agosto 28, 2003 agosto 28, 2003

Ieri ho avuto credo il mio primo incontro con una Malattia. Metto la M per rispetto, perché credo sia una cosa troppo grande per noi umani del 2000.



Lunedì sono andato a lasciare un telegramma al carcere. BENEDETTO fattorino, sempre in ferie ('stardo!)! Un'impiegata mi porge i saluti per una mia collega sua amica, chiedendomi anche se il lavoro è stressante. Le rispondo che è pesante, ma che mi diverto assai, e credo anche l'amica.
Ieri alle 8 incontro davanti al cancello L., la collega, e le porgo i saluti. E' una cosa carina, penso, cominciare la giornata con questi saluti. A L. viene una faccia un po' triste.



L. "E' da tanto che non la vedo, devo chiamarla"
C. "E allora fallo, sembrava dispiaciuta di non sentirti da tempo"
L. "Infatti, abbiamo un sacco di cose in comune io e lei"
C. "Bello, è bello avere amiche che ti pensano"
L. "Beh..." esitazione "ma dove l'hai vista? Era in piedi o seduta?"
C. "Era allo spaccio, in piedi... perché?"
L. "Sai, lei è disabile. Ha la sclerosi multipla, e io ho la stessa malattia"



Io non l'avrei mai pensato, ovviamente. L. è una donna splendida, minuta, con dei luminosissimi occhi grigioverde. Ogni tanto la prendevo in giro, perché aveva la "faccia da lunedì", e le raccontavo dei miei problemi di salute... e lei sorrideva. Invece mi ha raccontato delle punture "allucinanti" che fa a giorni alterni, e il cortisone che la gonfia tutta quando l'infiammazione avanza... e... mi sono sentito piccolo piccolo, veramente.



L'ho incontrata ieri sera per strada... una festa. Lì ho scoperto che conosco marito e figlia di vista.
Non credo di averle sorriso più intensamente per compassione, non sono il tipo... anche perché ho un pessimo rapporto con la malattia in genere, non riesco a stare a contatto nemmeno con chi è a letto con la febbre.
Mi piace pensare che abbiamo un "segreto", e quel sorriso ci rende più complici.



Chiaro.



In this life - Madonna

La lettera è andata. Ora è in viaggio, e domattina sarà per lo meno nella cassetta della casa del tizio (la casa? la casa dell'epoca? e se non abita più lì? ecc ecc ecc... seghe mentali...).



Il mio l'ho fatto. Se non mi risponde, mi piacerebbe poter pensare senza traumi che semplicemente NON vuole farlo. Vedremo.



Chiaro.



Bedtime stories - Madonna

agosto 27, 2003 agosto 27, 2003

Il 18 agosto scrissi:
A.: La meteora più preziosa della mia vita. Urbinate, ci siamo conosciuti sempre allo stesso corso a Roma. I 4 giorni a casa sua sono stati forse i più intensi "spiritualmente" della mia vita. Ci siamo persi di vista... ma, che dite, posso richiamarlo dopo 8 anni? Lo faccio?



L'ho fatto. La lettera è qui, sulla mia scrivania, chiusa... da spedire domattina con posta prioritaria, così dopodomani è già fra le sue mani... forse. Chissà se mi risponderà, che fine avrà fatto? Boh.
Nove anni senza vedersi, otto senza nessun contatto sono tanti, ma io confido nella mia piccola grande stella. Ritrovare A. da qualche parte, mi renderebbe assolutamente e incredibilmente felice!



Chiaro e la speranza.



Survivor - Madonna

agosto 26, 2003 agosto 26, 2003

Frase pronunciata quasi "a secco". Chi l'ha detta è un perfetto sconosciuto al quale ho dato un passaggio in macchina... anche da lui ho imparato qualcosa:



"Io davanti alla salute non metto niente!"



Che coraggio, ragazzi!



Chiaro.



Mundian to bach ke - Punjabi MC

agosto 24, 2003 agosto 24, 2003

SOGNO



 





Stanche luci avvolgono il mio viso ma non mi svegliano se non dopo attese infini­tamente brevi impregnate di immagini vane.



Un uomo mi perseguita; è lì, di fianco a me, davanti a me, e io davanti a lui, forse per sempre.



Nel sogno, nella veglia, nel sogno, nella veglia e le vergogne dell'ombra svanisco­no nel dolore ancestrale.



Spirito del vuoto, tu che danzi alla luce della luna e che l'avvolgi in eclissi sfug­genti, tu che sacrifichi te stesso in polveri di tutto e di niente, vattene!



