Fatemi sapere che Santo è oggi, così raccolgo le firme per toglierlo dal calendario! UNA GIORNATACCIA!
Arrivo in ufficio in ritardo, secondo una consuetudine che sta prendendo piede mio malgrado. Sistemo tutto, con un po' di difficoltà, e ci chiamano per le raccomandate. Ne ho una che non so proprio dove buttare. Ne ho una ENORME che mi occupa quasi tutta la borsa! Ho anche un telegramma che non è della mia zona... forse.
Mi ricordo all'ultimo momento che devo fare il viaggetto, cioè spedire tramite furgone la posta già sulla zona (avete in mente quelle cassette rosse dove NON si imbucano le lettere? Ecco, quelle contengono sacchi di posta per i portalettere, preparati da noi stessi). E scappo via alle 10.20, orario record! Faccio benzina, mi reco in zona... faccio due chiacchiere con un amico di chat al quale ho consegnato la posta... e al marciapiede in via Danimarca 8 "salta" il cassettino anteriore della posta: un'esplosione di lettere, un fuoco d'artificio di carta colorata... e tutte per terra! DIECI portoni DIECI! Mi rifugio nel cortile, sotto le fresche frasche (ricordo a tutti coloro che si fossero messi in ascolto ora che qui c'erano circa 40°, con vento umido a regime di brezza) e aggiusto almeno le lettere per quel cortile.
Tre raccomandate in via Olanda. Ingenuamente penso tra me e me "Faccio solo queste e domani consegno le lettere". Mi hanno assalito, quasi mi volevano frugare nella borsa perché aspettavano le pensioni! Al che, all'insistenza di un vecchio gagliardamente rompicoglioni, ho risposto: "Lei non mi crede? Allora la cerchiamo insieme, ma poi finisce lei il mio giro, visto che sono in ritardo pazzesco!".
Via, sopra il ponte, sotto il ponte. Viaggetto: entro nel vinaio e il sacco NON C'E'! Il tizio dice di aver visto il furgone mettere il sacco nella cassetta. E IO NON HO LA CHIAVE, ce l'ha il titolare di zona, che è in ferie! Dopo aver maledetto il cosmo dall'Empireo alla Giudecca, mi dedico al telegramma misterioso e alle raccomandate. Telegramma niente perché, oltre a non essere della mia zona, l'indirizzo risulta essere... l'ufficio postale della zona nord!
Giù, sempre più giù... "penultima" strada: una signora aspetta una assicurata e crede di impressionarmi dicendo che ha chiamato in Posta lamentandosi per il ritardo immane. Io le dico con tranquillità e professionalità (infinitamente e comprensibilmente rotto di palle, poiché alle 14 sto lì ad attaccar bottone invece di stare in ufficio al fresco): "Chiami il mittente, chieda il codice dell'assicurata e lo indichi alla nostra agenzia. Il sistema di tracciabilità le permetterà di sapere dove si trova in quel momento il documento." (lo scrivo perché potrebbe servire a chiunque). La semino.
Torno in ufficio, sono costretto ad aspettare uno dei viaggettisti che mi dia la chiave. Arriva, parto, carico il sacco... mi ricordo che ho ancora il telegramma in sospeso (ma ora ho più tempo). Cerco tra i portoni della mia zona e trovo un parente del destinatario, che mi dice dove abita 'sta tizia. A domani, Angela Maria...
Rimetto tutto a giro in ufficio e la giornata di domani si prospetta ROVENTE, in tutti i sensi!
Ah... ho telefonato: domattina mi arriva la chiave del collega titolare e ho avuto delle dritte per sistemare quella raccomandata. Voi non sapete niente, eh?
Chiaro.
Who said - Planet Funk