Tristezza
Come qualcuno avrà sicuramente appuntato da qualche parte, vanto ancora più di 5000€ di credito nei confronti della scuola comunale, chiusa ormai da due anni.
Ieri ho incontrato la collega vipera e abbiamo fatto 2+2:
- il ragazzino che avevamo "recuperato" da insufficiente a buono-distinto in quasi tutte le materie ora è nel carcere minorile per aver partecipato ad una sparatoria;
- quello per il quale il direttore aveva preteso l'aiuto individualizzato (beh, suo padre lo corrompeva con roba da mangiare) l'altroieri mi ha fermato nel tabaccaio e, orgoglione, mi ha annunciato in dialetto stretto che quella stessa mattina aveva scaraventato il banco addosso al professore;
- suo fratello, che avevo aiutato a domicilio (in convalescenza post-intervento) si è coalizzato con una nostra vecchia conoscenza e seminano terrore nella scuola, accumulando note e sospensioni;
- di uno non ho più notizie dall'anno scorso, quando mi disse che aveva preso tre corsi di recupero (tra l'altro fin da bambino era bellissimo, e non mi stupirei se cominciasse a fare il modello e a tirare di coca).
Se qualcuno mi chiedesse: "Sei contento di vivere nella tua città?", valutando i pro e i contro direi: "Assolutamente no!".
maggio 06, 2006
maggio 06, 2006
SENZA PAROLE!!!
RIPOLI SANTA CRISTINA (Bologna), 5 maggio 2006
Sorride, scherza, li accarezza, gioca con loro. Lunghe ore in casa e anche all’aperto, tra i colori e i profumi della primavera. «Una fetta di torta?». «Un pasticcino?». «Una bibita?», propone ogni tanto Anna Maria Franzoni.
E i bimbi esplodono in un piccolo, festoso coro di «sìììì», e le corrono incontro. Così di mattina e di pomeriggio, tutti i giorni o quasi, in questo borghetto di vecchie dimore e di antichi silenzi, dove il tempo è rigato da voci rare, dal rumore dei passi e dagli echi tenui della vallata, laggiù.
Lei, però, la «mamma di Cogne», davanti alla domanda sul suo nuovo incarico di «baby sitter di Ripoli», si chiude in un garbato riserbo, anche perché «in questo periodo vorrei avere un po’ di vita privata».
In ogni caso non può negarlo: molte mamme del paese e non solo le affidano i figli...
«No, non posso negarlo e quindi non lo nego. Ma poi cosa c’è di strano? Io con i bambini sto benissimo. Anzi: sono sempre stata bene: tra i bimbi sono nata, tra i bimbi sono cresciuta, tre bimbi li ho messi al mondo. Uno, però, Samuele, è stato ucciso. L’ho perduto e mi manca, mi manca tantissimo...».
Lei, in un certo senso, svolge il compito di baby sitter o, se preferisce, di maestra d’asilo o di doposcuola. Le mamme, quindi, hanno molta fiducia...
«E perché non dovrebbero fidarsi? Chi mi conosce sa perfettamente che io non ho alcuna responsabilità in quant’è successo. In ogni caso non spetta a me giudicare. Anzi, mi sembrerebbe più giusto chiedere un parere a loro, alle mamme che mi lasciano i figlioletti. Penso che non avrebbero nessuna difficoltà a spiegare i motivi del loro comportamento».
I bambini, in questa frazioncina, sono pochi. Quanti gliene affidano? Tre? Quattro?
«Ma no, a volte anche di più: dieci, dodici, dipende dai giorni e dalle situazioni. E non solo di qui: alcuni vengono dai centri vicini. Ecco, a questo punto vorrei fermarmi e non dire altro. Anche perché, non mi sembra il momento di rilasciare un’intervista. E neppure il tema mi pare quello giusto. Sono fatti privati. Posso solo aggiungere che, per quanto mi riguarda, cerco di fare una vita normale».