Tu che agiti pensieri di vita e di morte, tu che provochi piaceri acuti nel loro non-essere, tu che partorisci in grotte desolate creature sterili, VATTENE!



Tu che hai padri fecondi, tu che getti nel fango gli amici, tu che sconvolgi le verità, muori!



Tu che assoldi creatori impazziti, tu che maledici le unioni fraterne, tu che metti il buio al centro del sole, tu che uomini bastardi e donne puttane...



E io declamo tremante di fronte al mio occhio blu e bevo caffè con sale e profumo di cuoio, versando lacrime come fiumi nel deserto.



Verrà il giorno della vendetta contro di te, o grande spirito del vuoto, mio orco dalle grandi fauci, cavallo con gli occhi iniettati di sangue e di rabbia.



Ci rivedremo, una notte!




 





19 aprile 1996

Stamattina sono tornati i miei amici dalla vacanza. Dopo tre anni in cui ho vissuto con loro questa splendida esperienza (oddio, l'anno scorso è stato abbastanza traGGico), stavolta mi è mancato sul serio. Mi hanno raccontato sommariamente delle conoscenze che hanno fatto in questa vacanza etilica e allucinogena, delle cazzate, delle urla in piena notte e dei tanghi in balia dei fumi dell'alcool. Ho gioito per loro, sono contento che si siano divertiti... sono allegri, abbronzati, lontani dalle beghe quotidiane. Martedì si ricomincia, ma solo martedì.



Mentre tornavo a casa, dopo una mezz'ora dei loro racconti, mi è venuto in mente un particolare: li stavo perdendo. Il 13 gennaio scorso abbiamo litigato furiosamente, quattro da una parte, io dall'altra. E' finita amaramente, con la richiesta via e-mail della restituzione delle cose che ci eravamo prestati! Uno solo mi faceva da "ponte", il solito "riparo dalla tempesta", ma ho continuato a parlare con lui con i fantasmi degli altri quattro sempre presenti. Con gli altri solo un saluto per la strada, nemmeno una parola oltre al semplice "ciao". Per un lunghissimo mese, quaranta giorni, forse.



E in questo mese ho sofferto le pene dell'inferno: l'organismo si è ribellato alla mia scelta, i dolori mi trapassavano da parte a parte senza tregua. Ho cominciato ad intensificare l'assunzione dei preparati erboristici che prendevo da mesi, ma nulla... Avevo deciso che sarebbe finita con loro, e avrei continuato fino alla fine dei dolori. Dovevo vincere io!



Poi è intervenuto lui, il Deus ex machina della situazione, la mia coscienza buona. Non seguo mai i consigli degli altri, preferisco sbagliare da solo e darmi la colpa, c'è più gusto così. Mi ha visto in quello stato e mi ha consigliato di pensare se ne valesse veramente la pena. Ho resistito alla sua pressione per un paio di settimane, poi ho ceduto. E' stato difficile rompere il ghiaccio con loro, ma ho avuto la sensazione che nulla fosse cambiato... come "congelato" a quel rovinoso 13 gennaio.



Se non fosse stato per lui, non avrei potuto godere ancora dei miei amici, della mia "famiglia", delle loro gioie e della loro compagnia, di tutto quello che rappresentano per me.
Una volta. Una sola volta. Un solo consiglio. Non ho sbagliato.



Chiaro.



L'eccezione - Carmen Consoli

Sabato, giornata tranquilla. Ho finito alle 13, ho pranzato, finalmente niente antistaminico. Un'oretta di sonno e poi doccia.
Matrimonio. Arrivo in ritardo come mio solito, ma poi ho capito che era cosa buona e giusta: mi sono incazzato perché non solo abbiamo fatto due prove, e ho dovuto insegnare le parti ai due ragazzi nuovi, ma l'organista, in preda ad un attacco più forte del solito di precisite, ha invitato anche una ragazza sconosciuta che non aveva provato con noi.
Proviamo: primo canto, prima strofa e già la ritmica è completamente diversa. La lincio con uno sguardo, vedo il terrore nei suoi occhi! Negli altri canti abbassa sempre più la sua voce, nella speranza che io non la senta. Falso: oltre me, i pipistrelli.
Meno male che è andato tutto più o meno bene (escludendo le battute "simpatiche e gioviali" dell'odiosissimo sacerdote, che siccome aveva fretta non ci ha nemmeno fatto cantare il canto di ingresso!): il canto che ho fatto da solista (per me una "bestia nera") ha suscitato grande apprezzamento tra gli invitati. E stamattina, quando l'organista mi ha mandato il messaggio per dirmelo, mi sono svegliato benissimo



La sposa esce dalla chiesa mentre imperversava un uragano, e io mi dirigo in un bar dall'altra parte della città, per il primo meeting del newsgroup della mia città. Eravamo in quattro: una specie di John Lennon, un "figone da porno" (come direbbe un mio amico scemo ), un omone serio e io. Troppo divertente!



