Nella vita una donna ha bisogno di 4 animali: una Jaguar nel garage, una tigre nel letto, un visone sulle spalle e un asino che paghi.
Your Intellectual Type is Insightful Linguist. This means you are highly intelligent and have the natural fluency of a writer and the visual and spatial strengths of an artist. Those skills contribute to your creative and expressive mind. And that's just some of what we know about you from your test results.
(e il test era in inglese... chissà a volte cos'ho capito! )
Vista la grande quantità di tempo a disposizione e, per contro, l'esiguo numero di commenti sul blog, decido di seppellire le ultime cose scritte (seppur meritevoli IMHO di attenzione) con un megatest copiato dal blog di Suzukimarito.
primo disco acquistato: non l’ho comprato, ma è sicuramente il primo che ho avuto tra le mani: un disco da juke box con da un lato Onyx di Space Art (!) e dall’altro una versione di Sheherazade di Rimskij-Korsakoff riarrangiata da Fenati.
ultimo disco acquistato: 45 giri: in un impeto vintage, Freedom degli Wham! E poi tutti i CD di Pollina.
disco che ha cambiato la tua vita: Racconti brevi – Pippo Pollina.
copertina preferita: premettendo che di innumerevoli CD, per motivi intuibili, non possiedo la copertina, tra quelli che ho adoro la copertina di Oltre – Baglioni.
disco imbarazzante: Butterfly – Mariah Carey a pari merito con Amalia Grè!
la canzone che avresti voluto aver scritto: Amsterdam – Jacques Brel.
quella che vorresti fosse stata scritta per te: Con una rosa – Capossela.
quella che ti fa venire in mente la tua infanzia: La sigla di Jeeg, la mia preferita.
quella che riassume la tua adolescenza: Lambada – Kaoma (sì, lo so, orribile… ma è stato un tormentone troppo potente!).
quella con cui vorresti svegliarti: Marrakech – Pippo Pollina.
quella che vorresti per un tramonto: Stop – Sam Brown.
quella da suonare con gli amici sulla spiaggia: qualunque pizzica, tarantata e non, di “abbasciu a lu Salentu”.
quella che non vuoi sentire mai più: Feelings – Morris Albert.
quella che odiavi ma adesso ami: La versione originale di “Please don’t go”.
quella che vorresti al tuo funerale: canto in un coro liturgico, quindi sono “addentro”… certo, potrebbero ballare “El tiburon” sulla mia bara (che tanto c’è spazio), ma mi piacerebbe che eseguissero il salmo “Del tuo spirito, Signore” del GenRosso-GenVerde.
quella che descrive perfettamente un momento della tua vita: Non c’è che musica in me – Giorgia (ma non mi dispiace nella versione originale di Kiki Dee).
quella che ti piace nella collezione dei tuoi genitori: mai comprato dischi per se stessi, ma devo dire che la canzone che mi piace di più dei loro tempi è “Il nostro concerto”.
quella che piace ai tuoi genitori nella tua collezione: a mia madre piace Baglioni, potessi metterle “Oltre” tutti i giorni, per tutto il giorno, sarebbe felicissima… ma siccome quell’album per me è da centellinare, no, mi dispiace, ma si deve ascoltare la raccolta degli anni ’60.
quella che non conosceresti se non fosse per un tuo amico: Con una rosa – Capossela.
quella che ti fa venire in mente la tua prima cotta: Margherita – Cocciante.
quella che ti fa pensare al sesso: Erotica – Madonna (banale ma vero).
quella che ti fa pensare alla solitudine: Savior – Noa.
quella per quando sei incazzato: In the end – Linkin Park.
quella con il miglior finale: Pace – Baglioni, con il sovracuto da 32 secondi! E il funky sputtanato di “Valparaiso” di Sting?
quella con il miglio inizio: Pull me under – Dream Theater.
quella che più ti estrania dalla realtà: Agora – Madredeus.
quella più triste: Sarà per te – Francesco Nuti.
quella più brutta che hai in casa: Cacao meravigliao - Renzo Arbore.
la migliore di una colonna sonora: il tema di "Rocky IV".
la migliore da sentire in viaggio: Strade – Subsonica, savasandìr! J
quella per uscire con gli amici e fare baracca: Pizzica, sempre e comunque!
quella che ascolteresti mentre sei nello spazio prima di staccarti dalla navicella: il finale del “Libera me” dal Requiem di Verdi.
quella che fa più paura al buio: Eh, non mi viene in mente, ma un amico di chat mi mandò un brano di Penderecki (o qualcosa del genere) veramente da spavento!
quella da cantare sotto la doccia: Non ho mai cantato sotto la doccia, forse è l’unico posto in cui non ho mai cantato!
quella che ti fa venire voglia di ballare: Oltre ai balli popolari (a-ri-pizzica, ma anche saltarello, tarantella, sarabanda…), “Mundian to bach ke” ha avuto un effetto danzerogeno inaspettato su di me.
quella per pogare: Non pogo, non è il mio genere.
quella per la tua città: Eh, esiste ma non lo dico (sennò è troppo facile).
quella con più parolacce: "Otto il passerotto" di Latte e i suoi derivati (“A li mortacci tua e di chi non te lo dice colla voce de Maiche Bbongiorno”).
quella con il miglior duetto: Assolutamente Stelle di stelle – Baglioni e Mia Martini.
quella con il testo più originale: essendo un cultore delle leggende metropolitane, oltre a “Mio cuggino” di EELST, c’è “Il secondo secondo me” di Caparezza.
