come stai?
mah, non lo so...
in che senso?
un piede di qui, e un piede di lì
seh, mo cominciamo con gli indovinelli
hai in mente la puglia? beh, per andare di lì o attraversi il mare o attraversi le montagne, e io stasera volevo essere contemporaneamente al di là del mare e al di là delle montagne
ah, certo... ora sì che ho capito tutto
beh, mica ti ho promesso che avresti capito qualcosa! frecato a te!
ehi! mica si dice così alla persona!
guarda che hai cominciato tu: hai chiesto tu "come stai?"
ma era così per dire!
e la prossima volta ti fai una bella ciambata di cazzi tuoi!
...
...
C’era uno scarafaggio fortunato
Gli andava dritta qualsivoglia cosa
E gli animali del suo vicinato
Dicevan: “Che fortuna favolosa!”
Aveva una corazza luccicante
Zampe forti, mandibole accurate
“Che sogno poter esserne l’amante”
Cantavan le blattine innamorate.
Se si doveva far la nuova tana
Trovava fango di prima qualità
Come porta una buccia di banana
Per dare un tocco esotico e charmant.
Quando cercava il cibo, manco a dirlo
Eran le prede a correre da lui
Niente sembrava in grado di stupirlo
Non esistevan giorni grigi e bui.
Le mosche ne apprezzavano il talento
Nel reperire merde di stagione
Le farfalle pensavan “Che portento!
Che lunga vita fa quel bagarone!”
Ma un giorno, con violenza inaspettata,
Un incidente ne causò la morte
Finì sotto una suola rinforzata
Cessò di colpo la sua buona sorte.
Qualcuno rise per la dipartita
Qualcuno ironizzò sulla corazza
Che non bastò a salvare la sua vita
“Pur luccicante non servì a una mazza”.
Nessuno spese lacrime sincere
Nessuno gli lasciò pensieri buoni
Perché l’altrui fortuna fa piacere
Ma quando è troppa girano i coglioni.
da (Ceci n'est pas) "La pipa di Magritte"
Il mio corpo periodicamente si ribella alla mia mente, al mio modo di vivere, al mio modo di essere, al mio modo di fare.
Sarà un caso che dopo cinque ore di danza stanno esplodendo un bel po' di disturbi nascosti?
Rispondo subito: no, non è un caso.
Può capitare che, per una serie di coincidenze, sia necessario cambiare programmi e rinunciare a qualcosa per prenderne altre.
Ho dovuto rinunciare alla pizzica salentina per prendere le danze greche. Per carità, io sono quello che si è invaghito per mesi del pop greco-cipriota, diversi anni fa... quindi è stato un piccolo balzo indietro nel tempo.
E allora via, al workshop di rembetiko!
Può capitare che, fra tre insegnanti, uno di loro sia magnetico e carismatico al punto da non riuscire per un momento a staccargli gli occhi di dosso.
E, nonostante tutto l'impegno, lo sforzo e il sudore, il chasapico non sono riuscito ad impararlo manco per il cazzo. Il chasaposerbico sì, ed è BELLISSIMO!
Può capitare che, alla fine di una dura prova, si renda necessario, quasi un punto d'onore, dimostrare che si può vincere la paura e lanciarsi.
In piazza per il concerto, tutti a ballare! Gente di ogni tipo che si univa a noi! Una Πανηγύρια in piena regola. Festa grande, insomma!
Può capitare che, a causa di un sovraffollamento della piazza, il maestro decida di spostarsi e fare una "ronda" in un punto più defilato.
Chasaposerbico. Lento. Musica dolce.
Maestro che guida il serpentone. Io per ultimo.
Passi misurati. Postura imperiosa.
Sento gli altri, sento il gruppo.
Il serpentone enorme ci circonda.
La musica cresce di volume e diventa incalzante.
Il maestro...
...lento.
Noi...
...lenti.
Sento il maestro.
La vertigine del cerchio esterno non ci tocca.
Magia.
Noi. Siamo. Lenti. Tutti.
Un'emozione INCREDIBILE. Stavo per piangere. Non mi era mai successo prima!
Potrà capitare che io riesca a ritrovare il mio maestro, fra qualche giorno o fra anni. Non so se riuscirò mai ad esprimergli adeguatamente la mia gratitudine per la GRANDE cosa che ha compiuto in me.
Nel frattempo, come un messaggio in bottiglia, gli lascio questo enorme, sentito, viscerale, "Panico",
EFHARISTO, DIMITRIO!
La bellezza non è una qualità, né degli oggetti, né delle persone. Non è una virtù né un merito. Niente e nessuno la “possiede”.
La bellezza è una speciale relazione, che hanno gli esseri umani con qualcosa di altro da sé (oggetti, natura, altri esseri viventi), la quale provoca una sensazione di felicità, benessere, libertà, piacere che però non è legata a nessuno scopo o valore, né della persona che la prova né dell’oggetto definito “bello” – altrimenti non è bellezza – e che spinge chi la prova a ricercare un consenso universale per questo suo sentimento.
E’ qualcosa di assolutamente libero da vincoli di finalità o valori d’uso; qualcosa di simile, come diceva Stendhal, a “una promessa di felicità” e di superiore alla somma dei suoi elementi, come voleva Benjamin: “la bellezza è l’oggetto nell’involucro”. Più o meno, con tutte le difficoltà di definire linguisticamente un sentimento, la penso così.
(Lorenzo Gasparrini)
La bellezza è una promessa di felicità.
Fantastico!
Hai raggiunto tutti i tuoi traguardi, con tenacia e con le tue grandi capacità. E come al solito sei capace di reggere l'insostenibile pesantezza del mio essere per ore, con il solito sguardo comprensivo di chi conosce ogni angolo del mio pensare.
Grazie, Bionda.
Ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere), ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca... E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! (C. Chaplin)
La lezione più importante della mia vita
Per quanto mi sforzi, per quanto dure siano le mie decisioni e rigorosi i miei comportamenti, non riuscirò MAI a cambiare una virgola della mia vita.
Tanto vale che me la godo.
P.S.: Siete una manica di puttane troie arroganti bagasce succhiacazzi meschine sfogaciole bocchinare frustrate ninfomani latrine cerebrolese sfondate! E anche zoccole.
Ascolta il rullante all'inizio della sinfonia de La gazza ladra di Gioacchino Rossini.
Nella partitura originale non esiste: Rossini scrisse questo brano la notte prima della Prima perché aveva paura che gliela copiassero. Tra l'altro, è un brano insolitamente lungo per essere un'ouverture.
I suoi detrattori, numerosi per l'epoca, gli prepararono un'imboscata: comprarono i biglietti per il teatro e si sedettero tutti insieme per interrompere l'ouverture alla prima nota.
Egli venne a conoscenza di questa cosa e, appunto, decise qualche minuto prima di entrare che l'inizio non sarebbe stata una "nota" ma una serie di colpi. Ecco il motivo degli inediti tre rulli iniziali, con la sinfonia che inizia all'improvviso a metà del terzo.
La combriccola rimase talmente stupita da questa cosa che mancò la plateale contestazione e la Prima ebbe uno strabiliante successo.
D'altronde, Rossini è sempre Rossini!
"Mai correre dietro alle persone che stanno bene anche senza di te.
Occorre aprire gli occhi e disilludersi a volte anche se fa male."