Ah, non è finita qui. Per la serie "diamoci dentro", alle 23 vado a prendere il caffettino della buonanotte e... chi vedo? Una bionda, una rossa e una mora di mia conoscenza. Le sbaciucchio e comincio a "prendere punti" nel bar. La bionda, in particolare, bona come poche, aveva una maglia smanicata rossa con le paillettes. Non mi sono trattenuto: "Ma stasera ti mettono fuori della discoteca al posto del semaforo?". Non male come finale di serata.



E oggi aspetto una castana per un dolcissimo caffè... se si decide a darmi un orario!



Chiaro.



Aurora sogna - Subsonica.

agosto 22, 2003 agosto 22, 2003

Oggi è giornata:



sak81 - conosci i rottura? Gruppo musicale?



regulus21 - no, cosa rompono?



E POI CI SONO I BAMBINI DEL BALCONE DI FRONTE CHE URLANO E HANNO FATTO RIBELLARE IL CONDOMINIO E FICCHEREI LORO DAVVERO UN BEL TURACCIOLO NEL CANARUZZO E PURE AI GENITORI, QUEI GRAN CAFONI, STRAPPEREI LO SCALPO, LO BRUCEREI E FAREI INGHIOTTIRE LE CENERI. E SE NON URLANO ALMENO IL DOPPIO DEI FIGLI, STESSA SORTE AVVERRA' AL LORO PUBE.



E POI C'E' LA VECCHIA SORDA DEL PIANO DI SOTTO CHE HA IL VOLUME AL MASSIMO DEL TELEVISORE... MA NON ASCOLTA MTV... GUARDA LA SANTA MESSA, IL ROSARIO!!! OGNI POMERIGGIO!!! LE DARANNO I VOTI AD HONOREM, PER L'OPERA EVANGELIZZATRICE... MA A ME NON ME NE FOTTE UN'EMERITA STRAFUNCIA DI MINCHIA! IO VOGLIO DORMIRE IL POMERIGGIO!!!



Chiaro.



Silenzio! Ora sì... MAGARI!

Una cosa allucinante!



Chattavo. Suonano alla porta, apro e vedo un Testimone di Geova, alto e magro, allampanato, irrimediabilmente marchiato dal suo modo di vestire (vanno anche a dormire vestiti così?). Lampo: "ma in genere sono in due". Apro di più la porta e vedo il secondo: piccolo, rossiccio... familiare! Un collega postino! Uno dei più "rompiscatole", simpatico e gentile come pochi!!!
E' stato più forte di me, mi sono piegato sulle ginocchia e sono scoppiato a ridergli in faccia!



Lui: "Che simpatico incontro!"
Io: "E che ci fai tu qui?"
Lui: "Perché, non sapevi che sono TdG?"
Io: "No, affatto!"
Lui: "Che facevi?"
Io: "Chattavo"
Lui: "Ma tutti quanti chattate? Tu chatti, Luiso chatta... passate il tempo così?"
Io (abbastanza rotto di scatole: pure su come passo il pomeriggio dovete venire a sindacare???): "Veramente sono stato svegliato bruscamente da una telefonata. Sono sotto effetto di antistaminici e non posso nemmeno andare troppo in giro, perché mi abbiocco anche in piedi, quindi sto bello comodo davanti al PC".
Lui: "Stiamo facendo il nostro solito giro. Non c'è speranza di parlare con te?"
Io: "Non credo, dopo dieci anni di catechismo in parrocchia non è il caso."
Lui: "Ma mica parliamo solo di religione noi!"
Io: "Possiamo parlare d'altro in qualunque altra occasione. Vestito così mi fai senso!"
Lui: "Ma io vado quasi sempre vestito così. Finito di lavorare, mi lavo e mi metto piuttosto elegante"
Io: "Vabbè, però altrove è meglio"



E li ho liquidati. Domani in ufficio si continua!



Chiaro e le guerre sante.



Nothing fails - Madonna