Bloggish
Il bello del blog è quello di essere in broadcast: il messaggio è a disposizione di tutti ma è indirizzato a pochi.
Come un urlo nelle scale.
marzo 19, 2007
marzo 19, 2007
marzo 18, 2007
marzo 18, 2007
Fammi sentire la voce
Dicono che tutti abbiamo un'occasione e un giorno arriverà
Dicono che il treno che tu aspetti un giorno passerà
Dicono tante cose ma la verità
E' che se non ti metti in mezzo alle rotaie il treno non si fermerà
(Fabrizio Moro, quello di "Pensa")
Dicono che tutti abbiamo un'occasione e un giorno arriverà
Dicono che il treno che tu aspetti un giorno passerà
Dicono tante cose ma la verità
E' che se non ti metti in mezzo alle rotaie il treno non si fermerà
(Fabrizio Moro, quello di "Pensa")
marzo 17, 2007
marzo 17, 2007
Regulux Revolution
Ho smesso di fumare, lunedì comincio ad andare in palestra, mi sono ripromesso di mangiare molto meno (è quasi una dieta, ma senza chiamarla così, che sono allergico!) e sto sbloccando naso, gola e orecchie con aerosol e roba varia.
Compratemi ora: tra 15 giorni varrò il doppio!
Ho smesso di fumare, lunedì comincio ad andare in palestra, mi sono ripromesso di mangiare molto meno (è quasi una dieta, ma senza chiamarla così, che sono allergico!) e sto sbloccando naso, gola e orecchie con aerosol e roba varia.
Compratemi ora: tra 15 giorni varrò il doppio!
Link obbligato!
Ho scoperto grazie ad Apogeonline Nadia Zorzin, una disegnatrice che pubblica i suoi lavori su soloinlinea.
Sono in gran parte disegnati su una Moleskine e la loro particolarità è che sono costituiti da una sola linea: la matita non si stacca mai dal foglio.
Molto evocativi.
Ho scoperto grazie ad Apogeonline Nadia Zorzin, una disegnatrice che pubblica i suoi lavori su soloinlinea.
Sono in gran parte disegnati su una Moleskine e la loro particolarità è che sono costituiti da una sola linea: la matita non si stacca mai dal foglio.
Molto evocativi.
Come Zio Paperone
Dalla piattaforma o dal trampolino?
Notate in basso a sinistra la mazzetta di fantasmini viola da 500€... io comincerei di lì!
Dalla piattaforma o dal trampolino?
Notate in basso a sinistra la mazzetta di fantasmini viola da 500€... io comincerei di lì!
marzo 16, 2007
marzo 16, 2007
I love Brasil
Un motivo in più per amare il Brasile? Ve ne dò due:
Amendocrem. E' una specie di burro di arachidi spalmabile. Una droga legale, ecco.
Doce de leite. Una pasta al sapore di mou da mangiare col cucchiaio!
Se andassi in Brasile, tornerei SICURAMENTE col peso raddoppiato! :P
Un motivo in più per amare il Brasile? Ve ne dò due:
Amendocrem. E' una specie di burro di arachidi spalmabile. Una droga legale, ecco.
Doce de leite. Una pasta al sapore di mou da mangiare col cucchiaio!
Se andassi in Brasile, tornerei SICURAMENTE col peso raddoppiato! :P
Brividi...
Qualche tempo fa mi capitò un episodio che mi toccò nel profondo dell’anima. Ero a Roma; stavo aspettando l’autobus alla fermata che è quasi di fronte alla chiesa di S. Giovanni in Laterano. C’era con me mia madre. Mi s’avvicinò una signora molto anziana, vestita di un cappottino nero, lucido per l’uso inveterato. Camminava a piccoli passi, con la tipica rigidezza senile del tronco, della testa e delle mani. Mi chiese se volevo comprare una presina di filo di cotone colorato fatta all’uncinetto, di quelle che servono per afferrare pentole e tegami senza scottarsi.
Colto così all’improvviso, risposi che non m’interessavano. La vecchietta allora s’allontanò senza ribattere, non rivolgendosi ad altri. Mi pentii sùbito, perché capii che ciò che importava non era il fatto che io avessi bisogno di quelle presine, bensì che lei avesse necessità di venderle, per poter guadagnare qualcosa. Scambiai uno sguardo con mia madre, che così la raggiunse e chiese quanto costavano.
«Mille lire l’una, signora» rispose; «le ho fatte io a mano. Ho novantadue anni ...».
«Le compro tutte e cinque!» disse mia madre, aprendo il portamonete.
Una signora giovane, che leggeva un rotocalco a pochi metri di distanza e che aveva sollevato lo sguardo, s’avvicinò alla vecchietta e le diede mille lire, dicendo: «Prenda anche queste!».
