Afafobia
L'idea che non ci siano nuvole da Lisbona a Istanbul mi inquieta parecchio.
giugno 24, 2007
giugno 24, 2007
giugno 23, 2007
giugno 23, 2007
Flash ANSiA
- Mercoledì ho fatto il primo mezzo chilo di pesto della stagione, senza aver finito quello dell'anno scorso! Sul balcone ci sono centinaia (!) di piante di basilico ancora a disposizione...
- Il mal di schiena non mi tregua e mi sto intossicando di antiinfiammatori, ma tra sudazza del pomeriggio e vento fresco della sera c'è una guerra a chi deve nuocermi di più. Sto addirittura dormendo con uno spiffero di finestra aperta: chi mi conosce sa che dormo con porta e finestra rigorosamente chiuse!
- L'altra sera ho giocato a Machiavelli al bar con un'amica, erano precisamente cinque anni che non ci giocavo. La partita è durata quaranta minuti... giusto per farci andare a letto alle tre di notte!
- I project work si stanno accumulando senza smaltirsi. Mi sa che quest'anno mi trombano, se non mi viene una IMPROVVISA voglia di studiare.
- Qualcosa a livello lavorativo dovrebbe sbloccarsi molto presto. E spero che i seimila euri che avanzo in giro per il mondo trovino presto la via di casa mia!
- Ho cantato a centinaia di matrimoni (ne ho stimati circa 400 in 16 anni), ma quello di ieri credo sia stato il più grezzo della Storia: le donne tutte a sventagliarsi, gli uomini a chiacchierare RUMOROSAMENTE dietro di noi, le testimoni vestite di rosso come l'addobbo della chiesa (ma di rossi differenti, e con le scarpe ancora diverse!), una tizia ENORME vestita con qualcosa di simile ad una tenda mimetica da marines (vi giuro, sembrava un carrarmato in Vietnam!) e il suo ragazzo con una giacca nera molto pesante tessuta a strisce con fili rossi lucenti... AIUTO!
- Mercoledì ho fatto il primo mezzo chilo di pesto della stagione, senza aver finito quello dell'anno scorso! Sul balcone ci sono centinaia (!) di piante di basilico ancora a disposizione...
- Il mal di schiena non mi tregua e mi sto intossicando di antiinfiammatori, ma tra sudazza del pomeriggio e vento fresco della sera c'è una guerra a chi deve nuocermi di più. Sto addirittura dormendo con uno spiffero di finestra aperta: chi mi conosce sa che dormo con porta e finestra rigorosamente chiuse!
- L'altra sera ho giocato a Machiavelli al bar con un'amica, erano precisamente cinque anni che non ci giocavo. La partita è durata quaranta minuti... giusto per farci andare a letto alle tre di notte!
- I project work si stanno accumulando senza smaltirsi. Mi sa che quest'anno mi trombano, se non mi viene una IMPROVVISA voglia di studiare.
- Qualcosa a livello lavorativo dovrebbe sbloccarsi molto presto. E spero che i seimila euri che avanzo in giro per il mondo trovino presto la via di casa mia!
- Ho cantato a centinaia di matrimoni (ne ho stimati circa 400 in 16 anni), ma quello di ieri credo sia stato il più grezzo della Storia: le donne tutte a sventagliarsi, gli uomini a chiacchierare RUMOROSAMENTE dietro di noi, le testimoni vestite di rosso come l'addobbo della chiesa (ma di rossi differenti, e con le scarpe ancora diverse!), una tizia ENORME vestita con qualcosa di simile ad una tenda mimetica da marines (vi giuro, sembrava un carrarmato in Vietnam!) e il suo ragazzo con una giacca nera molto pesante tessuta a strisce con fili rossi lucenti... AIUTO!
giugno 20, 2007
giugno 20, 2007
L'anzianotto e la bambina
Volevo intitolarlo come una famosa canzone, questo post, ma poi il suo significato poteva essere travisato :)
Arrivo davanti al portone di casa, metto il piede per terra e sento una vocina alle mie spalle: "Ciao, come ti chiami?"