quella con il testo più bello che tu abbia mai sentito: Ribadisco “Con una rosa”, adoro veramente quella canzone.
quella su cui fare l'amore: Sicuramente niente di orecchiabile, altrimenti mi metto a cantare J
quella più nostalgica: Neve - Mina.
brano straniero più brutto: dovendo riconoscere che Brutto batte Bello 6-0 / 6-0, mi concedo tre possibilità: Cherish – Madonna, Quelu’un m’a dit – Carla Bruni (e estenderei tutto il “complimento” all’intero album, tranne l’ultima SPLENDIDA canzone “La dernière minute”) e l’ultimo album di Sting… per il solo fatto che non ci ha messo nemmeno una ballata delle sue!
brano italiano più brutto: sinceramente tra “Italia” di Reitano, “Il gatto e la volpe” di Bennato e “Se mi lasci non vale” di Iglesias, la scelta è durissima.
- Di' la verità: vuoi andar via di casa?
- Moltissimo, ma so che è una cosa comune a quelli della mia età. E mi fa rabbia, perché sono uno stereotipo.
- Ahahahaha, in certe cose non si può fare l'alternativo. T'ho sempre consigliato di volerti più bene; vedo che non ami seguire i consigli e che continui a non volertene.
- A quanto pare 'sto masochismo sarà comune ai miei coetanei.
- E' lì che sbagli: l'errore è considerarti "massa", senza individualità.
- Purtroppo quel bastardo di Muccino mi ha fatto capire di essere uno stereotipo, pur non volendo.
- Ricorda sempre che sei unico, con i tuoi UNICI pregi e i tuoi UNICI difetti. Muccino è uno che punta a quello, è bastardo proprio perché riesce a farti sentire stronzo come quelli dei suoi film. Sono tutti sfigati, i suoi ragazzi. Lui racconta di una vacanza, di una festa, di una settimana come se fosse l'intera vita di 'sti "elementacci" e li fa sembrare dei falliti; non racconta dei loro successi di ieri e di domani, li inchioda, li iberna nel loro fallimento... e tu sei costretto, durante i tuoi 5 minuti di sconforto quotidiani, a rivederti il film in testa e a considerarti uno di loro. A volte certa cultura di sinistra è veramente riprovevole!
- E' una bella analisi... Muccino è un coglione!
Il mondo in cui viviamo
Ho sempre sognato un mondo meritocratico, dove chi vale va avanti. Sono profondamente convinto di questo, senza però dimenticare di chi da solo non ce la fa. E' la mia concezione di vita, di convivenza, si potrebbe anche sconfinare nella politica ma non lo faccio. Non qui.
Nella mia vita non ho mai chiesto né cercato raccomandazioni di nessun tipo, e quando mi sono capitate delle occasioni in cui potevo sfruttare conoscenze o altro, ho utilizzato con parsimonia quelle risorse, in punta di piedi. Tutto quello che ho, l'ho creato da solo, con il benevolo aiuto dei miei genitori e dei miei amici più cari.
Dopo quello che mi è accaduto due giorni fa e due settimane fa, mi vien voglia di buttare tutto all'aria, di rinnegare l'integrità morale che mi ha sempre contraddistinto, di fare il furbo per gli anni a venire in modo da recuperare un po' di strada persa.
Ho constatato che sempre più, e per ragioni sempre più futili, si fa ricorso alla raccomandazione, alla spintarella, al "calcio in culo". E' una cosa che mi fa rabbrividire, anche a quaranta gradi all'ombra!
Parliamo del caso concreto, altrimenti ci perdiamo.
Sicuramente non mi reputo Frank Sinatra, ma canto molto bene, e chi mi conosce lo sa ed apprezza. Ho partecipato a due concorsi di musica leggera a livello locale e in entrambi i casi sono stato preceduto in classifica, e quindi eliminato, dalle stesse due persone. Ebbene, il primo dei due concorsi è notoriamente pilotato, con tanto di successivo sputtanamento di tutti i retroscena, edizione dopo edizione. Ma il secondo?!
Ho conosciuto personalmente l'organizzatore e ritengo sia stato bravamente scavalcato nella "segnalazione": i due aspiranti cantanti (no, non è un refuso: nel loro caso si parla ancora di ricerca di intonazione, impostazione della voce e interpretazione... e gli altri erano più o meno tutti allo stesso livello: da inorridire!) con tutta probabilità si sono affannati nella ricerca dei componenti della giuria nei giorni precedenti alla gara e hanno imposto il loro nome, con l'appoggio del loro maestro di canto, I suppose. I due mentecatti sono arrivati prima e secondo, coi miei migliori auguri.
La mia delusione si è trasformata in autentica rabbia quando uno dei membri della giuria, evidentemente sordo e lobotomizzato dai genitori della pulzella, ha cercato di giustificare la classifica con un "essì, ma lei era decisamente una spanna sopra tutti gli altri". Lì, cercando di evitare un travaso di bile che lo avrebbe corroso all'istante, gli ho risposto: "Beh, allora non capisci un cazzo di musica!" e sono andato a prendermi i complimenti dal maestro.
Sono piccole soddisfazioni, amare e fugaci, ma non mi rimangono che quelle.
AIUTOOOOOO!!!
Ho la cucina piena di formichine minuscoleeeeeee! Ho cosparso tutto di candeggina gel, sto soffocando... e fra poco andrò a lavare.
MA VI SEMBRA ORARIO DI INVADERE I MIEI SPAZI???