La vecchietta guardò mia madre e l’altra signora con un sorriso stanco e appena accennato; senza dir nulla s’allontanò con la sua andatura tranquilla, che lasciava immobili le braccia, le spalle e la testa.
Ho trovato questa storia in giro per il web; non chiedetemi come sono arrivato qui... ma a me sono venuti i brividi!
Qualche tempo fa mi capitò un episodio che mi toccò nel profondo dell’anima. Ero a Roma; stavo aspettando l’autobus alla fermata che è quasi di fronte alla chiesa di S. Giovanni in Laterano. C’era con me mia madre. Mi s’avvicinò una signora molto anziana, vestita di un cappottino nero, lucido per l’uso inveterato. Camminava a piccoli passi, con la tipica rigidezza senile del tronco, della testa e delle mani. Mi chiese se volevo comprare una presina di filo di cotone colorato fatta all’uncinetto, di quelle che servono per afferrare pentole e tegami senza scottarsi.
Colto così all’improvviso, risposi che non m’interessavano. La vecchietta allora s’allontanò senza ribattere, non rivolgendosi ad altri. Mi pentii sùbito, perché capii che ciò che importava non era il fatto che io avessi bisogno di quelle presine, bensì che lei avesse necessità di venderle, per poter guadagnare qualcosa. Scambiai uno sguardo con mia madre, che così la raggiunse e chiese quanto costavano.
«Mille lire l’una, signora» rispose; «le ho fatte io a mano. Ho novantadue anni ...».
«Le compro tutte e cinque!» disse mia madre, aprendo il portamonete.
Una signora giovane, che leggeva un rotocalco a pochi metri di distanza e che aveva sollevato lo sguardo, s’avvicinò alla vecchietta e le diede mille lire, dicendo: «Prenda anche queste!».
La vecchietta guardò mia madre e l’altra signora con un sorriso stanco e appena accennato; senza dir nulla s’allontanò con la sua andatura tranquilla, che lasciava immobili le braccia, le spalle e la testa.
Ho trovato questa storia in giro per il web; non chiedetemi come sono arrivato qui... ma a me sono venuti i brividi!
Grande Flagello
Come ogni giovedì mi sono piantato in poltrona a farmi male col Grande Fratello che, a pari merito con l'Isola dei Famosi e molto sotto gli interventi della Littizzetto a Che tempo che fa, è una delle mie droghe televisive.
Però... durante il programma la Marcuzzi ha promosso ADDIRITTURA una televendita che consigliava: "Diventa PRESENTATRICE AVON!". Ora, io ricordo che quando aveva 18 anni (e quindi io ne avevo solo 8) mia cugina guadagnava in quel modo 'na mille lire al mese che le permetteva di comprarsi un gelato in più. Ricordo perfettamente anche che un kit di cinque orribili ed untuosi ombretti costava la bellezza di 4.500 lire dell'epoca! Oggi l'Alessia nazionale ha parlato di CARRIERA PROFESSIONALE... e io sono rimasto dimmerda: ma quanto cazzo pensano di vendere / di far vendere questi qui dell'Avon?
E, subito dopo, ecco Costanzo che parla con la Melandri del talento dei gggiovani, del fatto che hanno i sogni ma non possono realizzarli, di come poi alla fine i sogno spariscano definitivamente, e poi tutto finisce a tarallucci e minchiette quando fa cantare "la grandissima" Karima.
Lobotomia, si chiama.
Come ogni giovedì mi sono piantato in poltrona a farmi male col Grande Fratello che, a pari merito con l'Isola dei Famosi e molto sotto gli interventi della Littizzetto a Che tempo che fa, è una delle mie droghe televisive.
Però... durante il programma la Marcuzzi ha promosso ADDIRITTURA una televendita che consigliava: "Diventa PRESENTATRICE AVON!". Ora, io ricordo che quando aveva 18 anni (e quindi io ne avevo solo 8) mia cugina guadagnava in quel modo 'na mille lire al mese che le permetteva di comprarsi un gelato in più. Ricordo perfettamente anche che un kit di cinque orribili ed untuosi ombretti costava la bellezza di 4.500 lire dell'epoca! Oggi l'Alessia nazionale ha parlato di CARRIERA PROFESSIONALE... e io sono rimasto dimmerda: ma quanto cazzo pensano di vendere / di far vendere questi qui dell'Avon?
E, subito dopo, ecco Costanzo che parla con la Melandri del talento dei gggiovani, del fatto che hanno i sogni ma non possono realizzarli, di come poi alla fine i sogno spariscano definitivamente, e poi tutto finisce a tarallucci e minchiette quando fa cantare "la grandissima" Karima.
Lobotomia, si chiama.