E ci riesce?
«Questo dialogo si sta trasformando in una serie di domande e di risposte e, sinceramente, preferirei mantenere una certa riservatezza. Cosa faccio? Ma sì, ci provo: che altro posso fare? E allora provo a condurre una vita normale».
Nella sua situazione non dev’essere facile.
«Non è facile soprattutto perché ti manca un figlio. E allora, provo sentimenti contrastanti: da un lato è bello vedere i bambini che crescono e che hanno l’età che avrebbe Samuele, ma dall’altro avverto un immenso dolore e un’infinita tristezza».
RIPOLI SANTA CRISTINA (Bologna), 5 maggio 2006
Sorride, scherza, li accarezza, gioca con loro. Lunghe ore in casa e anche all’aperto, tra i colori e i profumi della primavera. «Una fetta di torta?». «Un pasticcino?». «Una bibita?», propone ogni tanto Anna Maria Franzoni.
E i bimbi esplodono in un piccolo, festoso coro di «sìììì», e le corrono incontro. Così di mattina e di pomeriggio, tutti i giorni o quasi, in questo borghetto di vecchie dimore e di antichi silenzi, dove il tempo è rigato da voci rare, dal rumore dei passi e dagli echi tenui della vallata, laggiù.
Lei, però, la «mamma di Cogne», davanti alla domanda sul suo nuovo incarico di «baby sitter di Ripoli», si chiude in un garbato riserbo, anche perché «in questo periodo vorrei avere un po’ di vita privata».
In ogni caso non può negarlo: molte mamme del paese e non solo le affidano i figli...
«No, non posso negarlo e quindi non lo nego. Ma poi cosa c’è di strano? Io con i bambini sto benissimo. Anzi: sono sempre stata bene: tra i bimbi sono nata, tra i bimbi sono cresciuta, tre bimbi li ho messi al mondo. Uno, però, Samuele, è stato ucciso. L’ho perduto e mi manca, mi manca tantissimo...».
Lei, in un certo senso, svolge il compito di baby sitter o, se preferisce, di maestra d’asilo o di doposcuola. Le mamme, quindi, hanno molta fiducia...
«E perché non dovrebbero fidarsi? Chi mi conosce sa perfettamente che io non ho alcuna responsabilità in quant’è successo. In ogni caso non spetta a me giudicare. Anzi, mi sembrerebbe più giusto chiedere un parere a loro, alle mamme che mi lasciano i figlioletti. Penso che non avrebbero nessuna difficoltà a spiegare i motivi del loro comportamento».
I bambini, in questa frazioncina, sono pochi. Quanti gliene affidano? Tre? Quattro?
«Ma no, a volte anche di più: dieci, dodici, dipende dai giorni e dalle situazioni. E non solo di qui: alcuni vengono dai centri vicini. Ecco, a questo punto vorrei fermarmi e non dire altro. Anche perché, non mi sembra il momento di rilasciare un’intervista. E neppure il tema mi pare quello giusto. Sono fatti privati. Posso solo aggiungere che, per quanto mi riguarda, cerco di fare una vita normale».
E ci riesce?
«Questo dialogo si sta trasformando in una serie di domande e di risposte e, sinceramente, preferirei mantenere una certa riservatezza. Cosa faccio? Ma sì, ci provo: che altro posso fare? E allora provo a condurre una vita normale».
Nella sua situazione non dev’essere facile.
«Non è facile soprattutto perché ti manca un figlio. E allora, provo sentimenti contrastanti: da un lato è bello vedere i bambini che crescono e che hanno l’età che avrebbe Samuele, ma dall’altro avverto un immenso dolore e un’infinita tristezza».
di Gianni Leoni
maggio 05, 2006
maggio 05, 2006
Silvio Berlusconi a Napoli parla anche dell'indagine riguardo la situazione della sua villa in Sardegna: "La sinistra ha colpito anche in Sardegna. Dovete vedere che meraviglia ho creato" costruendo una collinetta "dove sogno di andare da vecchio a condurre i bambini per insegnare la botanica. Dalla Spagna ho fatto portare dodici ulivi secolari costati un mare di soldi. Ma lunedì già so che decine di ispettori della sinistra verranno a trovarmi...".
