dicembre 24, 2003 dicembre 24, 2003

Divento troglodita a...

Divento troglodita anch'io quando vedo scene del genere, mi verrebbe voglia di armarmi di clava e suonarle di santa ragione. Anche se è Natale, chissenefrega!

Dal viale dell'ospedale esce l'ambulanza a sirene spiegate e si immette nel grande viale con spartitraffico. Lì c'è un bar frequentatissimo da fighettame vario, nel quale faccio colazione anch'io perché i cornetti sono ottimi, pieno zeppo di gente... Un coglione, lasciatemelo ripetere senza censura, un coglione su una Y accompagnato da tre sciacquette, cerca parcheggio. Aspetta placidamente di occupare il posto di un'auto che sta uscendo, con l'ambulanza che strepita dietro di lui. Una delle due cerebrolese attraverso il lunotto fa segno con la mano all'ambulanza di aspettare. Il poveretto che sta uscendo dal parcheggio si infila praticamente DENTRO alla macchina davanti (bestemmiando in aramaico antico, credo) e il coglione si sistema nel parcheggio. L'ambulanza passa. I quattro lobotomizzati escono giulivi.
VOGLIO UNA CLAVA, CAZZ0! VOGLIO UNA CLAVA!

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Il 59% delle persone alla domanda "Il Sole gira intorno alla Terra o la Terra gira intorno al Sole?" ha risposto che è il Sole a muoversi. La gente ha in mano il telefonino di ultima generazione, ma non conosce la differenza tra scienza e tecnologia, non conosce gli elementi di base della cultura moderna (certo, quel 59% si poteva giustificare ai tempi di Tolomeo).

Zichichi parla di "Hiroshima culturale".
Io credo che abbia ragione.

Il mio faccione è in...

Il mio faccione è in onda su una TV privata da quattro giorni. Su un televisore 20" credo dovrebbe misurare all'incirca 1,5 cm², due secondi alla volta per quattro passaggi giornalieri fino al 6 gennaio... tutta questa esposizione mediatica non mi darà mica alla testa?

Il sorteggio è andat...

Il sorteggio è andato bene, niente lavoro a Natale. Ma in compenso lassù nevica, e non so se domani sarà possibile per la mia carrioletta sprovvista di catene raggiungere il lavoro.

Per la prima volta ho parlato per telefono con un blog-amico; credo che se fossimo nati e cresciuti nella stessa città uno dei due sarebbe perito nell'inevitabile scontro. Meno male che i 453km che ci dividono mantengono improbabile ogni evenienza del genere :)

E il senso di vuoto continua ad assalirmi. Forse lo adotto come animale da compagnia, a Natale si è tutti più buoni...
dicembre 23, 2003 dicembre 23, 2003

Un senso di vuoto mi...

Un senso di vuoto mi assale
troppe cose mi stanno succedendo
tutte insieme
senza darmi il tempo di riflettere
di immagazzinare
di elaborare
i miei tempi sono lentissimi
e il mondo corre veloce
veloceveloce
veloce

forse
il giorno di natale
lavorerò
ciò sarà affidato
ad un
sorteggio
e il mondo corre
corre

ed io aspetto al varco
dicembre 21, 2003 dicembre 21, 2003

Kaos commenta: "Beh,...

Kaos commenta: "Beh, il fatto che tu abbia dormito bene è già un grande avvenimento. Ma ho l'impressione che sia stato ancora meglio quello che ti è successo in mattinata."



E' perché ho dormito poco! Non ho avuto tempo di far nulla in questi giorni, tranne il presepe e l'alberello nella mia stanza, quindi il regalino che avevo pensato per chi-sai-tu l'ho fatto stanotte, e sono andato a dormire alle 3. Può essere che non ho avuto nemmeno il tempo di sognare :)))

Il 21 dicembre è des...

Il 21 dicembre è destinato ad essere ricordato, allora. Nel bene e nel male.

Meno male che non succedono cose "strane" ogni anno, al contrario dello sfigatissimo 26 luglio!
Tengo per me quello che è successo stamattina, nel pomeriggio ho dormito alla grande, quindi non ho null'altro da scrivere.
dicembre 20, 2003 dicembre 20, 2003

TUTTO IN UNA NOTTE.....

TUTTO IN UNA NOTTE...



Non so come inizia il sogno, so che mi trovo in una scuola costruita come uno studio televisivo, open-space, seminterrata e illuminata a giorno; ogni classe ha una forma diversa: caminetto, casa colonica, villetta, tempio... L'enorme struttura brulica di gente e non so esattamente cosa vi faccia lì. E' pomeriggio e tra canti e balli dovrebbe passare il tempo. Io mi posiziono negli ultimi banchi in fondo, oltre le "classi", e vedo una ex collega di mia madre che balla tra i banchi. Evidentemente non ci sta più con la testa e sembra molto povera; ha per mano un bambino (nella realtà è zitella e non ha figli). Tra una chiacchiera e l'altra, parlando di sessualità e di droga, la serata si conclude... ma non capisco CHI parli e DA DOVE! L'assemblea si aggiorna al mattino successivo. Non potendo arrivare puntuale, dico che sarei andato più tardi, così mando mia madre in avanscoperta.
Il mattino seguente la tizia che ballava tra i banchi è ferma sulla porta col bambino per mano e seminuda (ha un bikini verde e un pellicciotto tipo volpe argentata molto rovinato e sporco, la pelle delle cosce è afflosciata e si muove esageratamente). Sta ballando un'altra collega di mia madre (che non riconosco), anche lei ammattita, la quale prende in giro quella di prima, canzonandola e chiamandola per cognome. Chiamo mia madre per indicargliele, forse non le ha viste, e in mano ho una busta di plastica piena di vestiti dismessi da donare a chi ne avesse bisogno. Lascio la busta a quella col bikini e quando esco vedo mia madre che piange, pensando alla sorte delle amiche. Ci sono altre due signore che le stanno vicino e che parlano con lei: (sig.ra) "Veramente commovente, ma come si fa?" (mamma) "Eh, ma hai visto stamattina quella di due metri?", riferendosi ad una spilungona rovinatissima, fuori di testa. La mamma ha in mano un fazzoletto di carta e lo usa per asciugarsi gli occhi, ma mentre lo fa mi accorgo che ha due macchie blu sul naso, orizzontali, su ciascuna narice; mi avvicino e scopro che sono due colpi di timbro che una ragazzina della mia scuola le ha dato. C'è scritto testualmente "E' SEV. VIETATO DROGARSI".



