ottobre 29, 2003 ottobre 29, 2003

Ho udito cose che voi umani non potete nemmeno immaginare... (semicit.)

Una Ripalta, che si fa chiamare Dina.
Una Sterpeta, che si fa chiamare Peta.
Un Antimo Teofilo, che si fa chiamare Anteo.
Un Potito, che si fa chiamare Uccio.
Un Venerando, che si fa chiamare Nando.
Un Pantaleone, che si fa chiamare Leo.
Una Anna Maria Venere, che si fa chiamare Anna.
Un Francesco Paolo Anna... che spero si faccia chiamare solo Francesco...

E una Maria, che si fa chiamare Mìria.
Una Maria Italia, che si fa chiamare Marìlia.
Un Fedele, che si fa chiamare Elio.
Una Filomena, che si fa chiamare Floriana.
Una Mariantonietta, che si fa chiamare Marinetta.

Una tizia che ha come iniziali A.I.D.S.
E poi Aba, Tonita, Castrese, Fidalma, Cleonice e Nausica!

Infine una Addolorata... che di cognome fa La Vacca (tu, padre, che hai la sfiga di chiamarti in quel modo... PERCHE' HAI CHIAMATO TUA FIGLIA ADDOLORATA??? Perché il toro ce l'ha grosso?)



Con una rosa - Vinicio Capossela

Verso la fine della seconda guerra mondiale, diciamo '44-'45, in un locale nel centro storico si stava festeggiando un "addio al celibato". Alla festa era stato invitato un tizio notoriamente ed estremamente tirchio, tanto che al suo matrimonio non aveva invitato praticamente nessuno, ma scroccava cibo a tutte le feste di ogni tipo.
I parenti del futuro sposo, a loro volta lontanamente imparentati col tirchiaccio, lo invitarono ad accomodarsi a tavola e a servirsi in abbondanza dell'arrosto. Fiumi di vino, piatti in frantumi... e giunse l'ora di tornare a casa.
Barcollando, il tizio arrivò al portone di casa sua e vide che vi era inchiodata una pelle di gatto, ancora sanguinolenta.
Indovinate chi era il proprietario di quella pelle e dov'era in quel momento? :)))

Mio zio, marito della sorella di mio padre, mi ha giurato che la storia è vera.



Dalle parti vostre si raccontano scherzi fatti benissimo e raccontati tanto bene che danno la sensazione del "c'ero anch'io"?



Maramao

Come ho già detto da qualche parte, fisicamente sono ancora vivo, ma sto facendo in modo che il mio EEG non si appiattisca definitivamente. Al momento nessuno stimolo, nessun sussulto, niente di niente.
A volte capitano cose che ti cambiano la vita... vedi il lavoro da postino: è bastata una telefonata. Ma poi ci sono momenti in cui non ci credi più. Questo è uno di quei momenti.



Ave Maria - Saint Säens

ottobre 27, 2003 ottobre 27, 2003

Stamattina ho fatto la classica figura di merda.



Uscendo dalla chiesa ho incontrato il padre di un amico, col quale ho fatto un breve tratto di strada parlando del più e del meno. In quel momento è passata la coscienza buona e si è fermato al semaforo. Ho mollato il tizio e mi sono messo a correre per raggiungerlo (quel semaforo è moooooolto lento). Stavo attraversando, quando arriva una Rover a tutta velocità che non aveva intenzione di fermarsi col rosso, inchioda a qualche decimetro da me e perde una delle due mascherine anteriori, che schizza davanti ai miei piedi. Verde dalla paura, mi accorgo che la coscienza ha visto tutto (figurati la prossima volta che ci vediamo, quante me ne deve dire  !!!), raccolgo la mascherina, apro lo sportello della rover e con uno dei miei migliori sorrisi la dò al pilota di F1, che nel frattempo si stava pisciando dalle risate (bastardo!  ).
Finalmente arrivo dal lato passeggero dell'auto del mio amico, e forse spunto un appuntamento per questa settimana. Ne avrei un gran bisogno... giusto per farmi passare un po' di quell'ansia che mi attanaglia.



Ring my bell - Anita Ward

ottobre 26, 2003 ottobre 26, 2003

Nel portone accanto al mio vive una famiglia un po' particolare: il padre è un carabiniere in pensione (mmm, cominciate a capire, vero?), la madre una dittatrice complessata e le due figlie (30 e 35 anni circa) hanno entrambe un lieve ritardo mentale.
In quella casa avvengono delle cose strane:
- il primo gatto (siamese) si chiamava Codino, ebbe la prontezza di scappare da quell'inferno mentre erano in vacanza; il secondo gatto (siamese) lo chiamarono Codino, ne ignoro la fine; dopo arrivò una gatta (siamese)... indovinate come la chiamarono? Ma Codina, logico! Ora hanno una gatta europea grigia striata, chiamata Fiorella... mah!
- tutti i gatti vengono portati al guinzaglio fuori casa come fossero dei cani; ovviamente anche in casa, essi non camminano... strisciano acquattati per il terrore! Stamattina la 30enne tornava dallo "stradone" (vespasiano per animali domestici) con la gatta in un cestino di vimini!
- le due pulzelle non usano il reggiseno, e se ciò poteva andar bene quando erano adolescenti, ora devono raccattarsele dalle parti in cui Britney Spears osa portare la cintola.
- mia madre, attenta osservatrice, ha notato che non ci sono mai più di due panni stesi: evidentemente stendono tutto nel bagno di servizio... oppure ciascuno lava e stende ciò che sporca, senza mai usare la lavatrice! Oddio!
- il padre ha un pesantissimo accento della sua terra d'origine, la madre ha una voce stridula assolutamente in contrasto con il suo fisico corpulento, la figlia grande è piuttosto timida e, pur parlando un italiano approssimativo, non te ne accorgi... tanto non si esprime; il vero sconvolgimento è quando si pronuncia la "piccola": una serie interminabile di avverbi, preposizioni, congiunzioni... Trapattoni fa parte dell'Accademia della Crusca, al paragone!
- vestono in modo a dir poco orrendo; il colmo lo raggiunse la 30enne una famigerata Domenica delle Palme, credo fosse il '96 o '97: giacca di renna, maglia rossa di lamè, gonna nera, ballerine e borsetta di lamè dorato, collana di perline rosse sfaccettate, rossetto rosso Ferrari... e due melette perfettamente circolari di fard rosa shocking sulle guance tipo Heidi! A completare il quadro, non ridete vi prego, una spilla fucsia, quelle rotonde di metallo, con uno smile, appuntata sul bavero. Per questo motivo, qui da noi vengono chiamate comunemente "le polacche".



