Hear me.
From the desire of being esteemed,
From the desire of being loved,
From the desire of being extolled,
From the desire of being honored,
From the desire of being praised,
From the desire of being preferred to others,
From the desire of being consulted,
From the desire of being approved,
deliver me.
From the fear of being humiliated,
From the fear of being despised,
From the fear of suffering rebukes,
From the fear of being calumniated,
From the fear of being forgotten,
From the fear of being ridiculed,
From the fear of being wronged,
From the fear of being suspected,
deliver me.
That others may be loved more than I,
That others may be esteemed more than I,
That in the opinion of the world, others may increase, and I may decrease,
That others may be chosen and I set aside,
That others may be praised and I unnoticed,
That others may be preferred to me in everything,
grant me the grace to desire it.
Amen.
marzo 27, 2011
marzo 27, 2011
marzo 20, 2011
marzo 20, 2011
Acqua! Acqua!
1) Bevete acqua del rubinetto. Se la gradite frizzante, usate le bustine!
2) Non comprate acqua in bottiglia: è pesante da trasportare, inquina PRIMA e DOPO ed è spesso di qualità peggiore di quella del rubinetto.
3) Se non voterete "SI'" al referendum del 12 giugno sull'acqua pubblica, potrete dimenticare PER SEMPRE i consigli 1) e 2).
marzo 19, 2011
marzo 19, 2011
Sorprese
Incontrare vecchi amici lontani e perdere insieme, felicemente, la cognizione dello spazio e del tempo.
...che emozione!
...che emozione!
In vacanza sul sole, addormentarmi per ore, immaginarmi migliore di te
Attesissima dai miei miGlioni di lettori, ecco la mia personale recensione di Eden dei Subsonica.
1. Eden
L'ho ascoltata in anteprima il giorno stesso dell'uscita. Un regalo vero e proprio del gruppo, che ha messo immediatamente in streaming il brano sul Tubo.
Mi è piaciuta subito tanto perché è CALMA, suadente, il primo vero tratto di discontinuità dalla gravità de "L'eclissi". Poi però mi è venuta subito a noia, perché non c'è niente di particolare o di eccezionale.
Ascoltandola dal CD, però, ho scoperto tante piccole cose, come le vocine di controcanto e il pattern di bossanova sotto quasi tutto il brano. Mirabile!
Il video è il vero colpo di genio: spontaneo, divertente e bizzarro, è un esperimento ben riuscito di coinvolgimento dei fan.
2. Serpente
Un brano musicalmente carico ma non troppo, nel cui testo continua la simbologia del Paradiso terrestre. Amo i sette giri finali solo strumentali, sono una FIGATA PAZZESCA, roba da saltare in aria!
3. Il diluvio
Il marchio di fabbrica dei Subsonica: dentro c'è di tutto e di più. Si zompa e si urla a più non posso fino a diventare relitti!
4. Prodotto interno lurido
Certo, devo dar loro ragione per la necessità di fare un testo impegnato politicamente, ma non apprezzo "totalmente" la scelta. Musicalmente è scarno, con la dovuta eccezione di uno sclero di batteria a metà pezzo che mi fa scimunire ogni volta.
5. Benzina ogoshi
Brano bipolare: musica euforica, testo depressogeno. "E mi sembri mia madre, eccheccazzo!": GE NIA LE!
6. Sul sole
Se avessi voluto ascoltare una canzone dei Lunapop, avrei comprato un loro album. Si salva il testo, fatalista e rassegnato quanto basta per lanciarti in una fornace da fonderia per vedere più o meno com'è "addormentarsi sul sole".
7. Quando
I Subsonica hanno commesso un GRAVE errore: mettere in scaletta questo brano PRIMA de "L'istrice", così mi hanno degradato inevitabimente quest'ultima a "canzonetta". "Quando" è sicuramente il brano più intimo, significativo e strutturato dell'album. Una sola atmosfera, una sola immagine, un solo blocco emotivo e la voce di Samuel che raggiunge un'intensità strepitosa.