Mi giro a fatica, visto che ho la zona cervicale e dorsale destra quasi completamente bloccata, e vedo una minuscola bambina biondissima, con gli occhi azzurrissimi, su di una minibicicletta con le rotelline. Le dico distrattamente: "Ciao, io sono regulus21", pensando alle tonnellate di spesa da scaricare dall'auto. E lei: "E perché ti chiami regulus21?" Mi si alza il sopracciglio destro, ma cerco di evitare...
"E tu come ti chiami invece?" Risponde serissima: "Angelica"
"E perché ti chiami regulus21?" "Perché la mamma voleva chiamarmi così"
"Nooooo, ma perché ti chiami regulus21?" Cerco di frenare anche il secondo sopracciglio, anche perché le buste della spesa sono veramente pesanti, e abbozzo una spiegazione: "Quando ero piccolino la mamma ha detto 'Questo bambino lo chiamo regulus21' e anche la tua mamma ha detto 'Questa bambina la chiamo Angelica'" La bimba mi guarda come se avesse visto un alieno.
"Ah, ma tu hai un figlio?" "No."
"Ma non hai un bambino?" "No, non sono sposato." (tralascio le implicazioni poco pedagogiche di tutte le possibili risposte che avrei potuto dare)
"No?" "No, non sono sposato, non ho una moglie e non ho figli."
"Sei papà?" "No."
"Sei nonno?""Ma porcaputtana, NONNO???" "No, sono troppo giovane per essere nonno."
"E cosa sei?""Comunista! E se non te ne vai mo proprio te magno in salsa rosa!" "Ehm... figlio!"
"Figlio?" Sì, tu hai la mamma e il papà e pure io ho la mamma e il papà."
"E come si chiama la mamma?" "Teresa."
"Ah!" "Ti piace il nome Teresa?"
"NO!""Piccola stronzetta!" "Mi lasci andare a casa, così metto la spesa a posto e la mia schiena ringrazia?"
Apro il portone come un razzo ma mentre si chiude lei fa "E allora sei figlio?" e io "Sìììììì!!!"
Quanto mi sento vecchio!!!Eppure non ho nemmeno trentaquattro anni!
Volevo intitolarlo come una famosa canzone, questo post, ma poi il suo significato poteva essere travisato :)
Arrivo davanti al portone di casa, metto il piede per terra e sento una vocina alle mie spalle: "Ciao, come ti chiami?"
Mi giro a fatica, visto che ho la zona cervicale e dorsale destra quasi completamente bloccata, e vedo una minuscola bambina biondissima, con gli occhi azzurrissimi, su di una minibicicletta con le rotelline. Le dico distrattamente: "Ciao, io sono regulus21", pensando alle tonnellate di spesa da scaricare dall'auto. E lei: "E perché ti chiami regulus21?" Mi si alza il sopracciglio destro, ma cerco di evitare...
"E tu come ti chiami invece?" Risponde serissima: "Angelica"
"E perché ti chiami regulus21?" "Perché la mamma voleva chiamarmi così"
"Nooooo, ma perché ti chiami regulus21?" Cerco di frenare anche il secondo sopracciglio, anche perché le buste della spesa sono veramente pesanti, e abbozzo una spiegazione: "Quando ero piccolino la mamma ha detto 'Questo bambino lo chiamo regulus21' e anche la tua mamma ha detto 'Questa bambina la chiamo Angelica'" La bimba mi guarda come se avesse visto un alieno.
"Ah, ma tu hai un figlio?" "No."
"Ma non hai un bambino?" "No, non sono sposato." (tralascio le implicazioni poco pedagogiche di tutte le possibili risposte che avrei potuto dare)
"No?" "No, non sono sposato, non ho una moglie e non ho figli."
"Sei papà?" "No."
"Sei nonno?"
"E cosa sei?"
"Figlio?" Sì, tu hai la mamma e il papà e pure io ho la mamma e il papà."
"E come si chiama la mamma?" "Teresa."
"Ah!" "Ti piace il nome Teresa?"
"NO!"
Apro il portone come un razzo ma mentre si chiude lei fa "E allora sei figlio?" e io "Sìììììì!!!"
Quanto mi sento vecchio!!!
Teorema sulla fighitudine
Se sei figa e nasci in una famiglia povera, è sfiga.
Se sei figa e muori in una famiglia povera, è quanto meno sbadataggine.
Se sei figa e nasci in una famiglia povera, è sfiga.
