Segnali che la fine del mondo è vicina (aka Ma perché capitano tutte a me?)
Sabato sera piuttosto anonimo, quindi mi reco anzitempo - da solo - al bar per il solito caffettino notturno. Imbocco con l'auto una stradina laterale e sento un uomo che esce dalla sua macchina esclamando "Ha la figa in bollore!", esco dall'auto e vedo che una donna, col favore della penombra, è accoccolata a pisciare dietro la portiera semiaperta. Peccato per lei che il tutto si sia svolto proprio nella mia direzione!
Entro nel bar, ordino il mio solito espressino e sopraggiunge un tipo sulla cinquantina che chiede forse una birra. Il barista elenca una mezza dozzina di specialità, ma lui chiede una grappa. Prende una 903 e, mentre sorbisco l'espressino con voluttà, il tipo dopo il primo sorso di grappa mi spara un rutto nell'orecchio con nonchalance.
Ovviamente prima di entrare in macchina ho controllato se qualcuno magari non mi avesse cacato sul cofano!
aprile 20, 2008
aprile 20, 2008
aprile 19, 2008
aprile 19, 2008
...the truth is I never left you!
Per strada, poco fa, dopo un salutare caffettino pomeridiano, decido di sfruttare l'ultimo mese di chiamate gratis telefonando ad un'ex collega.
Parlo io che parli tu, la chiamata va avanti per 51 piacevolissimi minuti. Nel frattempo mi affianca una tipa diversamente bella, una rompicoglioni da guinness dei primati, intelligente come una lavatrice guasta, vecchia conoscenza dai tempi della parrocchia, la quale mi bussa al braccio e mi fa: "Sono passata mezz'ora fa e stavi parlando. Mo stai ancora qua? Attento alle radiazioni!". Il tutto mentre parlavo con la collega!
Ovviamente non l'ho degnata di un saluto, che mi sembrava perfino troppo per una alla quale ormai nemmeno le "radiazioni" possono peggiorare di più il cervello.
Per strada, poco fa, dopo un salutare caffettino pomeridiano, decido di sfruttare l'ultimo mese di chiamate gratis telefonando ad un'ex collega.
Parlo io che parli tu, la chiamata va avanti per 51 piacevolissimi minuti. Nel frattempo mi affianca una tipa diversamente bella, una rompicoglioni da guinness dei primati, intelligente come una lavatrice guasta, vecchia conoscenza dai tempi della parrocchia, la quale mi bussa al braccio e mi fa: "Sono passata mezz'ora fa e stavi parlando. Mo stai ancora qua? Attento alle radiazioni!". Il tutto mentre parlavo con la collega!
Ovviamente non l'ho degnata di un saluto, che mi sembrava perfino troppo per una alla quale ormai nemmeno le "radiazioni" possono peggiorare di più il cervello.
aprile 15, 2008
aprile 15, 2008
Don't cry for me, Argentina
Questo blog chiude.
Prima che l'Italia si trasformi realmente in Argentina, vado ad imparare lo spagnolo in Costa Blanca senza passare dal via.
Prima che si cominci a ri-invocare Baffone e Baffino, indosserò un boxerino non troppo aderente per fare abluzioni notturne nel Mar Menor in sacrificio della dea Iside.
Prima che venga liberalizzato l'uso della mia casa e venga condonato l'uso improprio fatto finora del mio buco del culo, per essere quindi donato a Confindustria, vado a fare sulla bianca spiaggia spagnola il trenino dell'amore mbriaco di mojito.
Prima che questo blog diventi come il famigerato "Diario di Anna Franco" (cit.), rifugiata tarantina in fuga dalla Guardia PaTana, e che io venga costretto ad arruolarmi nel Movimento Partigiano per la Liberazione del Mezzogiorno, vado a godermi il wi-fi aggratis per le strade di Valencia.
Prima che sia necessario passare la dogana tra Piacenza e Lodi, prendo il primo treno per Genova e chi cazzo se ne fotte più.