8. Istrice
La canzone è una delle più belle in assoluto dei Subsonica, se la gioca con "Strade", "Tutti i miei sbagli", "La glaciazione"... insomma, per me è un piccolo capolavoro. Al primo impatto è una canzone piuttosto semplice, senza troppe scosse, ma mi ha regalato tali e tante emozioni (e lacrime, complice il viaggio a Torino!) che non smetterei mai di sentirla.
Eh, e poi c'è quel capolavoro di video, che io non sono mai riuscito a vedere per intero perché sono troppo facilmente impressionabile!
9. Tra gli dei
Il baratro. Ahò, nun me piace proprio. La salto ogni volta a pie' pari.
10. La funzione
Se avessi voluto ascoltare una canzone dei Righeira, avrei comprato un loro album. Si continua a scavare. Per me questa canzone è veramente insignificante.
11. L'angelo
Mi chiedo come Samuel riesca ad andare a tempo: scansione ritmica e scansione del testo sembrano assolutamente scollegate e casuali.
Ghost Track. Questi son pazzi! Ma pazzi sul serio!
-------
Nel complesso, si ritorna alle sfaccettature di "Microchip emozionale" ma non ai suoi fasti. Dimenticate le atmosfere cupe e senza speranza di "Terrestre" e de "L'eclissi" e godete della maturità di un gruppo che ha fatto tanta strada e tanta ne farà ancora, se continua a rinnovare le sue idee, come in questo caso.
BRAVI e GRAZIE! Ci vediamo tra venti giorni!
1. Eden
L'ho ascoltata in anteprima il giorno stesso dell'uscita. Un regalo vero e proprio del gruppo, che ha messo immediatamente in streaming il brano sul Tubo.
Mi è piaciuta subito tanto perché è CALMA, suadente, il primo vero tratto di discontinuità dalla gravità de "L'eclissi". Poi però mi è venuta subito a noia, perché non c'è niente di particolare o di eccezionale.
Ascoltandola dal CD, però, ho scoperto tante piccole cose, come le vocine di controcanto e il pattern di bossanova sotto quasi tutto il brano. Mirabile!
Il video è il vero colpo di genio: spontaneo, divertente e bizzarro, è un esperimento ben riuscito di coinvolgimento dei fan.
2. Serpente
Un brano musicalmente carico ma non troppo, nel cui testo continua la simbologia del Paradiso terrestre. Amo i sette giri finali solo strumentali, sono una FIGATA PAZZESCA, roba da saltare in aria!
3. Il diluvio
Il marchio di fabbrica dei Subsonica: dentro c'è di tutto e di più. Si zompa e si urla a più non posso fino a diventare relitti!
4. Prodotto interno lurido
Certo, devo dar loro ragione per la necessità di fare un testo impegnato politicamente, ma non apprezzo "totalmente" la scelta. Musicalmente è scarno, con la dovuta eccezione di uno sclero di batteria a metà pezzo che mi fa scimunire ogni volta.
5. Benzina ogoshi
Brano bipolare: musica euforica, testo depressogeno. "E mi sembri mia madre, eccheccazzo!": GE NIA LE!
6. Sul sole
Se avessi voluto ascoltare una canzone dei Lunapop, avrei comprato un loro album. Si salva il testo, fatalista e rassegnato quanto basta per lanciarti in una fornace da fonderia per vedere più o meno com'è "addormentarsi sul sole".
7. Quando
I Subsonica hanno commesso un GRAVE errore: mettere in scaletta questo brano PRIMA de "L'istrice", così mi hanno degradato inevitabimente quest'ultima a "canzonetta". "Quando" è sicuramente il brano più intimo, significativo e strutturato dell'album. Una sola atmosfera, una sola immagine, un solo blocco emotivo e la voce di Samuel che raggiunge un'intensità strepitosa.
