Cosa resterà degli anni '80
Mi chiedevo qualche giorno fa cosa è restato veramente degli anni '80 nella vita di tutti i giorni. Una domanda all'apparenza inutile, che è servita però a rallegrarmi su ciò che di quegli anni non esiste più.
Le pettinature, le spalline e i giubbotti di jeans (sostituiti però con i bustini di Mariadefilippi)
I diari di Camomilla (sostituiti con quegli sgorbietti di Diddle) e le cinture El Charro (sostituite poi con quelle anti sciatalgia per la pesistica)
I Righeira (sostituiti da Ficarra e Picone)
L'Asta tosta di Ezio Greggio (sostituita da Porta a Porta)
La guerra fredda USA - URSS (sostituita però dalla guerra fredda tra Pakistan e India, tra Cina e Taiwan, tra Cina e Giappone, tra Libano e Siria, tra Israele e Iran...)
Ma d'altronde, da un decennio che come suo ultimo anelito di vita è stato in grado di partorire una schifezza simile e di chiamarla Ciao addirittura facendola votare con le schede del Totocalcio (sostituito poi dal televoto), non ci si poteva aspettare di più.
Sarebbero andati bene pure Ciro, Girolamo, Gennarino, Sciur Brambilla, Fuffi, El Chula, Arlecchino disperato, Hijo de puta (con grande anticipo rispetto alla realtà dei fatti), Popopopoppoppooopooooo... ma Ciao NO!
Di questa enorme cagata non esistono sostituzioni, PER FORTUNA!
3 Comments:
beh in confronto agli sgorbi delle ultime olimpiadi invernali Ciao era un capolavoro
Mmm, Neve e Gliz? Quasi quasi c'hai raGGione. Ma almeno non hanno turbato le mie notti da adolescente come questo Arlecchino Cazzaro.
MIIIIIIIIIII, mi fai sentire vecchietta.
E' vero, quel bagaglio simil Lego dal nome Ciao era pietoso. Per non parlare di quel mondiale.
Gnama
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