Una parte confusa, che non so dove collocare (cioè se alla fine del sogno precedente o tra la sera e la mattina), riguarda una visita ad una famiglia, non so per quale motivo. Arrivo in auto attraverso strade sporchissime, fumose e umide (come dopo la notte di Capodanno). Parcheggio nel posto più sporco e arrivo al portone. Salgo e trovo una decina di persone, tra le quali riconosco la fisioterapista collega al Conservatorio. La rampa è buia, a terra c'è un'insegna al neon spenta che "riconosco" (cioè nelle vicende del sogno so che l'ho vista da un'altra parte, e che quello non è il suo posto; nella realtà non credo di averla mai vista) e alle pareti dei pianerottoli sono appesi tanti cappotti ed indumenti; aspettiamo che si liberi una stanza per entrare. I padroni di casa sono anziani, ci accompagnano pazientemente; la casa è modestissima, con porte laccate di bianco con vetri anni Cinquanta e muri grigiastri e scrostati. La signora parla anche di suo figlio... ma poi non ricordo più nulla.
dicembre 19, 2003 dicembre 19, 2003

TUTTO IN UNA NOTTE.....

TUTTO IN UNA NOTTE...



Ero in gita con i bambini del centro dove lavoro, i quali nel pullman mi picchiavano (anche se i ricordi di questa parte di sogno sono molto confusi).
Scendo dal pullman (di quelli blu di linea) per protesta, facendo finta di andare in bagno in un bar, forse, li lascio ripartire senza di me e così me ne libero. Sono sulla statale, nella mia città, anche se nella realtà non esiste nulla di quello che descriverò, tranne il bar. Attraverso la strada ed entro in un viale da un cancello enorme, nero, spalancato, sostenuto da due piloni giganteschi di pietra bianca. Il viale è luminosissimo ma costeggiato da due file di platani, quasi non se ne vede la fine per quanto è lungo. Arrivo nello spiazzo antistante questo castello, che è anche chiesa (piuttosto anonimo a dire il vero... sembra una masseria fortificata), e vedo delle macchine strepitose parcheggiate, tavole imbandite a festa, servitù in alta livrea, forse c'è un matrimonio... Entro nel castello e mi si mozza il fiato alla vista di tanta eleganza: un salone enorme e luminoso arredato in stile liberty, con una vetrata che dà sul chiostro, piante cascanti dappertutto. Un maggiordomo mi vede, capisce che non c'entro niente e mi dice: "Dove va lei? Desidera qualcuno?"; io: "No, sto solo curiosando. C'è un matrimonio, vero?"; lui: "Certo, è un matrimonio importante, gli ospiti sono afghani, svedesi (e altre nazionalità che non ricordo, ma intendeva dire che ci sono ambasciatori e dignitari di tutto il mondo)". Continuo il giro e incontro i miei amici del coro, che non sono lì per cantare, ma anche loro per curiosare e per sparlare del coro che canterà (il castello è anche chiesa perché immagino includa la parrocchia di una nemica direttrice). Ci sistemiamo all'aperto, sotto una piccionaia, tutti in fila perché piove, ma l'acqua la prendo solo io perché sono vicino ad un arco. Rientriamo ridendo e scherzando e vediamo l'ingresso dei gonfaloni dei due sposi; dietro di loro si sistema il coro di M.R., mi stupisco nel vedere il tizio del piano di sopra farne parte, poiché è stonato come una campana, elegantissimo. Lui cammina a fatica con due stampelle e altri 4 coristi ne hanno una o due. Quando si è disposto il coro entrano dalla stessa parte gli sposi (quindi non dall'ingresso come si fa di solito), non riesco a distinguerne il volto. L'officiante ha la mitra e il pastorale, sarà un vescovo... mi sveglio alle sue prime parole. (Strano... di solito dopo le prime parole del vescovo mi addormento! :))) )
dicembre 18, 2003 dicembre 18, 2003

Il solito dialogo vi...

Il solito dialogo via SMS, ma questo è veramente assurdo! Premessa: questa tizia è una collega della mia stessa classe di canto lirico, non ci sentiamo dal concerto di giugno, perché poi lei ha smesso di prendere lezioni. Mi sono meravigliato che non ci fosse nessun cenno di vita da parte sua, nonostante la Xmas Card e allora ho mandato il seguente messaggio:



IO: Che fine hai fatto? Niente Xmas card? E io come faccio senza le tue porcate?



LEI: Ho il cellulare guasto, vibra finché non leggo il messaggio, perciò dovrei essere cellularedipendente. E a te tutto bene?



IO: Ma almeno un cenno di vita ogni tanto ci fa bene. Io lavoro in un centro giovanile e continuo a cantare.



LEI: Pure io lavoro e canto (nel mio piccolo), quindi tutto bene pure a me.



LEI: Un cenno di vita si può dare anche senza card, non trovi?



IO (mangiando la foglia): Assolutamente sì!



LEI: Meno male!



Ok, niente più messaggi a questa stronza!