8. Istrice
La canzone è una delle più belle in assoluto dei Subsonica, se la gioca con "Strade", "Tutti i miei sbagli", "La glaciazione"... insomma, per me è un piccolo capolavoro. Al primo impatto è una canzone piuttosto semplice, senza troppe scosse, ma mi ha regalato tali e tante emozioni (e lacrime, complice il viaggio a Torino!) che non smetterei mai di sentirla.
Eh, e poi c'è quel capolavoro di video, che io non sono mai riuscito a vedere per intero perché sono troppo facilmente impressionabile!
9. Tra gli dei
Il baratro. Ahò, nun me piace proprio. La salto ogni volta a pie' pari.
10. La funzione
Se avessi voluto ascoltare una canzone dei Righeira, avrei comprato un loro album. Si continua a scavare. Per me questa canzone è veramente insignificante.
11. L'angelo
Mi chiedo come Samuel riesca ad andare a tempo: scansione ritmica e scansione del testo sembrano assolutamente scollegate e casuali.
Ghost Track. Questi son pazzi! Ma pazzi sul serio!
-------
Nel complesso, si ritorna alle sfaccettature di "Microchip emozionale" ma non ai suoi fasti. Dimenticate le atmosfere cupe e senza speranza di "Terrestre" e de "L'eclissi" e godete della maturità di un gruppo che ha fatto tanta strada e tanta ne farà ancora, se continua a rinnovare le sue idee, come in questo caso.
BRAVI e GRAZIE! Ci vediamo tra venti giorni!
marzo 15, 2011
marzo 15, 2011
Che strano...
Vedere la mia stanza sgombra da giubbottoni e coperte è sempre un bell'effetto. Essì, oggi sembra primavera.
Un po' in anticipo, è vero, ma fare una passeggiata sulla spiaggia con 20°C avvolto dallo scirocco e col volto frustato dalla sabbia non ha prezzo.
Ora non mi rimane che cercare un'altra spiaggia dove poter fare la stessa cosa. Così che questo posto di merda, questa gente di merda, questo paese di merda saranno solo un lontano ricordo.
Un po' in anticipo, è vero, ma fare una passeggiata sulla spiaggia con 20°C avvolto dallo scirocco e col volto frustato dalla sabbia non ha prezzo.
Ora non mi rimane che cercare un'altra spiaggia dove poter fare la stessa cosa. Così che questo posto di merda, questa gente di merda, questo paese di merda saranno solo un lontano ricordo.
marzo 11, 2011
marzo 11, 2011
Voi tre. Dico a voi!
Non sapete quanto soffro, quanta sofferenza siete capaci di generare, voi tre stronzi.
Non vi conoscete nemmeno, non sapete dell'esistenza l'uno dell'altro, eppure avete il potere di togliermi la vita.
Sembra che il mio sia puro egoismo, nel chiedervi cose che non mi spettano. Non è così. A voi non costa farmi vivere meglio.
Tu, dammi riparo!
Tu, di' soltanto una parola!
Tu, sorridimi ancora!
Non vi conoscete nemmeno, non sapete dell'esistenza l'uno dell'altro, eppure avete il potere di togliermi la vita.
Sembra che il mio sia puro egoismo, nel chiedervi cose che non mi spettano. Non è così. A voi non costa farmi vivere meglio.
Tu, dammi riparo!
Tu, di' soltanto una parola!
Tu, sorridimi ancora!
marzo 08, 2011
marzo 08, 2011
Piccoli piaceri 2
- Ormai LEI sa quanto costa.
- LEI? Dammi del tu.
- Ormai TU sai quanto costa.
- Io sono Regulus21.
- Piacere, Barista.
- Giusto per non sentirmi più vecchio di quanto non lo sia già!
- Dai, avrai una trentina d'anni?
- Magari!
- Trentacinque?
- A-RI-MAGARI! Ciao!