A quella gran troia di... MA QUANTO MI FA INCAZZARE!!!
A quella gran troia di... MA QUANTO MI FA INCAZZARE!!!
Maaaaaa, Qualcuno come farà a votare ai domiciliari?
Non c'è nessuno che possa impedire ad un avanzo di galera di rimanere a rappresentare il popolo italiano? Oddio... per onor del vero, rappresenterebbe la popolazione carceraria, quello sì.
Maaaaaa, non si può proprio eliminarlo dalla vita politica? Non c'è verso, eh?
Edit: Oh! S'è dimesso da parlamentare! Deo gratias!
Non c'è nessuno che possa impedire ad un avanzo di galera di rimanere a rappresentare il popolo italiano? Oddio... per onor del vero, rappresenterebbe la popolazione carceraria, quello sì.
Maaaaaa, non si può proprio eliminarlo dalla vita politica? Non c'è verso, eh?
Edit: Oh! S'è dimesso da parlamentare! Deo gratias!
ROTFL
LEI: Se morissi all'improvviso, ti risposeresti?
LUI: Ma che dici, tesoro? Certo che no!
LEI: No? Perché no? Non sei contento di essere sposato?
LUI: Beh, si... che c'entra...!?
LEI: C'entra! Tu vuoi dirmi che non ti risposeresti perché non apprezzi il matrimonio?
LUI: - silenzio avvilito -
LEI: E' così, vero? Tu non apprezzi il matrimonio! Allora non capisco perché mi hai sposata. Vuoi dirmi che è stato un errore?
LUI: Va bene, va bene, ok, mi risposerei, se ti può fare piacere...
LEI: (con aria triste): Ah, ti risposeresti...
LUI: Beh, sì! Non parlavamo di questo?
LEI: E tu dormiresti con lei nel nostro letto?
LUI: E dove vuoi che la faccia dormire?
LEI: (con aria sempre più triste) E rimpiazzeresti le mie foto con le sue?
LUI: Penso di sì... certo...
LEI: (con aria terribilmente rabbuiata) E le lasceresti guidare la mia macchina?!
LUI: Beh, no, lei non ha la patente...
LEI: - silenzio -
LUI: Oh cazzo!!
LEI: Se morissi all'improvviso, ti risposeresti?
LUI: Ma che dici, tesoro? Certo che no!
LEI: No? Perché no? Non sei contento di essere sposato?
LUI: Beh, si... che c'entra...!?
LEI: C'entra! Tu vuoi dirmi che non ti risposeresti perché non apprezzi il matrimonio?
LUI: - silenzio avvilito -
LEI: E' così, vero? Tu non apprezzi il matrimonio! Allora non capisco perché mi hai sposata. Vuoi dirmi che è stato un errore?
LUI: Va bene, va bene, ok, mi risposerei, se ti può fare piacere...
LEI: (con aria triste): Ah, ti risposeresti...
LUI: Beh, sì! Non parlavamo di questo?
LEI: E tu dormiresti con lei nel nostro letto?
LUI: E dove vuoi che la faccia dormire?
LEI: (con aria sempre più triste) E rimpiazzeresti le mie foto con le sue?
LUI: Penso di sì... certo...
LEI: (con aria terribilmente rabbuiata) E le lasceresti guidare la mia macchina?!
LUI: Beh, no, lei non ha la patente...
LEI: - silenzio -
LUI: Oh cazzo!!
Un po' di TV
Stasera ho deciso di vedere un po' di televisione, perché sono stato attirato dalle sirene del 25° anniversario della Nazionale Cantanti.