Se sei figa e muori in una famiglia povera, è quanto meno sbadataggine.
Più efficace di un insetticida
Ovunque io vada, tutti sono salvi! Le zanzare mi puntano e lasciano stare gli altri. Ma 'fanculo!
Ovunque io vada, tutti sono salvi! Le zanzare mi puntano e lasciano stare gli altri. Ma 'fanculo!
giugno 15, 2007
giugno 15, 2007
giugno 12, 2007
giugno 12, 2007
Vado.
Non sono qui.
Sono altrove.
In un'altra città.
In un altro mondo.
In un altro altrove.
Fuori di qui.
Fuori da me.
Dove vorrei essere.
Vado.
Non sono qui.
Sono altrove.
In un'altra città.
In un altro mondo.
In un altro altrove.
Fuori di qui.
Fuori da me.
Dove vorrei essere.
Vado.
giugno 11, 2007
giugno 11, 2007
BOOM!
Un mese dopo l'abbattimento delle Torri Gemelle ero a Roma, in piazza S. Pietro, a cantare per il Papa e per la Rai. Le misure di sicurezza erano rigidissime: poliziotti, cani, metal detector, pass per gli artisti, documenti di identità, zone riservate, sala prove, perquisizioni degli zainetti e mani addosso... era la prima apparizione del Papa in pubblico dopo quell'avvenimento terribile.
Cantavo con tutti gli altri, con le telecamere puntate in faccia, immerso nella musica (altri nella preghiera, ma ciascuno nel suo brodo, ecco...) e pensavo che nei film, quando sta per esplodere una bomba c'è sempre un timer che arriva a zero, l'attentatore che corre al riparo, una miccia che corre scintillando... Invece lì non ci sarebbe stato niente, nessun avviso, nessun controcampo ad avvisarci di una esplosione.
Così è quando va via la felicità. Ci sei dentro, sei immerso, e improvvisamente un BANG, un BOOM ed essa svanisce. Nel cratere della nostra anima, se sopravviviamo, il compito arduo è sempre quello di spazzar via le macerie e ricostruire la nostra felicità.
Io non credo affatto che non si può essere felici. Gli impedimenti tra noi e la felicità sono due:
- non sappiamo com'è fatta, quindi finché non viene a mancarci completamente non riusciamo a capire quello che abbiamo.
- pensiamo che sia talmente grande e lontana che per raggiungerla ci voglia chissà quale sforzo sovrumano e non ci accorgiamo delle piccole cose quotidiane che ci illuminano la vita.
E se decidessimo di essere tutti felici, senza BANG o BOOM?
Un mese dopo l'abbattimento delle Torri Gemelle ero a Roma, in piazza S. Pietro, a cantare per il Papa e per la Rai. Le misure di sicurezza erano rigidissime: poliziotti, cani, metal detector, pass per gli artisti, documenti di identità, zone riservate, sala prove, perquisizioni degli zainetti e mani addosso... era la prima apparizione del Papa in pubblico dopo quell'avvenimento terribile.
Cantavo con tutti gli altri, con le telecamere puntate in faccia, immerso nella musica (altri nella preghiera, ma ciascuno nel suo brodo, ecco...) e pensavo che nei film, quando sta per esplodere una bomba c'è sempre un timer che arriva a zero, l'attentatore che corre al riparo, una miccia che corre scintillando... Invece lì non ci sarebbe stato niente, nessun avviso, nessun controcampo ad avvisarci di una esplosione.
Così è quando va via la felicità. Ci sei dentro, sei immerso, e improvvisamente un BANG, un BOOM ed essa svanisce. Nel cratere della nostra anima, se sopravviviamo, il compito arduo è sempre quello di spazzar via le macerie e ricostruire la nostra felicità.
Io non credo affatto che non si può essere felici. Gli impedimenti tra noi e la felicità sono due:
- non sappiamo com'è fatta, quindi finché non viene a mancarci completamente non riusciamo a capire quello che abbiamo.
- pensiamo che sia talmente grande e lontana che per raggiungerla ci voglia chissà quale sforzo sovrumano e non ci accorgiamo delle piccole cose quotidiane che ci illuminano la vita.
E se decidessimo di essere tutti felici, senza BANG o BOOM?
giugno 07, 2007
giugno 07, 2007