Eh, quanta nostalgia di quel mitico sito in cui si sbeffeggiavano i dementi che parcheggiavano in modi più che creativi!
Sono giunto alla conclusione che ci sono due categorie di autoveicoli e due categorie di guidatori che in assoluto parcheggiano più a cazzo di cane.
Le Smart: in generale, più è piccola la vettura, più facile è il parcheggio. Facile, ho detto, non creativo. Vedi le Smart parcheggiate sulle strisce pedonali, agli incroci, sotto i semafori, perpendicolari al marciapiede, sugli scivoli dei passi carrabili, nei posti riservati alle motociclette, davanti alle rastrelliere delle bici, infilati fra le transenne... un mosaico ben alternato di menefreghismo e di "le dimensioni contano".
I SUV: al 90% soffrono della sindrome dell'alano arlecchino che si crede chihuahua. Parcheggiano nello stesso modo delle Smart, con il bonus del marciapiede. Sono tutti con almeno due ruote sul marciapiede, sempre in bilico tra la semplice multa per divieto di sosta e l'invasione del Liechtenstein. Oppure sono in eterna doppia fila che "signora mia, non si trova parcheggio per un bestione del genere!". Quindi sono in doppia fila davanti al panificio "un attimo che prendo due ciabattine!", alla farmacia "il clisterino per il bambino che non fa cacchina santa e fra poco esplode!" e al tabaccaio "sono rimasto senza sigarette sono in astinenza vi prego sennò ammazzo tutti è una giornata di merda cazzo guardi che vengo lì e ti gonfio il *u*o!".
Le mamme all'uscita da scuola: sono la specie più subdola ed infame. Corrono, corrono sempre perché hanno fretta, perché devono andare a prendere l'altra creatura, fare la spesa, cucinare, lavare, stirare, farsi una doccia, portare i bimbi a danza, nuoto, palestra, calcio, scuola di piano e poi andare a rilassarsi con yoga, pilates, corsi di fotografia, andare a riprendere i bimbi da danzanuotopalestracalcioscuoladipianotuttoattaccato, e morire poi sul letto a fine giornata. Per questi motivi fanno manovre spericolate per raggiungere il cancello e implorano i vigili di farle passare con l'auto. Se non ci riescono, non parcheggiano ma lasciano l'auto lì dove riescono ad arrivare, consapevoli che tanto dopo cinque minuti sarà tutto finito. Un infinito tetris orizzontale di auto che veramente non si capisce MAI come riesca a sbrogliarsi e a riformarsi puntualmente il giorno dopo.
I maschi alfa cinquantenni: non gliene fotte un cazzo di niente e di nessuno. Vivono in genere in completo spregio delle regole, disincantati e consapevoli che nessuno li multerà; tanto, qualora fossero multati, sono comunque convinti di farla franca impugnando la multa, facendosela togliere dagli amici giusti o semplicemente lasciando che l'infinita burocrazia faccia il suo corso. Tanto è tutto un magna magna. Tanto non staranno mica pensando a me. Tanto chi mi vede?!
Più è grossa e costosa l'auto, più scendono da essa con l'arroganza del pastore davanti alle pecore, lanciano poi uno sguardo compiaciuto all'auto, apprezzando segretamente il modo in cui l'hanno abbandonata davanti al bar, magari si fanno prendere sotto braccio dall'accompagnatrice e scivolano nel locale sorridendo. Io, su quei denti, vedrei volentieri una mazza da baseball lanciata a velocità sostenuta, ma sono contro la violenza e spero sempre in un tombino aperto sotto la portiera.
Potete intuire, infine, che le combinazioni "mamma-SUV", "mamma-Smart", "cinquantenne-SUV" e "cinquantenne-Smart" sono pericolose come una nube di polonio. Immaginate cosa succede poi quando piove...
maggio 12, 2018
maggio 12, 2018
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