Ricordatemi come komunista, se volete; come ateo, se credete (appropo', manco le lettere alla Madonna di Lurd hanno funzionato... a chi cazzo dobbiamo scrivere più per avere ascolto? Non è che serve avere l'indirizzo del Principale?); come cantante, se mi amate.
E tutte le cazzate (perché le abbiamo tutti chiamati cazzate) che ho scritto in quasi cinque anni vi rimangano come un palese, marchiano, gigantesco, enorme, immane, pachidermico: "E non dite che non ve l'avevo detto, io!"
Questo blog chiude.
Prima che l'Italia si trasformi realmente in Argentina, vado ad imparare lo spagnolo in Costa Blanca senza passare dal via.
Prima che si cominci a ri-invocare Baffone e Baffino, indosserò un boxerino non troppo aderente per fare abluzioni notturne nel Mar Menor in sacrificio della dea Iside.
Prima che venga liberalizzato l'uso della mia casa e venga condonato l'uso improprio fatto finora del mio buco del culo, per essere quindi donato a Confindustria, vado a fare sulla bianca spiaggia spagnola il trenino dell'amore mbriaco di mojito.
Prima che questo blog diventi come il famigerato "Diario di Anna Franco" (cit.), rifugiata tarantina in fuga dalla Guardia PaTana, e che io venga costretto ad arruolarmi nel Movimento Partigiano per la Liberazione del Mezzogiorno, vado a godermi il wi-fi aggratis per le strade di Valencia.
Prima che sia necessario passare la dogana tra Piacenza e Lodi, prendo il primo treno per Genova e chi cazzo se ne fotte più.
Ricordatemi come komunista, se volete; come ateo, se credete (appropo', manco le lettere alla Madonna di Lurd hanno funzionato... a chi cazzo dobbiamo scrivere più per avere ascolto? Non è che serve avere l'indirizzo del Principale?); come cantante, se mi amate.
E tutte le cazzate (perché le abbiamo tutti chiamati cazzate) che ho scritto in quasi cinque anni vi rimangano come un palese, marchiano, gigantesco, enorme, immane, pachidermico: "E non dite che non ve l'avevo detto, io!"
aprile 14, 2008
aprile 14, 2008
MasteLcard
Prendere l'autobus per andare al seggio di Via Amundsen a Modena: 1.50€
Fermarsi al baretto all'angolo per prendere un caffè: 1.00€
16:06 A seggio con suoneria inno Cdl, rissa tra elettori
*Questo è un blog contro la violenza. Quella è solo una battuta e non apologia del gesto, che condanno comunque.
Prendere l'autobus per andare al seggio di Via Amundsen a Modena: 1.50€
Fermarsi al baretto all'angolo per prendere un caffè: 1.00€
16:06 A seggio con suoneria inno Cdl, rissa tra elettori
Aveva lasciato il suo telefono cellulare fuori dalla cabina elettorale al momento del voto, ma inaspettatamente ha iniziato a suonare con un motivo inneggiante a Forza Italia. E' successo ieri pomeriggio (ma lo si è appreso oggi) a un votante che si era recato al seggio di via Amundsen, a Modena. La suoneria non è stata gradita da un altro elettore, che si è sfilato la cintura e ha colpito il proprietario del telefono al volto. Quest'ultimo ha poi sporto denuncia ai carabinieri.
Frustare un forzista come ai tempi di Nononn': non ha prezzo!*
Con MasteLcard tutto è possibile.
*Questo è un blog contro la violenza. Quella è solo una battuta e non apologia del gesto, che condanno comunque.
aprile 12, 2008
aprile 12, 2008
aprile 09, 2008
aprile 09, 2008
Le disavventure del giovane Pirler
La settimana scorsa, in preda ad una compulsiva voglia di siòppin, mi reco al centro commerciale e faccio incetta di t-shirt in offerta (oh, Nike - Fila - Kappa a 12 - 9 - 8 euro!!!). Una delle magliette però passa attraverso la cassa senza che la cassiera si ricordi di togliere la placca antitaccheggio.
