Ho smesso di essere superstizioso la mattina di Capodanno 1991 quando, rientrando a casa alle 6 del mattino, mi sorpresi a correre per evitare che un gatto nero passasse davanti al mio portone prima di me.
Chi avrebbe potuto salvarmi a quell'ora del mattino? Così decisi che era una cosa stupida e non ho mai più seguito le superstizioni. Specchi, sale, olio, scale, gatti neri, cappelli sul letto... nulla.
Ci sono però degli oggetti che ritengo in qualche modo fortunati. Se trovo per terra una perlina, un sassolino strano, un chiodo, tendo a conservarli con un sorriso e ad illudermi che le cose, da quel momento in poi, andranno meglio.
Le cose, in genere, vanno sempre più a schifo, così sono tentato di liberarmi di quegli inutili oggetti. E invece un neurone lì dietro mi dice: "guarda che comunque ti sei salvato!". Quindi sorrido ancora una volta al sassolino, al pupazzetto, al chiodo storto e ringrazio con indulgenza.
Post scriptum: NON TEMERE IL VENERDÌ 13 MA IL MARTEDÌ 17!
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