Più efficace di un insetticida
Ovunque io vada, tutti sono salvi! Le zanzare mi puntano e lasciano stare gli altri. Ma 'fanculo!
giugno 20, 2007
giugno 20, 2007
giugno 15, 2007
giugno 15, 2007
giugno 12, 2007
giugno 12, 2007
Vado.
Non sono qui.
Sono altrove.
In un'altra città.
In un altro mondo.
In un altro altrove.
Fuori di qui.
Fuori da me.
Dove vorrei essere.
Vado.
Non sono qui.
Sono altrove.
In un'altra città.
In un altro mondo.
In un altro altrove.
Fuori di qui.
Fuori da me.
Dove vorrei essere.
Vado.
giugno 11, 2007
giugno 11, 2007
BOOM!
Un mese dopo l'abbattimento delle Torri Gemelle ero a Roma, in piazza S. Pietro, a cantare per il Papa e per la Rai. Le misure di sicurezza erano rigidissime: poliziotti, cani, metal detector, pass per gli artisti, documenti di identità, zone riservate, sala prove, perquisizioni degli zainetti e mani addosso... era la prima apparizione del Papa in pubblico dopo quell'avvenimento terribile.
Cantavo con tutti gli altri, con le telecamere puntate in faccia, immerso nella musica (altri nella preghiera, ma ciascuno nel suo brodo, ecco...) e pensavo che nei film, quando sta per esplodere una bomba c'è sempre un timer che arriva a zero, l'attentatore che corre al riparo, una miccia che corre scintillando... Invece lì non ci sarebbe stato niente, nessun avviso, nessun controcampo ad avvisarci di una esplosione.
Così è quando va via la felicità. Ci sei dentro, sei immerso, e improvvisamente un BANG, un BOOM ed essa svanisce. Nel cratere della nostra anima, se sopravviviamo, il compito arduo è sempre quello di spazzar via le macerie e ricostruire la nostra felicità.
Io non credo affatto che non si può essere felici. Gli impedimenti tra noi e la felicità sono due:
- non sappiamo com'è fatta, quindi finché non viene a mancarci completamente non riusciamo a capire quello che abbiamo.
- pensiamo che sia talmente grande e lontana che per raggiungerla ci voglia chissà quale sforzo sovrumano e non ci accorgiamo delle piccole cose quotidiane che ci illuminano la vita.
E se decidessimo di essere tutti felici, senza BANG o BOOM?
Un mese dopo l'abbattimento delle Torri Gemelle ero a Roma, in piazza S. Pietro, a cantare per il Papa e per la Rai. Le misure di sicurezza erano rigidissime: poliziotti, cani, metal detector, pass per gli artisti, documenti di identità, zone riservate, sala prove, perquisizioni degli zainetti e mani addosso... era la prima apparizione del Papa in pubblico dopo quell'avvenimento terribile.
Cantavo con tutti gli altri, con le telecamere puntate in faccia, immerso nella musica (altri nella preghiera, ma ciascuno nel suo brodo, ecco...) e pensavo che nei film, quando sta per esplodere una bomba c'è sempre un timer che arriva a zero, l'attentatore che corre al riparo, una miccia che corre scintillando... Invece lì non ci sarebbe stato niente, nessun avviso, nessun controcampo ad avvisarci di una esplosione.
Così è quando va via la felicità. Ci sei dentro, sei immerso, e improvvisamente un BANG, un BOOM ed essa svanisce. Nel cratere della nostra anima, se sopravviviamo, il compito arduo è sempre quello di spazzar via le macerie e ricostruire la nostra felicità.
Io non credo affatto che non si può essere felici. Gli impedimenti tra noi e la felicità sono due:
- non sappiamo com'è fatta, quindi finché non viene a mancarci completamente non riusciamo a capire quello che abbiamo.
- pensiamo che sia talmente grande e lontana che per raggiungerla ci voglia chissà quale sforzo sovrumano e non ci accorgiamo delle piccole cose quotidiane che ci illuminano la vita.
E se decidessimo di essere tutti felici, senza BANG o BOOM?
giugno 07, 2007
giugno 07, 2007
giugno 06, 2007
giugno 06, 2007
C'è tutto un mondo intorno, purtroppo...
Stamattina sono riusciti a svegliarmi. Chi? Gli alieni, vista la mia risveglio-resistenza?
No, stamattina tutto il palazzo ha deciso di venirmi in culo:
- la vecchietta del piano di sotto ha fatto installare le grate a finestre e balconi
- al quarto piano, nell'appartamento che utilizzammo due anni fa, stanno rifacendo bagno e cucina
- nel garage proseguono i lavori di consolidamento delle fondamenta.
Il mio letto in ferro battuto ha deciso di ballare la rumba insieme al martello pneumatico, al flex e alle picconate dei piastrellisti.
