Più vado avanti con gli anni e più, ovviamente, sono attento alle persone, alle loro storie, ai loro sentimenti. Sì, sono un sentimentale, lo so. Alcune volte è un terribile difetto, il cui confine con la faziosità diventa labilissimo.
Sarò più chiaro (hihihi ): intorno a me ci sono tantissime persone sottovalutate, buttate giù dalla vita stessa, quella che qualche tempo prima, magari, ha promesso loro un futuro brillante. Persone veramente geniali, sensibili, analitiche, argute, volenterose, testarde... che galleggiano nella brodaglia primordiale in cui tutti ci arrabattiamo. Spesso mi sento parecchio inferiore a loro, poiché nelle cose di tutti i giorni sono più brillanti di me, ma poi il livellamento generale (disoccupazione o lavoro sottopagato, ingiustizie, raccomandazioni, vacuità cerebrale di molti amici comuni) ci induce a considerarci tutti uguali, tutti mezzi falliti, castrati, incazzati col mondo.
Ecco l'incazzatura: possibile che NESSUNO di loro riesca a realizzare i propri sogni? Almeno uno, non dico tutti! Possibile che il sentimento dominante sia la frustrazione? Cosa c'è di sbagliato?
Sì, sono un sentimentale, voglio bene alle persone, a chi mi sta intorno... e forse li sopravvaluto, forse sono, appunto, fazioso. Ma non sono cieco, e certe cose si vedono: se una persona è una spanna, due, tre sopra gli altri, si vede ad occhio nudo!
Corollario: poi ovviamente ci sono i trimoni a vento che non sanno fare un cazzo, non pensano, non valgono nulla, non esprimono sentimenti di nessun tipo e magari hanno posti di responsabilità e/o sono ricchi e seriamente corteggiati...