Siamo nel 2003?



Aquarius da "Hair"- Galt Mac Dermot

Tornato. Facile preda del dolor di pancia, tutta la tensione di oggi si è scaricata lì.



Mi ha chiamato l'uomo dalle mille sorprese, voleva fare un giretto tranquillo a mezzanotte e venti... ma ero in coda per entrare in pizzeria. Mi sarebbe piaciuto tantissimo incontrarlo, non lo vedo da metà settembre! Vuol dire che mi toccherà aspettare il 3 e il 4 novembre, quando andrò a pranzo a casa sua.



L'ansia di ieri sembra scomparsa, però... e ciò è cosa buona e giusta!



Aspettare e non venire da "La serva padrona" - G. B. Pergolesi

I canti alla Messa sono venuti decentemente e la mia voce ha superato l'esame "tre ore di fila a cantare urlare schiamazzare su tutte le tonalità". Domani alle 11.30 si bissa, meno male che si dorme un'ora in più!



Ho chiamato il cestista, che non si sa mai  ... gli ho detto che l'ho sognato (non è la prima volta, quindi ha riso e basta) e mi ha rassicurato sul sereno andamento della sua vita.



Niente carne alla brace, R. ha cercato di prenotare ma era tutto occupato, allora mi sa che faremo martedì o venerdì... E quindi seratina tranquilla senza eccessi... Dio la benedica.



Walk around heaven all day

ottobre 25, 2003 ottobre 25, 2003

Io vado, ora. Alle 19 comincia la celebrazione... e alle 17.30 devo star lì. Non finirà prima delle 21.00, più auguri e saluti...



Meno male che la serata è all'insegna del relax: carne alla brace in un'osteria (sempre che il tizio abbia prenotato!!!) di un paese vicino, coi miei amici.



A domani, credo...



Sadeness - Enigma

Tutto in una notte...



Esterno notte, dopo la pizza coi miei amici del coretto. Cantiamo in macchina, allegri e spensierati e ci fermiamo sul lungomare in un bar lounge. Sedie e tavolini in rattan, terrazzini ad anfiteatro, luci soffuse, kentie dappertutto, ombrelloni di rafia marrone... ma è tutto bagnato poiché ha appena smesso di piovere, alcune sedie però sono asciutte e i miei amici si siedono. Io, che sono XXL fatico a passare e faccio il giro più largo. Cerco di sedermi ad un tavolino dove si è piazzato l'organista con una ragazza ma lui mi dice: "No, guarda che puoi sederti dove vuoi, non è necessario che stiamo insieme qui!". Deluso ed infastidito dò due colpetti col manico dell'ombrello alla sedia di fronte a lui e salgo sul terrazzino superiore. Però vedo dietro di lui VD, un compagno di classe a ragioneria (non è della mia città, quindi è strano incontrarlo, N.d.r.), il quale si alza e viene ad abbracciarmi. Parliamo per qualche istante, ma poi arriva il cestista (vedi Amarcord, N.d.r.), che è grande amico di VD. Appena mi è vicino dice "Mi è bastato vederti, sono stato 50-60 minuti senza pensarci, ma...", e ci abbracciamo mentre piange a dirotto. Ci allontaniamo di qualche passo sul terrazzino, verso il muro, e comincia a raccontarmi: "E' stata colpa mia..." e io "No, non è stata colpa tua, smettila!". Si riferiva al fatto che una feroce litigata in famiglia, tra suo fratello maggiore, sua moglie e lui avesse fatto abortire quest'ultima della seconda bambina (tutta invenzione onirica, ovvio...). Lo guardo più attentamente, ha due particolari strani: i capelli di qualche centimetro, ricci (non sa nemmeno lui se sono ricci o lisci perché li ha sempre portati rasati, N.d.r.) e l'iride dell'occhio destro dal diametro sproporzionato, mi fa impressione ma non lo lascio trasparire, tanto che continuo a mantenere un contatto fisico con lui per rassicurarlo. Affacciato al muretto del terrazzino, non molto distante, c'è suo fratello minore, che sembra ascoltare tutto; e dall'altra parte ci sta VD che aspetta che finiamo. Mi abbraccia, quindi, e si allontana...



Callas went away - Enigma