Scelgo di dissolvermi dentro di te
Mentre tu saccheggi le mie lacrime.
E sarò cieco, forse libero
Solo nell’alba di un patibolo.
Dentro una storia senza più titolo
Scegliendo un ruolo senza credito
Strappando il fiore più carnivoro
Io cerco il fuoco e mi brucerò.
E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò
Mi rifiuto!
Una cinquantenne, per quanto piacente e giovanile, non può parlare di caramelle dure e di negozi di dolciumi! Nemmeno se si fa fotografare in tenuta sadomaso con borchie e cinte di pelle e nemmeno se la caramella dura è forse un po' salata e di dimensioni a piacere.
Dopo aver constatato che le lezioni di canto fatte ai tempi di Evita sono state buttate nel cesso e sostituite da un comodissimo vocoder a tre velocità con tritatutto, giusto per non farci rimpiangere la voce da paperella di Into the groove...
Dopo aver ascoltato un'anteprima dell'album e aver concluso che per due canzoni di mio gradimento non val la pena di spendere €23,90...
Dopo aver notato che il pezzo del video di 4 minutes che mi piace di più è purtroppo il "passo a due" con JT verso la fine del brano...
Dopo aver gradito infinitamente di più l'ultimo album dei Subsonica che Confessions on the dancefloor...
...concludo che io, l'ultimo album di Madonna, non lo compro mica! E se viene a Torino a settembre, così come si vocifera, me ne sbatto altamente!
Una cinquantenne, per quanto piacente e giovanile, non può parlare di caramelle dure e di negozi di dolciumi! Nemmeno se si fa fotografare in tenuta sadomaso con borchie e cinte di pelle e nemmeno se la caramella dura è forse un po' salata e di dimensioni a piacere.
Dopo aver constatato che le lezioni di canto fatte ai tempi di Evita sono state buttate nel cesso e sostituite da un comodissimo vocoder a tre velocità con tritatutto, giusto per non farci rimpiangere la voce da paperella di Into the groove...
Dopo aver ascoltato un'anteprima dell'album e aver concluso che per due canzoni di mio gradimento non val la pena di spendere €23,90...
Dopo aver notato che il pezzo del video di 4 minutes che mi piace di più è purtroppo il "passo a due" con JT verso la fine del brano...
Dopo aver gradito infinitamente di più l'ultimo album dei Subsonica che Confessions on the dancefloor...
...concludo che io, l'ultimo album di Madonna, non lo compro mica! E se viene a Torino a settembre, così come si vocifera, me ne sbatto altamente!
aprile 29, 2008
aprile 29, 2008
Roma kaputt mundi
Bella storia: un giorno ti svegli in una favela di Rio, un altro in Argentina, e poi in Germania... Domani?
Bella storia: un giorno ti svegli in una favela di Rio, un altro in Argentina, e poi in Germania... Domani?
aprile 28, 2008
aprile 28, 2008
Memento
Mai bere alcoolici la domenica sera mentre sto coi miei amici. Mai più!
(A chi scopre il motivo, offro un mojito mezzo succhiato :) )
Mai bere alcoolici la domenica sera mentre sto coi miei amici. Mai più!
(A chi scopre il motivo, offro un mojito mezzo succhiato :) )
aprile 20, 2008
aprile 20, 2008
A kitten's prayer
Let the sun shine where I lay,
keep me young so I may play,
And most of all, bless the people I adore,
And guard me from the dog next-door.
(Lisa Malone)
Let the sun shine where I lay,
keep me young so I may play,
And most of all, bless the people I adore,
And guard me from the dog next-door.
(Lisa Malone)
Segnali che la fine del mondo è vicina (aka Ma perché capitano tutte a me?)
Sabato sera piuttosto anonimo, quindi mi reco anzitempo - da solo - al bar per il solito caffettino notturno. Imbocco con l'auto una stradina laterale e sento un uomo che esce dalla sua macchina esclamando "Ha la figa in bollore!", esco dall'auto e vedo che una donna, col favore della penombra, è accoccolata a pisciare dietro la portiera semiaperta. Peccato per lei che il tutto si sia svolto proprio nella mia direzione!
Entro nel bar, ordino il mio solito espressino e sopraggiunge un tipo sulla cinquantina che chiede forse una birra. Il barista elenca una mezza dozzina di specialità, ma lui chiede una grappa. Prende una 903 e, mentre sorbisco l'espressino con voluttà, il tipo dopo il primo sorso di grappa mi spara un rutto nell'orecchio con nonchalance.
Ovviamente prima di entrare in macchina ho controllato se qualcuno magari non mi avesse cacato sul cofano!
Sabato sera piuttosto anonimo, quindi mi reco anzitempo - da solo - al bar per il solito caffettino notturno. Imbocco con l'auto una stradina laterale e sento un uomo che esce dalla sua macchina esclamando "Ha la figa in bollore!", esco dall'auto e vedo che una donna, col favore della penombra, è accoccolata a pisciare dietro la portiera semiaperta. Peccato per lei che il tutto si sia svolto proprio nella mia direzione!
Entro nel bar, ordino il mio solito espressino e sopraggiunge un tipo sulla cinquantina che chiede forse una birra. Il barista elenca una mezza dozzina di specialità, ma lui chiede una grappa. Prende una 903 e, mentre sorbisco l'espressino con voluttà, il tipo dopo il primo sorso di grappa mi spara un rutto nell'orecchio con nonchalance.
Ovviamente prima di entrare in macchina ho controllato se qualcuno magari non mi avesse cacato sul cofano!
aprile 19, 2008
aprile 19, 2008
...the truth is I never left you!
Per strada, poco fa, dopo un salutare caffettino pomeridiano, decido di sfruttare l'ultimo mese di chiamate gratis telefonando ad un'ex collega.
Parlo io che parli tu, la chiamata va avanti per 51 piacevolissimi minuti. Nel frattempo mi affianca una tipa diversamente bella, una rompicoglioni da guinness dei primati, intelligente come una lavatrice guasta, vecchia conoscenza dai tempi della parrocchia, la quale mi bussa al braccio e mi fa: "Sono passata mezz'ora fa e stavi parlando. Mo stai ancora qua? Attento alle radiazioni!". Il tutto mentre parlavo con la collega!
Ovviamente non l'ho degnata di un saluto, che mi sembrava perfino troppo per una alla quale ormai nemmeno le "radiazioni" possono peggiorare di più il cervello.
Per strada, poco fa, dopo un salutare caffettino pomeridiano, decido di sfruttare l'ultimo mese di chiamate gratis telefonando ad un'ex collega.
Parlo io che parli tu, la chiamata va avanti per 51 piacevolissimi minuti. Nel frattempo mi affianca una tipa diversamente bella, una rompicoglioni da guinness dei primati, intelligente come una lavatrice guasta, vecchia conoscenza dai tempi della parrocchia, la quale mi bussa al braccio e mi fa: "Sono passata mezz'ora fa e stavi parlando. Mo stai ancora qua? Attento alle radiazioni!". Il tutto mentre parlavo con la collega!
Ovviamente non l'ho degnata di un saluto, che mi sembrava perfino troppo per una alla quale ormai nemmeno le "radiazioni" possono peggiorare di più il cervello.