I piccoli piaceri di un nuovo taglio di capelli.
- LEI? Dammi del tu.
- Ormai TU sai quanto costa.
- Io sono Regulus21.
- Piacere, Barista.
- Giusto per non sentirmi più vecchio di quanto non lo sia già!
- Dai, avrai una trentina d'anni?
- Magari!
- Trentacinque?
- A-RI-MAGARI! Ciao!
I piccoli piaceri di un nuovo taglio di capelli.
marzo 07, 2011
marzo 07, 2011
Non tutto è perduto
Ho i capelli di una lunghezza anomala: non erano così lunghi da diversi anni. Mi ero scordato la bellezza di avere il vento tra i capelli. Sì, sono pochi, ma il piacere resta intatto.
Se basta così poco per ritrovare il piacere, allora non tutto è perduto.
Se basta così poco per ritrovare il piacere, allora non tutto è perduto.
marzo 04, 2011
marzo 04, 2011
Vado via. Tra un po'...
Sono sempre più convinto della necessità di lasciare questo Paese (scusate la maiuscola, è l'abitudine). Ne facessero quello che vogliono, hanno già preso troppi anni della mia vita, perché io regali loro anche quello che mi rimane. Stanno saccheggiando e riducendo in frantumi la mia città, rendendola inospitale e fragile.
Quando si accorgeranno che le bare non hanno le tasche, lascerò che si impicchino al ramo più alto.
Quando si accorgeranno che le bare non hanno le tasche, lascerò che si impicchino al ramo più alto.
marzo 03, 2011
marzo 03, 2011
Misteri dolorosi
Ieri sera, intorno alle 23 sono andato in bagno e... con curiosità, mi sono pesato.
Sì, indossavo i jeans, ma con la dovuta approssimazione, ho notato con orgoglio di essere sceso a circa 106kg. WOW, ho pensato, è il livello della primavera scorsa, ma senza sforzo!
Stamattina ho deciso di pesarmi "al netto"; perciò, dopo aver fatto toeletta, seminudo e senza nemmeno far colazione, sono salito sulla bilancia.
ORRORE E RACCAPRICCIO, inspiegabilmente la bilancia segnava 109kg! Sono sceso con un magone addosso che metà bastava.
--------------
Tre sere fa ero al distributore automatico di benzina. Eccerto, sfrutto il risparmio del self service notturno, visto che ora un litro di benzina è più prezioso della divina ambrosia.
Sì, il display segna due tacche, ma una è praticamente vuota, e allora prima che si accenda la spia, io la precedo.
Metto cinque euro di benzina, così, per scupolo, ecco... 3.63 litri. Un salasso.
Avvio l'auto, mi immetto sulla statale... e si spegne la seconda tacca! O_o
--------------
Conclusione: CI RINUNCIO! Ma veramente...
Sì, indossavo i jeans, ma con la dovuta approssimazione, ho notato con orgoglio di essere sceso a circa 106kg. WOW, ho pensato, è il livello della primavera scorsa, ma senza sforzo!
Stamattina ho deciso di pesarmi "al netto"; perciò, dopo aver fatto toeletta, seminudo e senza nemmeno far colazione, sono salito sulla bilancia.
ORRORE E RACCAPRICCIO, inspiegabilmente la bilancia segnava 109kg! Sono sceso con un magone addosso che metà bastava.
--------------
Tre sere fa ero al distributore automatico di benzina. Eccerto, sfrutto il risparmio del self service notturno, visto che ora un litro di benzina è più prezioso della divina ambrosia.
Sì, il display segna due tacche, ma una è praticamente vuota, e allora prima che si accenda la spia, io la precedo.
Metto cinque euro di benzina, così, per scupolo, ecco... 3.63 litri. Un salasso.
Avvio l'auto, mi immetto sulla statale... e si spegne la seconda tacca! O_o
--------------
Conclusione: CI RINUNCIO! Ma veramente...
marzo 02, 2011
marzo 02, 2011
NON SIETE STATO, VOI!