Arrivo a casa orgoglione di tanta spesa e mi accorgo del casino. Non ci sono modi per staccarla, quindi oggi mi reco da capo al centro commerciale per far togliere l'apparecchio.
1) Ho speso almeno 12€ di benzina.
2) Nei due giorni di spese folli ho speso 70€ di pseudo-inutilia.
3) Ho messo fine alla siccità del secolo.
----------------------------------------------------------------------------------------------
Parcheggio con enorme fatica la macchina nel cortile del bed&breakfast che mi ha ospitato a Ercolano.
1) "Ma guardi che c'è il vaso, non posso accostare più di tanto!" "Vai tranquillo, è di gomma!" SBRENGHT!
2) La stanza era tipo suite del Rajà di Bangalore: mobili in stile etnico, copertina in ciniglia con specchietti molto IndiaStyle, doccia con idromassaggio... riscaldamento a 43°, credo!
3) E infatti sono arrivati i monsoni: a mezzanotte si scatena un temporale che mi terrorizza. Gli uccelletti che riposavano sul pino sopra la mia auto si sono cacati sotto dalla paura e mi hanno aerografato l'auto. Non si capiva più di che colore era, quei bastardi! Sono costretto a fermarmi per strada e con MOLTA pazienza pulisco il vetro con spugnetta e detergente lavavetri.
La settimana scorsa, in preda ad una compulsiva voglia di siòppin, mi reco al centro commerciale e faccio incetta di t-shirt in offerta (oh, Nike - Fila - Kappa a 12 - 9 - 8 euro!!!). Una delle magliette però passa attraverso la cassa senza che la cassiera si ricordi di togliere la placca antitaccheggio.
Arrivo a casa orgoglione di tanta spesa e mi accorgo del casino. Non ci sono modi per staccarla, quindi oggi mi reco da capo al centro commerciale per far togliere l'apparecchio.
1) Ho speso almeno 12€ di benzina.
2) Nei due giorni di spese folli ho speso 70€ di pseudo-inutilia.
3) Ho messo fine alla siccità del secolo.
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Parcheggio con enorme fatica la macchina nel cortile del bed&breakfast che mi ha ospitato a Ercolano.
1) "Ma guardi che c'è il vaso, non posso accostare più di tanto!" "Vai tranquillo, è di gomma!" SBRENGHT!
2) La stanza era tipo suite del Rajà di Bangalore: mobili in stile etnico, copertina in ciniglia con specchietti molto IndiaStyle, doccia con idromassaggio... riscaldamento a 43°, credo!
3) E infatti sono arrivati i monsoni: a mezzanotte si scatena un temporale che mi terrorizza. Gli uccelletti che riposavano sul pino sopra la mia auto si sono cacati sotto dalla paura e mi hanno aerografato l'auto. Non si capiva più di che colore era, quei bastardi! Sono costretto a fermarmi per strada e con MOLTA pazienza pulisco il vetro con spugnetta e detergente lavavetri.
aprile 07, 2008
aprile 07, 2008
Campagna per la demilanesizzazione della lingua italiana
Io aderisco!
E vai con le traduzioni strettamente locali:
figa = piccione o ciunno
cazzo = pinga o ciola
sega = trimone
scopare = frecare
pirla = trimone a vento o capa di cazzo
culattone = ricchione
vai a cagare = veffemmaccammemt ("vai a fare in bocca a tua madre", meravigliosa perifrasi) o ve' cac
tette = menne o zinne
Io aderisco!