Decido quindi di scendere prima del previsto per fare alcune commissioni. Vado a comprare la risma di carta per la stampante; entrando nel portone vedo un po' di volantini dei supermercati e ne faccio scorta (beh, per sparagnare, ecc ecc...). Salgo, scendo, vado a prenotare il pane al supermercato, torno al citofono e... vedo TUTTI i volantini per terra, decine di fogli buttati nel portone da mano ignota (no, non credo al colpo di vento).
Ecco, queste sono tutte cose che ti fanno odiare il mondo e chi lo abita! Meno male che fra poco vado a trovare il sosia (detto anche "lo yorkshire") di questo coso qui, così mi faccio due risate.
Stamattina sono riusciti a svegliarmi. Chi? Gli alieni, vista la mia risveglio-resistenza?
No, stamattina tutto il palazzo ha deciso di venirmi in culo:
- la vecchietta del piano di sotto ha fatto installare le grate a finestre e balconi
- al quarto piano, nell'appartamento che utilizzammo due anni fa, stanno rifacendo bagno e cucina
- nel garage proseguono i lavori di consolidamento delle fondamenta.
Il mio letto in ferro battuto ha deciso di ballare la rumba insieme al martello pneumatico, al flex e alle picconate dei piastrellisti.
Decido quindi di scendere prima del previsto per fare alcune commissioni. Vado a comprare la risma di carta per la stampante; entrando nel portone vedo un po' di volantini dei supermercati e ne faccio scorta (beh, per sparagnare, ecc ecc...). Salgo, scendo, vado a prenotare il pane al supermercato, torno al citofono e... vedo TUTTI i volantini per terra, decine di fogli buttati nel portone da mano ignota (no, non credo al colpo di vento).
Ecco, queste sono tutte cose che ti fanno odiare il mondo e chi lo abita! Meno male che fra poco vado a trovare il sosia (detto anche "lo yorkshire") di questo coso qui, così mi faccio due risate.
London 2012
Dicono che lo spot è pericoloso perché il logo in movimento potrebbe causare crisi epilettiche.
Posso dire, in modo politicamente scorretto, che invece a me piace TANTISSIMO? Ecchissene..., ecco!
Dicono che lo spot è pericoloso perché il logo in movimento potrebbe causare crisi epilettiche.
Posso dire, in modo politicamente scorretto, che invece a me piace TANTISSIMO? Ecchissene..., ecco!
giugno 03, 2007
giugno 03, 2007
La tenera vecchietta
La signorina Bea, organista della parrocchia, aveva ottant'anni e non era mai stata sposata. La apprezzavano tutti per la sua dolcezza e i modi gentili.
In un pomeriggio di primavera il parroco andò a farle visita ed ella lo fece accomodare nel suo salotto in stile vittoriano mentre gli preparava una tazza di tè. Seduto di fronte al vecchio organo il giovane prelato notò che sopra vi era posata una ciotola di vetro piena d'acqua. Incredibilmente sulla superficie galleggiava... un preservativo.
Immaginate la sorpresa e la curiosità del povero prete!
Poi rientrò la padrona di casa con tè e pasticcini e cominciarono a chiacchierare. Il parroco per un po' cercò di reprimere la sua curiosità riguardo la ciotola piena d'acqua e quello che ci galleggiava, ma ben presto non resistette più e chiese: "Signorina Bea, che cos'è quello?" indicando la ciotola.
"Ah, già" lei rispose, "Non è meraviglioso? Stavo passeggiando in centro lo scorso autunno e ho trovato una scatolina per terra. Le istruzioni dicevano di metterlo sull'organo, mantenerlo bagnato e avrebbe prevenuto le malattie. E sa una cosa? Per tutto l'inverno non ho avuto neanche un raffreddore!"
La signorina Bea, organista della parrocchia, aveva ottant'anni e non era mai stata sposata. La apprezzavano tutti per la sua dolcezza e i modi gentili.
In un pomeriggio di primavera il parroco andò a farle visita ed ella lo fece accomodare nel suo salotto in stile vittoriano mentre gli preparava una tazza di tè. Seduto di fronte al vecchio organo il giovane prelato notò che sopra vi era posata una ciotola di vetro piena d'acqua. Incredibilmente sulla superficie galleggiava... un preservativo.
Immaginate la sorpresa e la curiosità del povero prete!
Poi rientrò la padrona di casa con tè e pasticcini e cominciarono a chiacchierare. Il parroco per un po' cercò di reprimere la sua curiosità riguardo la ciotola piena d'acqua e quello che ci galleggiava, ma ben presto non resistette più e chiese: "Signorina Bea, che cos'è quello?" indicando la ciotola.
"Ah, già" lei rispose, "Non è meraviglioso? Stavo passeggiando in centro lo scorso autunno e ho trovato una scatolina per terra. Le istruzioni dicevano di metterlo sull'organo, mantenerlo bagnato e avrebbe prevenuto le malattie. E sa una cosa? Per tutto l'inverno non ho avuto neanche un raffreddore!"