L'odore di polenta della Lodovica era preziosissimo, si spandeva poco a poco nel cortile, da una finestra all'altra, fino a maritarsi con quello dello spezzatino al limone stava preparando la sciura Lucia. Una fusione che addolciva i sensi, tutto al tramonto sarebbe stato in tavola. Bastava saper aspettare ancora qualche minuto.
Calciavo i ciottoli sulla strada, mi piaceva vederli rotolare in basso. Avevo riempito qualche istante prima alla fontanella una bottiglia, e l'acqua di Gajum sarebbe diventata un meraviglioso caffè, l'unica piacevole trasgressione per un ragazzino tranquillo.
Sotto la lingua c'erano ancora delle briciole di crostata, le gustavo piano mentre sparecchiavo. Avrei sistemato il letto prima di giocare a scala quaranta, chi esce paga cinquanta lire e rientra, a San Domenico si mangia la torta gelato.
Subito a nanna, rannicchiato sotto due coperte. La montagna stanca, mezzanotte è sempre troppo lontana quando si fa sera e troppo vicina al mattino. Ma l'indomani la sveglia avrebbe suonato prestissimo, i Corni ci aspettavano.
Mezza vita fa attendevo il caffè, ora il caffè riempie le attese. Il futuro diventa passato troppo velocemente.
Chiaro.
Canzoni - Mietta
1 Comments:
ma forse perchè, il futuro non esiste?ciò che ho scritto prima era futuro, poi è diventato presente..adesso è passato..cos'è cambiato?Tutto ciò che facciamo è passato
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