E vai con le traduzioni strettamente locali:
figa = piccione o ciunno
cazzo = pinga o ciola
sega = trimone
scopare = frecare
pirla = trimone a vento o capa di cazzo
culattone = ricchione
vai a cagare = veffemmaccammemt ("vai a fare in bocca a tua madre", meravigliosa perifrasi) o ve' cac
tette = menne o zinne
aprile 06, 2008
aprile 06, 2008
Dovere civico
I SUBSONICA VINCONO IL PREMIO AMNESTY ITALIA 2008 CON IL BRANO "CANENERO"
I Subsonica, con “Canenero”, sono i vincitori della sesta edizione del Premio Amnesty Italia, indetto nel 2003 dalla Sezione Italiana di Amnesty International e dall’Associazione culturale Voci per la libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente.
“E' un onore di quelli grandi ricevere da un'istituzione come Amnesty un riconoscimento così” - hanno dichiarato i Subsonica - Da un lato perché scrivendo una canzone su uno specifico tema, come ad esempio questo degli abusi sui minori, non ci si chiede mai quanto in concreto saprà smuovere interesse o suscitare riflessioni. Altrimenti ci si blocca e non lo si fa più. E dall'altro perché Amnesty International, puntualmente presente nella tutela dei diritti delle persone, si dimostra rapida attenta ed efficace nell'individuare tutti i significati del termine ‘violazione’, per i quali purtroppo non sempre occorrono dittature o prigioni perse in capo al mondo. La violazione dei diritti può avvenire tra le pareti le domestiche come in una qualsiasi caserma di un paese democratico e purtroppo può riguardare ognuno di noi in qualsiasi momento. Ringraziamo, quindi, Amnesty International per questo premio, ma non solo”.
"Canenero ci parla di uno dei peggiori incubi che possa segnare la storia di un bambino: un abuso da parte di un adulto” - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. “Si tratta di una delle forme più feroci di violenza, perpetrata nei confronti di un soggetto debole e indifeso. I Subsonica hanno avuto il coraggio di utilizzare la musica per raccontare quanto questo fenomeno sia diffuso e presente anche in realtà apparentemente normali, per ricordare quanti ‘cani neri’ stiano sbranando il futuro di tanti bambini".
(dalla newsletter di Casasonica)
I SUBSONICA VINCONO IL PREMIO AMNESTY ITALIA 2008 CON IL BRANO "CANENERO"
I Subsonica, con “Canenero”, sono i vincitori della sesta edizione del Premio Amnesty Italia, indetto nel 2003 dalla Sezione Italiana di Amnesty International e dall’Associazione culturale Voci per la libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente.
“E' un onore di quelli grandi ricevere da un'istituzione come Amnesty un riconoscimento così” - hanno dichiarato i Subsonica - Da un lato perché scrivendo una canzone su uno specifico tema, come ad esempio questo degli abusi sui minori, non ci si chiede mai quanto in concreto saprà smuovere interesse o suscitare riflessioni. Altrimenti ci si blocca e non lo si fa più. E dall'altro perché Amnesty International, puntualmente presente nella tutela dei diritti delle persone, si dimostra rapida attenta ed efficace nell'individuare tutti i significati del termine ‘violazione’, per i quali purtroppo non sempre occorrono dittature o prigioni perse in capo al mondo. La violazione dei diritti può avvenire tra le pareti le domestiche come in una qualsiasi caserma di un paese democratico e purtroppo può riguardare ognuno di noi in qualsiasi momento. Ringraziamo, quindi, Amnesty International per questo premio, ma non solo”.
"Canenero ci parla di uno dei peggiori incubi che possa segnare la storia di un bambino: un abuso da parte di un adulto” - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. “Si tratta di una delle forme più feroci di violenza, perpetrata nei confronti di un soggetto debole e indifeso. I Subsonica hanno avuto il coraggio di utilizzare la musica per raccontare quanto questo fenomeno sia diffuso e presente anche in realtà apparentemente normali, per ricordare quanti ‘cani neri’ stiano sbranando il futuro di tanti bambini".
(dalla newsletter di Casasonica)