Non ho mai sentito una canzone così furiosa e vera, pensata con le palle, scritta con la pancia e cantata con la rabbia. Grande Caparezza, ci volevi tu!
Non siete Stato voi
che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
Non siete Stato voi
che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari.
Non siete Stato voi
che siete uomini di polso forse perché circondati da una manica di idioti.
Non siete Stato voi
che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti.
Non siete Stato voi
né il vostro parlamento di idolatri pronti a tutto per ricevere un'udienza.
Non siete Stato voi
che comprate voti con la propaganda ma non ne pagate mai la conseguenza.
Non siete Stato voi
che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi sperando che vi rinfranchi.
Non siete Stato voi
che risolvete il dramma dei disoccupati andando nei salotti a fare i saltimbanchi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi,
uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i detenuti.
Non siete Stato voi
con gli anfibi sulle facce disarmate prese a calci come sacchi di rifiuti.
Non siete Stato voi
che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da una iena che la spolpa.
Non siete Stato voi
che rimboccate le bandiere sulle bare per addormentare ogni senso di colpa.
Non siete Stato voi
maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca di un nemico per la lotta.
Non siete Stato voi
che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare quello nella grotta.
Non siete Stato voi
col busto del duce sugli scrittoi e la Costituzione sotto i piedi.
Non siete Stato voi
che meritereste d'essere estirpati come la malerba dalle vostre sedi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi
che brindate con il sangue di chi tenta di far luce sulle vostre vite oscure.
Non siete Stato voi
che vorreste dare voce a quotidiani di partito muti come sepolture.
Non siete Stato voi
che fate leggi su misura come un paio di mutande a seconda dei genitali.
Non siete Stato voi
che trattate chi vi critica come un randagio a cui tagliare le corde vocali.
Non siete Stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati,
siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati
come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio
e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il magistrato e poi giura su Dio:
"Non sono stato io! Non sono stato, io!
Non sono stato io! Non sono stato, io!".
Non siete Stato voi
che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
Non siete Stato voi
che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari.
Non siete Stato voi
che siete uomini di polso forse perché circondati da una manica di idioti.
Non siete Stato voi
che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti.
Non siete Stato voi
né il vostro parlamento di idolatri pronti a tutto per ricevere un'udienza.
Non siete Stato voi
che comprate voti con la propaganda ma non ne pagate mai la conseguenza.
Non siete Stato voi
che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi sperando che vi rinfranchi.
Non siete Stato voi
che risolvete il dramma dei disoccupati andando nei salotti a fare i saltimbanchi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi,
uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i detenuti.
Non siete Stato voi
con gli anfibi sulle facce disarmate prese a calci come sacchi di rifiuti.
Non siete Stato voi
che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da una iena che la spolpa.
Non siete Stato voi
che rimboccate le bandiere sulle bare per addormentare ogni senso di colpa.
Non siete Stato voi
maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca di un nemico per la lotta.
Non siete Stato voi
che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare quello nella grotta.
Non siete Stato voi
col busto del duce sugli scrittoi e la Costituzione sotto i piedi.
Non siete Stato voi
che meritereste d'essere estirpati come la malerba dalle vostre sedi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi. Non siete Stato, voi.
Non siete Stato voi
che brindate con il sangue di chi tenta di far luce sulle vostre vite oscure.
Non siete Stato voi
che vorreste dare voce a quotidiani di partito muti come sepolture.
Non siete Stato voi
che fate leggi su misura come un paio di mutande a seconda dei genitali.
Non siete Stato voi
che trattate chi vi critica come un randagio a cui tagliare le corde vocali.
Non siete Stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati,
siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati
come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio
e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il magistrato e poi giura su Dio:
"Non sono stato io! Non sono stato, io!
Non sono stato io! Non sono stato, io!".