A parte che è angosciante sapere che sono passati quasi vent'anni da "Si può dare di più" e nonostante questo mi sono venuti i brividi in ogni dove, ma...
1) Ma i ferri vecchi lì lo sanno che dopo qualche anno certe canzoni non le possono più cantare, che la voce non è più la stessa di vent'anni (minimo) fa? E se lo sanno, perché si ostinano a torturarci i timpani?
2) Vedere che Povia è una nuova leva, vien voglia di rimpiangere Frizzi.
3) Perché l'orchestra non ha il direttore? E io che mi aspettavo di vedere l'onnipresente M° Leopardo De Amicis...
4) Ok, lo sappiamo che non è in diretta. Ma il compito del regista e degli addetti al montaggio non è proprio quello di non farcene accorgere? E perché ci sono tagli scandalosi e riappiccicamenti improbabili (tipo che Niccolò Fabi sta parlando e l'immagine "riattacca" mentre è girato...)?
5) E poi un solo grido e un solo allarme: VIA MASINI! ODDIO CRISTICCHI!
Stasera ho deciso di vedere un po' di televisione, perché sono stato attirato dalle sirene del 25° anniversario della Nazionale Cantanti.
A parte che è angosciante sapere che sono passati quasi vent'anni da "Si può dare di più" e nonostante questo mi sono venuti i brividi in ogni dove, ma...
1) Ma i ferri vecchi lì lo sanno che dopo qualche anno certe canzoni non le possono più cantare, che la voce non è più la stessa di vent'anni (minimo) fa? E se lo sanno, perché si ostinano a torturarci i timpani?
2) Vedere che Povia è una nuova leva, vien voglia di rimpiangere Frizzi.
3) Perché l'orchestra non ha il direttore? E io che mi aspettavo di vedere l'onnipresente M° Leopardo De Amicis...
4) Ok, lo sappiamo che non è in diretta. Ma il compito del regista e degli addetti al montaggio non è proprio quello di non farcene accorgere? E perché ci sono tagli scandalosi e riappiccicamenti improbabili (tipo che Niccolò Fabi sta parlando e l'immagine "riattacca" mentre è girato...)?
5) E poi un solo grido e un solo allarme: VIA MASINI! ODDIO CRISTICCHI!
maggio 04, 2006
maggio 04, 2006
maggio 03, 2006
maggio 03, 2006
Un capomafia chiama i suoi sicari perché deve fare uccidere un suo nemico.
- Voglio che sembri un suicidio.
- Non si preoccupi, capo: lo impicco con la sciarpa dell'Inter.
- Voglio che sembri un suicidio.
- Non si preoccupi, capo: lo impicco con la sciarpa dell'Inter.
Post post-PNL
Parliamo del PW di Semiologia musicale: ho drammaticamente scoperto di aver fatto un lavoro di 11 pagine mentre nessuno dei miei colleghi ha superato la pagina e mezza. O sono un genio o ho perso due giorni nella mia vita per qualcosa di inutile! Se l'ho azzeccato, però, devo dire che pensavo peggio ;)
C'è vita oltre all'Amanda. Ed è spettacolare! Ma piove, fa freddo e non c'ha il cameriere "anvedi"©!
Vuoi vedere che mo mi metto a cantare mantra buddisti per curare il mio autistico personale atque agorafobico?
Parliamo del PW di Semiologia musicale: ho drammaticamente scoperto di aver fatto un lavoro di 11 pagine mentre nessuno dei miei colleghi ha superato la pagina e mezza. O sono un genio o ho perso due giorni nella mia vita per qualcosa di inutile! Se l'ho azzeccato, però, devo dire che pensavo peggio ;)
C'è vita oltre all'Amanda. Ed è spettacolare! Ma piove, fa freddo e non c'ha il cameriere "anvedi"©!
Vuoi vedere che mo mi metto a cantare mantra buddisti per curare il mio autistico personale atque agorafobico?